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Milano

Alla Bovisasca l’oratorio degli anziani

Al San Filippo Neri alla fine di luglio passaggio di testimone tra giovani e meno giovani: bambini e ragazzi terminano le loro attività estive e lasciano il posto ai nonni, che trascorreranno il mese d’agosto tra pranzi, tombolate, musica e altre iniziative d’animazione

di Claudio URBANO

26 Luglio 2017

All’oratorio milanese della Bovisasca c’è chi mangia di tutto (pastasciutta, arrosto e dessert) e chi invece va matto per la pasta in bianco. Il signor Luciano, lo chef, precisa che i primi sono gli anziani, gli altri i bambini. Sì, perché dall’ultima settimana di luglio sono i più vecchi a prendere il testimone dai ragazzi, e il San Filippo Neri diventa «l’oratorio degli anziani» fino a fine agosto. Un’iniziativa giunta ormai all’undicesimo anno: «Quasi un miracolo, un po’ di crisi ci vuole…», scherza la responsabile suor Luisa Plebani, commentando la difficoltà di quest’anno a raccogliere molti volontari. Ma tant’è, l’oratorio sarà aperto anche a Ferragosto, con un pranzo dal menù speciale che i cuochi devono ancora definire. Sicuramente ci sarà la tombolata e il pranzo si allargherà a figli e nipoti che, invece che al mare, nel giorno dell’Assunta condividono volentieri la festa con nonni e genitori, assicura sempre suor Luisa.

Dal 2002 l’associazione Locanda di Gerico, nata all’interno della parrocchia, promuove diversi servizi per gli anziani di questo quartiere alla periferia nord del capoluogo: dall’accompagnamento agli esami medici, fino alle visite a domicilio delle “badanti di quartiere”. Nel 2006 la proposta al Comune di trasformare, durante il mese di agosto, il servizio di consegna dei pasti a domicilio in un pranzo conviviale all’oratorio.

Da qui all’animazione dell’intera giornata il passo è breve. Gli anziani non sono mattinieri, arrivano intorno alle 11.30, spiega suor Luisa. Per chi non riesce a venire da solo, c’è il pullmino per il trasporto a domicilio. Poi il pranzo, le partite a carte, qualche «fumatina», e molte chiacchiere. Ciascuno si organizza: da chi ritrova un vecchio amico alla «coppia di marito e moglie che fa tutto insieme», racconta suor Severina. C’è anche l’animazione, con musica e balli: il decennio che va per la maggiore sono gli anni Quaranta, nota il signor Roberto, uno dei volontari.

C’è sicuramente qualcuno che trova ancora occasioni per divertirsi come un bambino. Ha impressionato tutti, nella vacanza degli anziani a Pietra Ligure, un energico pensionato (ormai verso gli ottanta) che si buttava tra i cavalloni per mostrare le sue capacità natatorie. Ma, soprattutto, «l’anziano si racconta, vuole e ha bisogno di essere ascoltato», osserva suor Luisa. Ci sono le storie personali, dai nipoti alle malattie, ai conti sulla pensione. Suore e volontari sono quindi un punto di riferimento, con la compagnia e la risposta alle piccole esigenze quotidiane. E, sottolinea ancora suor Luisa, «anche se racconti ed episodi sono sempre gli stessi, anche per gli anziani ogni giorno è nuovo, e dobbiamo dare l’idea della novità di ogni giorno».

Nell’ultima settimana di luglio a portare un po’ di movimento ci pensano i bambini, che concludono in questi giorni l’oratorio estivo, condividendo gli spazi con gli anziani. Una compagnia che fa piacere, «perché il bambino dà vita», chiosa suor Severina. A pensarci bene, però, anche gli anziani avrebbero qualcosa da insegnare, se è vero, come assicura il signor Luciano, che a quella in bianco preferiscono una pasta gamberi e zucchine.