Il Presidente della Repubblica è intervenuto alla commemorazione delle vittime dell’eccidio di cui ricorre il 40° anniversario

Sulla strage di Bologna c’è «l’esigenza di piena verità , l’esigenza di giustizia, di verità completa che è stata perseguita con determinata e meritoria ostinazione dall’azione giudiziaria, dalla sollecitazione dei cittadini, dei familiari delle vittime contro ogni tentativo di depistaggio e di occultamento». Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Bologna in occasione della commemorazione delle vittime della strage del 2 agosto 1980.
Il Capo dello Stato ha voluto esprimere «il dolore per le vittime, per tante donne, uomini e bambini assassinati dalla violenza del terrore stragista. Ognuna di queste persone aveva una storia, una prospettiva di vita, un futuro che è stato rimosso, sottratto loro e cancellato. È stata sconvolta la vita di molti familiari delle vittime», ha proseguito il Presidente, sottolineando che «questo ha indebolito il nostro Paese nella sua società , complessivamente, privandolo di storie di futuro dei suoi cittadini e di tante persone che erano qui in quel 2 agosto, come queste foto manifestano e ricordano».
«Questo dolore – ha aggiunto – non è estinguibile; è una ferita che non può rimarginarsi e che per questo motivo chiede ricordo. Il ricordo delle vittime, anzitutto, di quel che è avvenuto, per essere vigili, per evitare che si ripeta qualunque avvisaglia di strategie del terrore come quella che allora fu messa in campo». Mattarella ha anche ricordato la reazione di Bologna e dei bolognesi: «Una reazione immediata di soccorso per i feriti; una reazione civile, determinata, composta, con molta forza, a difesa della vita, della libertà , della democrazia contro lo stragismo e la strategia del terrore. Una reazione che è stata accompagnata da tutta Italia; una reazione che ha rafforzato la nostra democrazia e ha sconfitto lo stragismo e le sue strategie criminali».
«Si faccia di tutto perché la verità venga raggiunta in pieno»
«Si faccia di tutto, con impegno completo e senza alcuna riserva, perché la verità venga raggiunta in pieno», è il monito lanciato da Mattarella. Il ricordo delle vittime, ha sottolineato il Capo dello Stato, «sarebbe incompleto e inefficace se non accompagnato, come è stato fatto in questi anni costantemente dai familiari delle vittime e dall’Associazione che li rappresenta, dalla richiesta di verità piena».
Rivolgendosi a Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, Mattarella ha spiegato che «la mia presenza qui, caro presidente e rappresentanti dei familiari delle vittime, ha questo significato: partecipazione al dolore che rimane, per quanto avvenuto; solidarietà della Repubblica per questo dolore; ricordo, dovere del ricordo e della memoria, perché non si smarrisca mai la consapevolezza di quanto avvenuto e della sua gravità , e di quanto va impedito per il futuro; ribadire l’esortazione, la sollecitazione a sviluppare ogni impegno per la verità , con ogni elemento – documentale o non documentale – che possa contribuire a raggiungere pienamente la verità ».
«Dolore, ricordo e verità piena: sono queste – ha evidenziato il Capo dello Stato – le sollecitazioni che raccolgo e che esprimo per solidarietà nei vostri confronti e nei confronti di Bologna, della città ferita, che non dimentica questa ferita e che ha reagito in maniera esemplare a quel che è avvenuto. È questo – ha concluso Mattarella – il significato della corona di fiori davanti alla lapide e del nostro breve incontro in questo luogo che raccoglie la memoria di quanto avvenuto: partecipare al dolore, ripetere il dovere della memoria e ripetere e ribadire l’impegno per la verità ».