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Cinema

Di sera in Curia film sul prete

Lunedi 5 luglio alle 21.30, a completamento del pomeriggio culturale di martedì 29 giugno, sarà proiettata una pellicola inedita in Italia: "L'ultima cima", un film documentario sulla vita di un prete spagnolo

di Claudio MAZZA Redazione

28 Giugno 2010

Curia aperta di sera per un insolito ed esclusivo evento cinematografico. Nel cortile restaurato, lunedì 5 luglio alle 21.30, a completamento del pomeriggio culturale di martedì 29 giugno, sarà proiettata una pellicola inedita in Italia: L’ultima cima, un film documentario sulla vita di un prete spagnolo. Il regista Juan Manuel Cotelo sarà presente alla proiezione.
La visione del film in Curia completerà il discorso aperto con la presentazione del libro dell’Arcivescovo (Scelte evangeliche del prete oggi) e con la mostra “Preti al cinema”, continuando il percorso di riflessione sul prete tra teologia, pastorale, cultura e ricezione popolare della sua figura.
L’ultima cima è un bellissimo docufilm che racconta la vita di don Pablo Domínguez, un prete spagnolo, appassionato scalatore, morto nel 2009 in un incidente di montagna. Don Pablo, filosofo e teologo della Facoltà teologica di San Damaso a Madrid, è morto all’età di 42 anni mentre scendeva dal Moncayo: l’ultima cima spagnola, oltre i 2000 metri, che gli mancava.
In vita il sacerdote era un uomo molto disponibile e vicino alla gente, per questo profondamente amato e compianto, un uomo che ha lasciato un segno in tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarlo. Ai suoi funerali c’erano più di 3 mila persone e circa 20 vescovi.
Il film è il ritratto di quell’uomo, allegro, umile e generoso, evocato da parenti e amici. E mostra il segno profondo che può lasciare un sacerdote nelle persone che incontra. Un sacerdote disponibile che assiste la gente, la ascolta, la confessa, predica la verità senza paura, con umorismo e intelligenza. Un sacerdote colto, brillante, affascinante che irradiava in tutti la sua gioia di vivere la vocazione. «Io non mi appartengo più», disse don Pablo il giorno della sua ordinazione, come ci viene raccontato in una scena del film. È di questo non appartenersi più, del senso della donazione sacerdotale – a Cristo e al prossimo – che ci parla L’ultima cima. Un film che riflette sulla grandezza del sacro, del sacerdozio, del sacrificio e della morte, tutto supportato dalle incantevoli immagini della montagna. Parte con umorismo e una punta di provocazione ma via via che la fine si avvicina la pellicola si eleva per stile e contenuto. Il fil rouge, che lega insieme le varie scene, è la storia – attraverso la vita di don Pablo – dei “preti ordinari”, quelli che vivono in mezzo alla gente giorno dopo giorno.
«Volevamo fare una pellicola che fosse come don Pablo», ha dichiarato il regista Juan Manuel Cotelo in una recente intervista ad Avvenire. «Lui, dottore in filosofia e teologia che parlava quattro lingue, era un intellettuale che quando predicava era compreso da tutti, bambini e adulti. Un uomo che è arrivato al cuore della gente e che ha spinto a vivere una vita piena di senso. Oltre alle testimonianze di parenti e amici abbiamo inserito nel film interviste spontanee in mezzo alle vie di Madrid per capire cosa davvero pensa la gente del sacerdozio. La sorpresa è stata che in Spagna 7 persone su 10 apprezzano la figura del prete».
Il film rende omaggio alla figura di un prete – e, attraverso di lui, a tanti buoni preti – in un’epoca che ama crocifiggerli, «L’ultima cima – scrive Juan Manuel de Prada in un articolo ripreso dall’Osservatore Romano – è una pellicola agguerrita perché osa combattere il sudiciume dei luoghi comuni e dei pregiudizi che circolano attorno al sacerdozio».
