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1 gennaio

A Milano la Marcia
della Pace di Sant’Egidio

Appuntamento alle 16 a San Vito al Pasquirolo per una preghiera ecumenica. Poi il corteo fino al Duomo per partecipare alla Messa celebrata dall'Arcivescovo

di Luisa BOVE

23 Dicembre 2014

Da anni, in occasione della Giornata mondiale per la pace, la Comunità di Sant’Egidio promuove marce, assemblee e momenti di preghiera in molte città d’Europa, Africa, Asia e America. Purtroppo l’elenco dei Paesi in guerra continua ad allungarsi e i motivi per pregare si moltiplicano.

Ancora una volta la Comunità di Sant’Egidio si mobilita a Milano e dà appuntamento a tutti per giovedì 1 gennaio, alle 16, nella chiesa ortodossa russa di San Vito al Pasquirolo (largo Corsia dei Servi 4), dove si svolgerà una preghiera ecumenica. «Sono previste testimonianze di persone che provengono da Paesi in guerra – dicono gli organizzatori -, poi faremo memoria di tutti i Paesi in conflitto». Sarà dunque una preghiera di intercessione perché cessino guerre e violenze per motivi razziali, religiosi e politici. «La nostra iniziativa – aggiungono – si colloca in sintonia con il discorso del Papa». Si legge infatti nell’appello della Comunità di Sant’Egidio: «In occasione della Giornata mondiale per la pace esprimiamo tutto il nostro sostegno al Messaggio di  Papa Francesco “Non più schiavi, ma fratelli”, e testimoniamo la nostra vicinanza alla sua sollecitudine per superare l’abominio di questa antica e attuale ferita che mina la cultura della fraternità universale e dell’incontro, mentre ci impegniamo a camminare insieme verso la realizzazione di un mondo più giusto e pacifico, nella nostra città, nel nostro Paese e nel mondo intero». E ancora: «Continuiamo a manifestare la nostra solidarietà a tutte le vittime della guerra, del terrorismo e di ogni forma di violenza e di schiavitù. Siamo convinti che la pace è sempre possibile e che tutti i conflitti in atto possono essere pacificati». 

Al termine della preghiera ecumenica, tutti i presenti marceranno in corteo (con alcuni cartelli col nome di Paesi in guerra) fino in Duomo dove parteciperanno alla celebrazione della Messa presieduta dall’arcivescovo Angelo Scola.