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27 gennaio

A Rozzano si punta a recuperare l’essenziale

Visita pastorale dell’Arcivescovo, che incontra i fedeli alle 21 presso il Cinema Teatro Fellini. Il decano don Olinto Ballarini: «Dobbiamo accettare i cambiamenti in atto e annunciare il Vangelo anche in questo contesto complesso e frammentato»

di Cristina CONTI

22 Gennaio 2017

Venerdì 27 gennaio la Visita pastorale del cardinale Angelo Scola farà tappa a Rozzano (Milano), dove, alle 21, l’Arcivescovo incontrerà i fedeli del Decanato presso il Cinema Teatro Fellini (viale Lombardia 53). «Il nostro Decanato si articola sul territorio di cinque Comuni: Basilio, Opera, Pieve Emanuele, Rozzano e Zibido San Giacomo – spiega il decano don Olinto Ballarini, responsabile della Comunità pastorale San Giovanni Evangelista di Opera -. In totale comprende 17 parrocchie, 3 Comunità pastorali e 3 unità pastorali».

Quale significato attribuite alla Visita pastorale?
La parrocchia oggi rimane cellula primaria della comunità cristiana, ma non è più legata a se stessa, è immersa in una rete di relazioni con altre parrocchie e istituzioni. Il Vescovo viene innanzitutto a incontrare le persone e le comunità. Non è un’ispezione. Cogliamone il senso, esprimendo la fraternità nell’accoglienza. Viene anche a incoraggiarci: ce n’è sempre bisogno. Prendiamoci anche noi le responsabilità per crescere come comunità.

Come vi siete preparati all’incontro col Cardinale?
I Consigli pastorali di tutte le parrocchie e comunità lavorano da giugno a questa visita, così come il Consiglio dei preti-diaconi-religiose e da poco anche il Coordinamento dei laici di decanato. La Visita pastorale è in realtà un insieme di momenti, una serie di tappe che dovranno portarci a identificare come Decanato un “passo in avanti” da proporre al Vescovo come nostro impegno. Si tratta di una scelta importante, che darà un indirizzo alla nostra pastorale e che avrà conseguenze sul lavoro dei prossimi anni in Decanato. La Visita si chiuderà in giugno con la venuta del Vicario generale monsignor Mario Delpini, che verrà a confermarci proprio in questo discernimento. Lo spazio per il coraggio e la creatività c’è.

Quali i problemi più presenti nel territorio?
Noi siamo una Chiesa di periferia, a stretto contatto con la città metropolitana, che da tempo vive direttamente il fenomeno dell’immigrazione e delle problematiche più delicate della modernità: la ricerca di una casa, di un lavoro, l’aumento dei casi di disagio mentale. Intorno al tema della casa, in particolare, si incontrano situazioni molto differenti: dalle condizioni difficili delle case popolari dell’Aler ai tanti appartamenti sfitti nelle nostre città (circa 450 solo a Opera). Nel nostro Decanato ci sono il carcere e diversi poli ospedalieri importanti: per le nostre parrocchie la carità verso le situazioni di sofferenza è una consuetudine, le nostre Caritas lavorano con intensità e su molti fronti. Ma proprio perché siamo comunità con tante fragilità, in strutture frammentate, messe di fronte a difficoltà sociali inedite (basti pensare alle persone divorziate di circa il 10% della nostra popolazione) siamo diventate comunità elastiche, snelle, agili, che devono portare il Vangelo in una realtà complessa e pertanto non possono avere ansie o preoccupazioni sulle cose da fare. Dobbiamo recuperare l’essenziale, accettare i cambiamenti in atto e lavorare per annunciare il Vangelo anche in questo contesto, perché siamo creati come Chiesa per portare il Vangelo a tanti e, compiendo questa missione, camminare e crescere insieme.

Dal vostro territorio sono partiti molti preti missionari…
Sì, in passato, ma anche recentemente: don Benvenuto è ripartito per lo Zambia, don Pierangelo Roscio per il Brasile, don Mauro Brescianini è appena tornato da Haiti e così via. Ma nella storia della Chiesa locale si sono radicate tante realtà importanti sul fronte della missionarietà, non solo all’estero: penso al Vispe, al movimento dei preti e consacrati partiti da don Cesare Volontè, alle tante parrocchie, soprattutto a Rozzano e Pieve, guidate dalla Comunità Missionaria Paradiso della Diocesi di Bergamo, ma anche al movimento dei preti operai del Mopp (Missione Operaia Pietro e Paolo). Qui la missionarietà e l’apertura si sono davvero espresse in tutta la loro ricchezza di carismi e di sensibilità.

 

Diretta Twitter, speciale su Chiesa Tv

Prima e dopo la visita pastorale è possibile inviare domande e riflessioni all’Arcivescovo scrivendo a visitascola@diocesi.milano.it. L'incontro di Rozzano sarà seguito in diretta Twitter attraverso l’hashtag #visitascola. Nei giorni successivi il video della serata sarà on line su www.chiesadimilano.it. Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre) realizzerà uno “speciale” che andrà in onda lunedì 30 gennaio alle 21.20 e martedì 31 gennaio alle 18.30.