Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 si prospettano come un’edizione di grande innovazione, un modello di sostenibilità e un evento diffuso su un ampio territorio, che coinvolge per la prima volta due città distinte, Milano e Cortina, e un’area di 22.000 km². Questo approccio, mai sperimentato prima in un contesto olimpico, mira a rendere i Giochi un’occasione non solo sportiva, ma anche culturale ed economica per l’intera regione.
Il concetto di “Olimpiadi diffuse” porta con sé una serie di sfide logistiche e organizzative che sono state affrontate attraverso una strategia orientata alla sostenibilità, incentrata sul riutilizzo del 90% degli impianti già esistenti, evitando la costruzione di nuove strutture destinate a essere abbandonate dopo l’evento, come accaduto in occasioni precedenti. Gli interventi di adeguamento, pur necessari per rispettare i nuovi standard olimpici, sono stati ridotti al minimo, dimostrando la volontà di rispettare l’ambiente e risparmiare risorse.
Una delle caratteristiche distintive di queste Olimpiadi è la gestione degli impatti ambientali. Per esempio, la preparazione di 300 mila pasti nelle tre settimane dei Giochi sarà organizzata con un piano per ridurre gli sprechi alimentari, e saranno promossi i trasporti pubblici per facilitare gli spostamenti tra le diverse sedi, disincentivando l’uso dei mezzi privati. Inoltre, dove non sarà possibile raggiungere l’impatto zero, l’organizzazione adotterà misure di compensazione ambientale, acquistando crediti per bilanciare le emissioni residue. Oltre alla sostenibilità ambientale, il progetto ha anche un forte valore sociale, con una serie di iniziative che coinvolgeranno la comunità, come i progetti di inclusione sociale e culturale, e l’impegno a sensibilizzare milioni di giovani.
Il piano di investimenti pubblici per le Olimpiadi è stato di 3,5 miliardi di euro, una cifra significativa che ha permesso di riqualificare e adeguare impianti esistenti, sbloccando anche cantieri fermi da tempo. Questo impegno economico non si limita ai Giochi, ma lascia un’eredità importante in termini di infrastrutture, con impianti come il Pala Santa Giulia, che diventerà un centro per eventi sportivi di alto livello anche dopo la fine delle Olimpiadi. Milano, inoltre, vedrà la realizzazione di nuove strutture, come il centro media internazionale e impianti sportivi all’interno dell’area Expo, creando una nuova attrazione per la città e una base per eventi internazionali futuri.