Di qui il grande e improvviso successo nelle sale (da 4 a 70 in pochi giorni) di questa pellicola, che è stata pubblicizzata da un insolito boom su Internet. Nelle tre settimane precedenti l’uscita nelle sale spagnole, il trailer è stato visto più di 200 mila volte. Curia aperta di sera per un insolito ed esclusivo evento cinematografico. Nel cortile restaurato, lunedì 5 luglio alle 21.30, a completamento del pomeriggio culturale di martedì 29 giugno, sarà proiettata una pellicola inedita in Italia: L’ultima cima, un film documentario sulla vita di un prete spagnolo. Il regista Juan Manuel Cotelo sarà presente alla proiezione.La visione del film in Curia completerà il discorso aperto con la presentazione del libro dell’Arcivescovo (Scelte evangeliche del prete oggi) e con la mostra “Preti al cinema”, continuando il percorso di riflessione sul prete tra teologia, pastorale, cultura e ricezione popolare della sua figura.L’ultima cima è un bellissimo docufilm che racconta la vita di don Pablo Domínguez, un prete spagnolo, appassionato scalatore, morto nel 2009 in un incidente di montagna. Don Pablo, filosofo e teologo della Facoltà teologica di San Damaso a Madrid, è morto all’età di 42 anni mentre scendeva dal Moncayo: l’ultima cima spagnola, oltre i 2000 metri, che gli mancava.In vita il sacerdote era un uomo molto disponibile e vicino alla gente, per questo profondamente amato e compianto, un uomo che ha lasciato un segno in tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarlo. Ai suoi funerali c’erano più di 3 mila persone e circa 20 vescovi.Il film è il ritratto di quell’uomo, allegro, umile e generoso, evocato da parenti e amici. E mostra il segno profondo che può lasciare un sacerdote nelle persone che incontra. Un sacerdote disponibile che assiste la gente, la ascolta, la confessa, predica la verità senza paura, con umorismo e intelligenza. Un sacerdote colto, brillante, affascinante che irradiava in tutti la sua gioia di vivere la vocazione. «Io non mi appartengo più», disse don Pablo il giorno della sua ordinazione, come ci viene raccontato in una scena del film. È di questo non appartenersi più, del senso della donazione sacerdotale – a Cristo e al prossimo – che ci parla L’ultima cima. Un film che riflette sulla grandezza del sacro, del sacerdozio, del sacrificio e della morte, tutto supportato dalle incantevoli immagini della montagna. Parte con umorismo e una punta di provocazione ma via via che la fine si avvicina la pellicola si eleva per stile e contenuto. Il fil rouge, che lega insieme le varie scene, è la storia – attraverso la vita di don Pablo – dei “preti ordinari”, quelli che vivono in mezzo alla gente giorno dopo giorno.«Volevamo fare una pellicola che fosse come don Pablo», ha dichiarato il regista Juan Manuel Cotelo in una recente intervista ad Avvenire. «Lui, dottore in filosofia e teologia che parlava quattro lingue, era un intellettuale che quando predicava era compreso da tutti, bambini e adulti. Un uomo che è arrivato al cuore della gente e che ha spinto a vivere una vita piena di senso. Oltre alle testimonianze di parenti e amici abbiamo inserito nel film interviste spontanee in mezzo alle vie di Madrid per capire cosa davvero pensa la gente del sacerdozio. La sorpresa è stata che in Spagna 7 persone su 10 apprezzano la figura del prete».Il film rende omaggio alla figura di un prete – e, attraverso di lui, a tanti buoni preti – in un’epoca che ama crocifiggerli, «L’ultima cima – scrive Juan Manuel de Prada in un articolo ripreso dall’Osservatore Romano – è una pellicola agguerrita perché osa combattere il sudiciume dei luoghi comuni e dei pregiudizi che circolano attorno al sacerdozio».Di qui il grande e improvviso successo nelle sale (da 4 a 70 in pochi giorni) di questa pellicola, che è stata pubblicizzata da un insolito boom su Internet. Nelle tre settimane precedenti l’uscita nelle sale spagnole, il trailer è stato visto più di 200 mila volte. Come parteciparealla proiezione – L’ingresso è libero, prenotando il posto a comunicazione @diocesi.milano.it oppure telefonando allo 02.8556240. In caso di pioggia la proiezione si terrà nell’attigua sala conferenze.