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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Verso il 26 maggio

Europee, l’appello del Forum Terzo Settore della Lombardia

L’auspicio che nelle urne l'Europa confermi la sua natura di grande casa democratica per le organizzazioni che promuovono la solidarietà e la tutela del bene comune

23 Maggio 2019

Il Forum Terzo Settore della Lombardia – che riunisce 32 organizzazioni del territorio in rappresentanza di oltre 52 mila realtà, espressione di circa 75 mila lavoratori e quasi un milione di volontari – guarda alle prossime elezioni del 26 maggio per il rinnovo del Parlamento Europeo come a un evento di importanza decisiva e strategica per il futuro del nostro Paese, delle realtà che operano nel Terzo settore e, soprattutto, delle giovani generazioni. L’auspicio è che il risultato delle urne permetta alle molteplici realtà che in Europa compongono quello che in Italia si definisce Terzo settore (associazioni, cooperative, fondazioni, mutue, ecc) di continuare a garantire benessere ai cittadini, oltre che posti di lavoro per quasi 14 milioni di persone (il 6,3% della popolazione attiva), attraverso l’opera 2,8 milioni di organizzazioni che vedono attivi 232 milioni di soci (cooperative e mutue) e ben 82 milioni dì volontari.

È infatti anche grazie al lavoro, alle energie, alle risorse di queste organizzazioni che oggi l’Europa è un modello globale di progresso e di cambiamento democratico: una delle aree del pianeta che assicura ai suoi cittadini sicurezza e coesione sociale, così come un livello alto di istruzione, cultura, scienza, alimentazione. Oltre 70 anni di pace fondata sulla democrazia e sullo Stato di diritto. L’Europa del resto è fonte di risorse importanti anche per una regione come la Lombardia: basti pensare ai fondi FSE-Fondo sociale europeo, con i quali vengono finanziati diversi interventi regionali, tra cui la misura “Nidi Gratis”, alle imponenti risorse per l’agricoltura dei contributi PAC-Politica Agricola Comune e ai fondi per ricerca innovazione e sviluppo di Horizon 2020, il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione.

Non sfugge il fatto che l’Europa oggi è attraversata da più di un fattore di crisi: la crescita delle diseguaglianze (economiche, sociali, educative, di opportunità), la difficile ripresa economica, la crisi occupazionale che colpisce soprattutto i giovani e le donne, l’inverno demografico, l’impatto delle migrazioni. Fattori che hanno fatto emergere – anche nel nostro Paese – una forte spinta alla disgregazione del progetto europeo, la tentazione di ritornare agli stati-nazione, di innalzare muri e confini, l’idea che è meglio tornare o continuare a competere piuttosto che a collaborare.