A pochi giorni da Natale l’Arcivescovo compie ancora un gesto importante a favore del Fondo Famiglia-Lavoro istituito due anni fa «grazie a un’intuizione venuta dall’Alto». Il cardinale Dionigi Tettamanzi ha infatti deciso di mettere a disposizione i presepi che ha ricevuto in dono negli ultimi anni: chi desidera potrà fare un’offerta e riceverà a casa l’oggetto prescelto. L’intero ricavato andrà naturalmente ad alimentare il Fondo che ha raggiunto ieri 9.704.230,22 euro, ma che entro Natale, ha assicurato oggi l’Arcivescovo in conferenza stampa, «arriverà a 10 milioni e anche qualcosa di più».
Finora sono state aiutate 4.667 famiglie, ma altre 800 stanno ancora spettando una risposta, ha detto Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo. Attraverso i 104 distretti gestiti da Caritas Ambrosiana e Acli sono stati erogati 9.287.655 euro distribuendo in media 2 mila euro per nucleo familiare, ma si va da 400 euro al mese fino a picchi di 4 mila euro “una tantum”. «Non abbiamo in cassa denaro sufficiente e ora il Fondo deve essere rilanciato anche per la raccolta». In effetti la generosità degli ambrosiani non si è mai fermata e la maggior parte delle donazioni è arrivata proprio dai cittadini: c’è chi destina al Fondo Famiglia-Lavoro 30, 50 o 100 euro ogni mese.
In due anni di attività sono state coinvolte 570 parrocchie, ha detto Gianni Bottalico, presidente Acli Milano e Monza-Brianza, «non solo per la raccolta fondi ma anche nella formazione». Per il Fondo stanno operando gratuitamente oltre 600 volontari di Caritas e Acli, «con grande discrezione e rispetto», ha sottolineato l’Arcivescovo, «mai umiliante nei confronti di chi vive situazioni di disagio». In ogni caso, ha ricordato Bottalico, «il Fondo è sussidiario e integrativo, non va a sostituirsi alle iniziative dello Stato, di Regioni e Comuni».
«In Arcivescovado continuano ad arrivare richieste di aiuto», ha detto il cardinal Tettamanzi, che volentieri ha messo a disposizione i sui presepi perché «sono tra le cose a me più care e che mi fanno tornare bambino». E se da una parte i bambini sono capricciosi, ha aggiunto, dall’altra sono anche capaci di grande generosità. Un “capriccio” lo ha ammesso anche l’Arcivescovo, che ha voluto tenere per sé il primo presepe ricevuto nel 1989 quando era Vescovo di Ancona. Per la verità era solo «una culla con un bambino dagli occhi vispi» che gli aveva donato un brianzolo.
Da oggi pomeriggio sul sito della diocesi (www.chiesadimilano.it) sarà disponibile il catalogo on line con le diverse opere, che da domani saranno esposte a Milano fino al 20 dicembre nelle vetrine di Duomo Point (via dell’Arcivescovado 1) e presso la Veneranda Fabbrica del Duomo (via Pattari). A gestire l’“operazione presepi” sarà il Rotary club Colli Briantei, in particolare Franco Eller, che «in spirito di servizio nei prossimi 12 giorni sarò il punto di contatto di questa operazione». Sarà quindi possibile chiamarlo al cellulare (334.2900131) oppure scrivere a ipresepidelcardinale@gmail.com e visitare il catalogo on line su www.rotaryclubcollibriantei.it.
In questi giorni ripartirà anche la campagna pubblicitaria natalizia sul Fondo con uno slogan sobrio ma efficace: “Non aspettiamo Babbo Natale. Milano sostiene chi ha perso il lavoro”. Ben 70 manifesti (6 metri per 3) saranno affissi a Milano e altri a Sesto San Giovanni, Monza, Lecco, Rho e Cologno Monzese. Spazi e manifesti sono stati messi a disposizione gratuitamente.
