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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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26 novembre

“Noi e l’Islam”, all’Ambrosianeum una riflessione a due voci

A vent'anni dallo storico Discorso alla Città del cardinale Carlo Maria Martini, Adnane Mokrani, docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, e Paolo Branca, docente all'Università Cattolica di Milano, dibatteranno su accoglienza, dialogo e confronto

21 Novembre 2010

Nel 20° anniversario del Discorso alla città dal titolo Noi e l’Islam. Dall’accoglienza al dialogo, che il cardinale Carlo Maria Martini pronunciò il 6 dicembre 1990, vigilia della festa di Sant’Ambrogio, nella Basilica intitolata al Santo patrono della Diocesi, venerdì 26 novembre, alle 17.30, la Fondazione Culturale Ambrosianeum (via delle Ore 3, Milano) ospita una riflessione a due voci sul tema.
Interverranno Adnane Mokrani, docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, e Paolo Branca, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Condurrà il dibattito Marco Garzonio, presidente della Fondazione Ambrosianeum. Nel corso dell’evento saranno proiettate “Immagini per un incontro”.
Noi e l’Islam ha rappresentato – e continua a rappresentare – un documento fondamentale e profetico per il rapporto con il mondo musulmano, nel mettere in rilievo la necessità di ricercare un’integrazione senza nascondersi le effettive difficoltà di dialogo. Si legge per esempio al paragrafo 2: «Integrazione comporta l’educazione dei nuovi venuti a inserirsi armonicamente nel tessuto della nazione ospitante, ad accettare le leggi e gli usi fondamentali, a non esigere dal punto di vista legislativo trattamenti privilegiati che tenderebbero di fatto a ghettizzarli e a farne potenziali focolai di tensioni e violenze (…) Connesso a questo è però il problema della possibilità anche di un dialogo interreligioso senza il quale sembra difficile assicurare una tranquillità sociale. Ora questo dialogo è possibile? Vi sono pronti i musulmani? Vi siamo pronti noi cristiani?». E al paragrafo 3: «Che senso può avere nel piano divino il sorgere di una religione in certo modo così vicina al cristianesimo come mai nessun’altra religione storica e insieme così combattiva, così capace di conquista, tanto che alcuni temono che essa possa, con la forza della sua testimonianza, fare molti proseliti in un’Europa infiacchita e senza valori?».
Ancora, più sotto, al paragrafo 5: «Vi sono due posizioni errate da evitare e una posizione corretta da promuovere. Prima posizione errata: la noncuranza del fenomeno. Il limitarsi a pensare all’islam come a una costellazione remota che ci sfiora soltanto di passaggio o che ci tocca per problemi di assistenza, ma che non avrà impatto culturale e religioso nelle nostre comunità. Da tale posizione si scivola facilmente a sentimenti di disagio e quasi di rifiuto o di intolleranza. Seconda posizione errata: lo zelo disinformato. Si fa di ogni erba un fascio, si propugna l’uguaglianza di tutte le fedi senza rispettarle nella loro specificità, si offrono indiscriminatamente spazi di preghiera o addirittura luoghi di culto senza aver prima ponderato che cosa significhi questo per un corretto rapporto interreligioso».
All’organizzazione dell’incontro hanno collaborato, oltre alla Fondazione Ambrosianeum, il Dipartimento di Scienze religiose dell’Università Cattolica, il Fondo Alessandro Nangeroni e il Servizio diocesano Ecumenismo e Dialogo.
Info: tel. 02.72342287 – fax 02.7234.3712 – info.fan@unicatt.it Nel 20° anniversario del Discorso alla città dal titolo Noi e l’Islam. Dall’accoglienza al dialogo, che il cardinale Carlo Maria Martini pronunciò il 6 dicembre 1990, vigilia della festa di Sant’Ambrogio, nella Basilica intitolata al Santo patrono della Diocesi, venerdì 26 novembre, alle 17.30, la Fondazione Culturale Ambrosianeum (via delle Ore 3, Milano) ospita una riflessione a due voci sul tema.Interverranno Adnane Mokrani, docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, e Paolo Branca, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Condurrà il dibattito Marco Garzonio, presidente della Fondazione Ambrosianeum. Nel corso dell’evento saranno proiettate “Immagini per un incontro”.Noi e l’Islam ha rappresentato – e continua a rappresentare – un documento fondamentale e profetico per il rapporto con il mondo musulmano, nel mettere in rilievo la necessità di ricercare un’integrazione senza nascondersi le effettive difficoltà di dialogo. Si legge per esempio al paragrafo 2: «Integrazione comporta l’educazione dei nuovi venuti a inserirsi armonicamente nel tessuto della nazione ospitante, ad accettare le leggi e gli usi fondamentali, a non esigere dal punto di vista legislativo trattamenti privilegiati che tenderebbero di fatto a ghettizzarli e a farne potenziali focolai di tensioni e violenze (…) Connesso a questo è però il problema della possibilità anche di un dialogo interreligioso senza il quale sembra difficile assicurare una tranquillità sociale. Ora questo dialogo è possibile? Vi sono pronti i musulmani? Vi siamo pronti noi cristiani?». E al paragrafo 3: «Che senso può avere nel piano divino il sorgere di una religione in certo modo così vicina al cristianesimo come mai nessun’altra religione storica e insieme così combattiva, così capace di conquista, tanto che alcuni temono che essa possa, con la forza della sua testimonianza, fare molti proseliti in un’Europa infiacchita e senza valori?».Ancora, più sotto, al paragrafo 5: «Vi sono due posizioni errate da evitare e una posizione corretta da promuovere. Prima posizione errata: la noncuranza del fenomeno. Il limitarsi a pensare all’islam come a una costellazione remota che ci sfiora soltanto di passaggio o che ci tocca per problemi di assistenza, ma che non avrà impatto culturale e religioso nelle nostre comunità. Da tale posizione si scivola facilmente a sentimenti di disagio e quasi di rifiuto o di intolleranza. Seconda posizione errata: lo zelo disinformato. Si fa di ogni erba un fascio, si propugna l’uguaglianza di tutte le fedi senza rispettarle nella loro specificità, si offrono indiscriminatamente spazi di preghiera o addirittura luoghi di culto senza aver prima ponderato che cosa significhi questo per un corretto rapporto interreligioso».All’organizzazione dell’incontro hanno collaborato, oltre alla Fondazione Ambrosianeum, il Dipartimento di Scienze religiose dell’Università Cattolica, il Fondo Alessandro Nangeroni e il Servizio diocesano Ecumenismo e Dialogo.Info: tel. 02.72342287 – fax 02.7234.3712 – info.fan@unicatt.it – – Il Discorso alla Città (http://xoomer.virgilio.it/gsarubbi/dialogofedi/noelislam.pdf) – Il volantino dell’incontro (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/Islam_pieg.pdf)