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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Martini e Montini

Epifania, una festa per due Arcivescovi in cammino dentro la città

Il 6 gennaio del 1955 e del 1980 i due futuri Pastori�di Milano, mons. Montini e padre Martini, venivano consacrati a Roma. Accomunati dalla stessa passione missionaria, hanno guidato la Chiesa ambrosiana pur in tempi difficili

di Giuseppe GRAMPA Redazione

6 Gennaio 2010

Questa festa dell’Epifania 2010 raccoglie insieme due ricorrenze: trent’anni fa, proprio nel giorno dell’Epifania, papa Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro a Roma ordinava vescovo padre Carlo Maria Martini da Lui designato nuovo arcivescovo di Milano. E in una Epifania grigia e piovosa di 55 anni fa Giovanni Battista Montini entrava in diocesi come arcivescovo scelto dal papa Pio XII. Una fotografia ritrae il nuovo arcivescovo inginocchiato sull’asfalto lucido di pioggia nel gesto di baciare il primo lembo della diocesi ambrosiana. Ordinando vescovo padre Martini il Papa commentando la pagina dei Magi diceva del vescovo come uomo della strada: «Voi ricevete questo sacramento per trovarvi sulla strada di tanti uomini ai quali vi manda il Signore per intraprendere insieme con loro questa strada, camminando, come i Magi, dietro la stella…». E tutti ricordiamo come l’arcivescovo Martini prese alla lettera queste parole del Papa, entrando in Milano a piedi, compiendo un cammino verso il Domo. Non era difficile per lui seguire l’invito del Papa. Grande camminatore in montagna, anche in questi ultimi anni, pur segnati dalla malattia, non ha tralasciato settimanali camminate… Ma soprattutto questi due vescovi hanno realizzato la vocazione di “vescovo, uomo della strada”, camminando dentro la città, dentro la società affidata alle loro cure. Nei brevi anni del suo episcopato Montini entrò dentro la multiforme realtà milanese che era per lui emblema della civiltà moderna con la quale la chiesa non poteva non aprire un dialogo. Lo annunciò come suo programma proprio in quella Epifania del 1955 nel Discorso in Duomo. E lo realizzò in modo del tutto particolare con la grande Missione che volle nel 1957. In quella occasione Montini non si risparmiò e portò dappertutto, nella vasta diocesi, l’appello ad accogliere il messaggio della paternità di Dio, grande tema della missione. In particolare Montini volle portare nei luoghi di lavoro l’annuncio della Missione. Così l’arcivescovo camminava dentro la complessità di una società che sembrava sempre più lontana da Dio eppure, Egli ne era persuaso, portava in sé il bisogno di Dio. Un breve episcopato quello iniziato nell’Epifania di 55 anni fa, ma che troverà poi a Roma, sulla sede di Pietro una straordinaria dilatazione. Sarà proprio Montini il primo Papa, dopo molti secoli, a farsi camminatore per il mondo, inaugurando quei viaggi apostolici che sono oggi una preziosa caratteristica del ministero di Pietro. Nei 22 anni della sua presenza in mezzo a noi, l’arcivescovo Martini ha davvero camminato con noi dentro la complessità di una città, di una società come quella milanese che non ha solo percorso visitandola fin negli angoli più lontani e sperduti. Ma soprattutto, nel solco di Montini, ha continuato la difficile decifrazione di questa realtà. Discernimento: una parola cara a Martini e che dice l’attenzione che si curva nell’ascolto, nel riconoscimento di tutto il bene che pur germina nei solchi di questa società. Non è questo il momento per ripercorrere 22 anni di cammino dentro la nostra realtà diocesana: basti ricordare quasi come cifra sintetica la Cattedra dei non credenti. L’esercizio paziente dell’ascolto dell’altro, delle ragioni del non-credente che è in ognuno di noi. Camminare vuol dire mettere un passo dopo l’altro, pazientemente, sapendo così apprezzare anche il più piccolo frammento di bene, ovunque lo si trovi. E’ bello in questa Epifania ricordare questi due Pastori che hanno camminato con noi. Anche dello Spirito che Gesù ha promesso ai suoi discepoli si dice che è un gran camminatore: infatti “farà strada con noi fino alla verità tutta intera”. Nel ricordo dell’arcivescovo Montini, di venerata memoria, ringraziamo Dio per quanto ci ha donato attraverso questi suoi amici e ministri: auguriamo al cardinale Martini di poter