Quando il messaggio è «forte, diretto e concreto», ha spiegato Marco Fornaro del Gruppo Pigreco, non occorrono tante parole e questo «è anche in linea con il pragmatismo del Fondo». Al di là della contingenza della crisi, grazie a questa campagna «si sta creando un modello culturale fondato sulla sobrietà e solidarietà». A pochi giorni da Natale l’Arcivescovo compie ancora un gesto importante a favore del Fondo Famiglia-Lavoro istituito due anni fa «grazie a un’intuizione venuta dall’Alto». Il cardinale Dionigi Tettamanzi ha infatti deciso di mettere a disposizione i presepi che ha ricevuto in dono negli ultimi anni: chi desidera potrà fare un’offerta e riceverà a casa l’oggetto prescelto. L’intero ricavato andrà naturalmente ad alimentare il Fondo che ha raggiunto ieri 9.704.230,22 euro, ma che entro Natale, ha assicurato oggi l’Arcivescovo in conferenza stampa, «arriverà a 10 milioni e anche qualcosa di più».Finora sono state aiutate 4.667 famiglie, ma altre 800 stanno ancora spettando una risposta, ha detto Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo. Attraverso i 104 distretti gestiti da Caritas Ambrosiana e Acli sono stati erogati 9.287.655 euro distribuendo in media 2 mila euro per nucleo familiare, ma si va da 400 euro al mese fino a picchi di 4 mila euro “una tantum”. «Non abbiamo in cassa denaro sufficiente e ora il Fondo deve essere rilanciato anche per la raccolta». In effetti la generosità degli ambrosiani non si è mai fermata e la maggior parte delle donazioni è arrivata proprio dai cittadini: c’è chi destina al Fondo Famiglia-Lavoro 30, 50 o 100 euro ogni mese.In due anni di attività sono state coinvolte 570 parrocchie, ha detto Gianni Bottalico, presidente Acli Milano e Monza-Brianza, «non solo per la raccolta fondi ma anche nella formazione». Per il Fondo stanno operando gratuitamente oltre 600 volontari di Caritas e Acli, «con grande discrezione e rispetto», ha sottolineato l’Arcivescovo, «mai umiliante nei confronti di chi vive situazioni di disagio». In ogni caso, ha ricordato Bottalico, «il Fondo è sussidiario e integrativo, non va a sostituirsi alle iniziative dello Stato, di Regioni e Comuni».«In Arcivescovado continuano ad arrivare richieste di aiuto», ha detto il cardinal Tettamanzi, che volentieri ha messo a disposizione i sui presepi perché «sono tra le cose a me più care e che mi fanno tornare bambino». E se da una parte i bambini sono capricciosi, ha aggiunto, dall’altra sono anche capaci di grande generosità. Un “capriccio” lo ha ammesso anche l’Arcivescovo, che ha voluto tenere per sé il primo presepe ricevuto nel 1989 quando era Vescovo di Ancona. Per la verità era solo «una culla con un bambino dagli occhi vispi» che gli aveva donato un brianzolo.Da oggi pomeriggio sul sito della diocesi (www.chiesadimilano.it) sarà disponibile il catalogo on line con le diverse opere, che da domani saranno esposte a Milano fino al 20 dicembre nelle vetrine di Duomo Point (via dell’Arcivescovado 1) e presso la Veneranda Fabbrica del Duomo (via Pattari). A gestire l’“operazione presepi” sarà il Rotary club Colli Briantei, in particolare Franco Eller, che «in spirito di servizio nei prossimi 12 giorni sarò il punto di contatto di questa operazione». Sarà quindi possibile chiamarlo al cellulare (334.2900131) oppure scrivere a ipresepidelcardinale@gmail.com e visitare il catalogo on line su www.rotaryclubcollibriantei.it.In questi giorni ripartirà anche la campagna pubblicitaria natalizia sul Fondo con uno slogan sobrio ma efficace: “Non aspettiamo Babbo Natale. Milano sostiene chi ha perso il lavoro”. Ben 70 manifesti (6 metri per 3) saranno affissi a Milano e altri a Sesto San Giovanni, Monza, Lecco, Rho e Cologno Monzese. Spazi e manifesti sono stati messi a disposizione gratuitamente.Quando il messaggio è «forte, diretto e concreto», ha spiegato Marco Fornaro del Gruppo Pigreco, non occorrono tante parole e questo «è anche in linea con il pragmatismo del Fondo». Al di là della contingenza della crisi, grazie a questa campagna «si sta creando un modello culturale fondato sulla sobrietà e solidarietà». Per effettuare l’offerta – Gli oggetti acquistati potranno essere regolati con bonifico a: Rotary Club Colli Briantei – BPM Ag. Casatenovo; IBAN IT 50 S 05584 51120 0000 0000 0429; causale: riportare la dizione "presepe n. ….." come da catalogo. – – Il catalogo (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/catalogo_presepi_cardinale.pdf) – La situazione del Fondo aggiornata all’8 dicembre 2010 (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/dati_FFL.ppt) –
Milano
I presepi dell’Arcivescovo alimenteranno il Fondo per le famiglie in difficoltà
Il cardinale Tettamanzi li mette a disposizione di chi desidera effettuare un'offerta a favore della raccolta diocesana, che ha superato i 9 milioni e 700 mila euro
di Luisa BOVE Redazione
9 Dicembre 2010