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4 novembre

In festa le parrocchie dedicate a san Carlo

Il cardinal Tettamanzi rivolge l'invito a tutti i preti e ai fedeli ambrosiani a partecipare al Pontificale che presiederà in Duomo giovedì alle 18.30. Ecco come sul territorio ricordano il copatrono della diocesi

di Luisa BOVE

29 Ottobre 2010

In occasione della festa di san Carlo, nel quarto centenario della sua canonizzazione, il cardinale Dionigi Tettamanzi presiederà in Duomo il Pontificale giovedì 4 novembre alle 18.30. Durante la celebrazione l’Arcivescovo darà lettura della Lettera che Benedetto XVI gli ha inviato per questo anniversario.
Un momento importante nella vita diocesana al quale sono invitati tutti i preti e i fedeli ambrosiani. Ma già dal 1° sarà esposta l’urna con le reliquie presso l’altare di San Giovanni Bono. Un invito particolare, perché i fedeli partecipino alla solenne celebrazione in cattedrale, è stato rivolto a tutte le parrocchie e chiese sussidiarie intitolate a san Carlo Borromeo: non sono poche, ben 31 quelle parrocchiali sparse nelle sette zone pastorali, senza contare le sussidiarie o le cappelle degli oratori. Fanalino di coda è Milano dove ne esistono soltanto due: la centralissima San Carlo al Corso, edificata nel 1838, e San Carlo alla Ca’ Granda in zona Niguarda. La zona pastorale di Varese ne conta addirittura 5 e ospita la più antica della diocesi a Cazzago Brabbia (decanato Azzate), sorta nel 1590, solo sei anni dopo la morte di san Carlo. Nel Lecchese invece le chiese sono sei, di cui due edificate nel ’600 e quattro nel secolo scorso. La zona pastorale IV (Magenta), VI (Melegnano) e VII (Sesto San Giovanni) ne contano rispettivamente tre, quasi tutte edificate nel ’900. Il numero più alto di chiese intitolate al Vescovo ambrosiano sono quindi nella zona di Monza, ben 9: la prima edificata nel 1600, la seconda nel 1708 e la terza nel 1850, tutte le altre risalgono al XX secolo.
Tutti i fedeli sono quindi invitati alla celebrazione in Duomo, intanto anche le singole parrocchie e comunità pastorali si preparano a festeggiare il loro patrono. «Di solito facciamo una concelebrazione la sera con sacerdoti che hanno svolto qui il loro ministero o che sono originari della parrocchia – dice don Gianfranco Cesana, parroco di Bresso -. Al posto della prima lettura i ragazzi dell’oratorio fanno una drammatizzazione». L’anno scorso hanno rappresentato san Carlo «che si spogliava di tutti i segni esteriori e di sfarzo», mentre giovedì prossimo il Vescovo ambrosiano verrà «intervistato» e risponderà ad alcune domande sulla sua santità. Già alla fine di settembre per la festa della Madonna del Pilastrello, dice ancora don Cesana, «abbiamo invitato le tre parrocchie della città a un incontro organizzato con monsignor Ennio Apeciti sulla figura di san Carlo, quest’anno infatti volevamo essere in sintonia con il percorso pastorale proposto dall’Arcivescovo». A Varese, il 4 novembre alle 20.30, nella parrocchia di San Carlo Borromeo «sarà celebrata una messa serale per permettere anche alla gente che lavora di partecipare», dice don Massimiliano Terraneo. Poi la festa patronale si terrà domenica 7 novembre con la messa solenne alle 10 e la tombolata nel pomeriggio. «Ma i festeggiamenti maggiori saranno l’anno prossimo – assicura il parroco – perché ricordiamo il 50° di fondazione della nostra chiesa». Non è escluso che già nei prossimi mesi verrà proposta qualche iniziativa. «A San Giuliano Milanese con i ragazzi abbiamo iniziato una raccolta di figurine su san Carlo per far conoscere la parrocchia, l’oratorio e la vita stessa del santo Vescovo – dice don Nicola Cateni -. La nostra è una chiesa molto giovane, la sua dedicazione risale al 1984 e non c’è ancora una lunga tradizione, ma senz’altro programmeremo qualche iniziativa». Tra un mese o due però verrà inaugurato un centro di accoglienza all’interno dell’oratorio: «Sarà un’opera importante per il Sud di Milano».

Intanto la comunità si prepara alla visita dell’Arcivescovo che domenica 14 novembre celebrerà la messa alle 10. La Diocesi di Luganopellegrina in Duomo – Giovedì 4 novembre, alle 10.30 il Duomo accoglierà 650 pellegrini della diocesi di Lugano guidati dal vescovo monsignor Giacomo Grampa, che presiederà la Messa. Molte parrocchie dell’attuale diocesi elvetica al tempo di San Carlo erano parte della Chiesa ambrosiana e come tali visitate dal Santo Arcivescovo. Quando nel 1884 venne creata la diocesi di Lugano queste parrocchie ticinesi mantennero il Rito Ambrosiano e in segno di comunione donarono al Duomo di Milano un calice, lo stesso che verrà utilizzato nella celebrazione di giovedì.