ancora a luogo non solo camminare nei nostri sentieri boscosi ma soprattutto di continuare con la parola e gli scritti a fare strada con noi. Questa festa dell’Epifania 2010 raccoglie insieme due ricorrenze: trent’anni fa, proprio nel giorno dell’Epifania, papa Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro a Roma ordinava vescovo padre Carlo Maria Martini da Lui designato nuovo arcivescovo di Milano. E in una Epifania grigia e piovosa di 55 anni fa Giovanni Battista Montini entrava in diocesi come arcivescovo scelto dal papa Pio XII. Una fotografia ritrae il nuovo arcivescovo inginocchiato sull’asfalto lucido di pioggia nel gesto di baciare il primo lembo della diocesi ambrosiana. Ordinando vescovo padre Martini il Papa commentando la pagina dei Magi diceva del vescovo come uomo della strada: «Voi ricevete questo sacramento per trovarvi sulla strada di tanti uomini ai quali vi manda il Signore per intraprendere insieme con loro questa strada, camminando, come i Magi, dietro la stella…». E tutti ricordiamo come l’arcivescovo Martini prese alla lettera queste parole del Papa, entrando in Milano a piedi, compiendo un cammino verso il Domo. Non era difficile per lui seguire l’invito del Papa. Grande camminatore in montagna, anche in questi ultimi anni, pur segnati dalla malattia, non ha tralasciato settimanali camminate… Ma soprattutto questi due vescovi hanno realizzato la vocazione di “vescovo, uomo della strada”, camminando dentro la città, dentro la società affidata alle loro cure. Nei brevi anni del suo episcopato Montini entrò dentro la multiforme realtà milanese che era per lui emblema della civiltà moderna con la quale la chiesa non poteva non aprire un dialogo. Lo annunciò come suo programma proprio in quella Epifania del 1955 nel Discorso in Duomo. E lo realizzò in modo del tutto particolare con la grande Missione che volle nel 1957. In quella occasione Montini non si risparmiò e portò dappertutto, nella vasta diocesi, l’appello ad accogliere il messaggio della paternità di Dio, grande tema della missione. In particolare Montini volle portare nei luoghi di lavoro l’annuncio della Missione. Così l’arcivescovo camminava dentro la complessità di una società che sembrava sempre più lontana da Dio eppure, Egli ne era persuaso, portava in sé il bisogno di Dio. Un breve episcopato quello iniziato nell’Epifania di 55 anni fa, ma che troverà poi a Roma, sulla sede di Pietro una straordinaria dilatazione. Sarà proprio Montini il primo Papa, dopo molti secoli, a farsi camminatore per il mondo, inaugurando quei viaggi apostolici che sono oggi una preziosa caratteristica del ministero di Pietro. Nei 22 anni della sua presenza in mezzo a noi, l’arcivescovo Martini ha davvero camminato con noi dentro la complessità di una città, di una società come quella milanese che non ha solo percorso visitandola fin negli angoli più lontani e sperduti. Ma soprattutto, nel solco di Montini, ha continuato la difficile decifrazione di questa realtà. Discernimento: una parola cara a Martini e che dice l’attenzione che si curva nell’ascolto, nel riconoscimento di tutto il bene che pur germina nei solchi di questa società. Non è questo il momento per ripercorrere 22 anni di cammino dentro la nostra realtà diocesana: basti ricordare quasi come cifra sintetica la Cattedra dei non credenti. L’esercizio paziente dell’ascolto dell’altro, delle ragioni del non-credente che è in ognuno di noi. Camminare vuol dire mettere un passo dopo l’altro, pazientemente, sapendo così apprezzare anche il più piccolo frammento di bene, ovunque lo si trovi. E’ bello in questa Epifania ricordare questi due Pastori che hanno camminato con noi. Anche dello Spirito che Gesù ha promesso ai suoi discepoli si dice che è un gran camminatore: infatti “farà strada con noi fino alla verità tutta intera”. Nel ricordo dell’arcivescovo Montini, di venerata memoria, ringraziamo Dio per quanto ci ha donato attraverso questi suoi amici e ministri: auguriamo al cardinale Martini di poter ancora a luogo non solo camminare nei nostri sentieri boscosi ma soprattutto di continuare con la parola e gli scritti a fare strada con noi. – – CARLO MARIA MARTINIL’incontro con gli ambrosiani a Roma e l’Ordinazione episcopale in San Pietro (Epifania 1980) – GIOVANNI BATTISTA MONTINIQuando partì da Roma per Milano (Epifania 1955)