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Volontariato

Un anno di servizio civile, per i giovani una scelta di vita

I bandi per il prossimo anno scadono il 27 luglio. La domanda va presentata all'ente in cui si intende prestare attività. Possibile aderire anche a progetti all'estero: in questo ambito la Caritas Ambrosiana seleziona quindici volontari

Cristina CONTI Redazione

17 Luglio 2009

Un’occasione di crescita personale. Ma anche un’esperienza dedicata al prossimo e ai suoi bisogni. È il servizio civile, una scelta che coinvolge oggi, solo su base volontaria, i giovani tra i 18 e i 28 anni. Istituito con la legge 64 del 6 marzo 2001, dà la possibilità a chi lo desidera di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno per il bene di tutti, a servizio di chi ha più bisogno: un valore nella ricerca di pace. Trenta ore settimanali di lavoro, per cinque o sei giorni a seconda del progetto, per un compenso mensile di 433 euro.
«Noi consideriamo quest’attività soprattutto come un momento educativo e formativo, che permetta ai ragazzi di crescere e formarsi», spiega Ivan Nissoli, responsabile del Servizio civile per la Caritas Ambrosiana. Le aree di intervento per le quali è possibile candidarsi sono riconducibili a diversi settori. Dall’assistenza alla protezione civile, dall’ambiente al patrimonio artistico e culturale, dall’educazione e promozione culturale fino al servizio in un Paese straniero. Imparare a confrontarsi con situazioni critiche, maturare e avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità nei confronti della città: obiettivi importanti che si coniugano poi con le aspirazioni, l’età e le scelte di vita di ognuno.
«Tra quanti fanno questa scelta ci sono innanzitutto giovani laureati, in genere sui 25 anni, che vedono questo momento come una verifica del percorso di studi che hanno compiuto e che iniziano a valutare i possibili sbocchi professionali – aggiunge Nissoli -. Oppure i diciottenni, che sono in una fase di scelta e devono capire cosa fare nello studio». E poiché si tratta di un’attività a pagamento, c’è anche chi vede nel servizio civile un inizio di autonomia economica in attesa di un lavoro. «In una situazione occupazionale critica come quella di oggi c’è il rischio reale che questa opportunità sia vista come ammortizzatore sociale. Ma non deve essere così – precisa Nissoli -. Chi decide di muoversi in questa direzione deve essere ben motivato: è un’esperienza che pone dei vincoli e deve essere fatta in modo consapevole».
I bandi per il prossimo anno sono già stati pubblicati e scadono il 27 luglio. Ne sono stati predisposti due: uno nazionale e uno regionale. Nel primo sono indicati gli enti che hanno carattere nazionale, mentre nel secondo quelli locali. Chi desidera partecipare può trovare tutte le informazioni sul sito www.serviziocivile.it. La domanda di partecipazione, in carta semplice, va indirizzata all’ente che ha proposto il progetto, deve essere redatta secondo il modello allegato al bando, deve contenere l’indicazione del progetto prescelto ed essere corredata, ove possibile, di titoli di studio, titoli professionali, documenti attestanti esperienze lavorative svolte. È ammessa la presentazione di una sola domanda per bando. Il modulo di domanda può essere scaricato dalla sezione “Modulistica” o dall’area “Bando” alla voce Modulo. Mentre i progetti possono essere consultati nell’area “Bando” attraverso un motore di ricerca che consente una selezione geografica o per settore dì interesse.
Attività per i minori in difficoltà, servizi agli anziani, accoglienza verso gli stranieri e aiuto ai disabili. Queste i principali ambiti proposti dagli enti. E le strutture variano: dai centri di aggregazione, oratori, comunità alloggio, alle case di riposo, istituti di cura, centri diurni, fino ai centri di accoglienza e di ascolto. Non mancano poi anche i servizi innovativi, rivolti a nuove fasce di emarginazione come rom, tratta e prostituzione, disagio psichico, attività educative di strada, grave emarginazione, che saranno offerti quest’anno dalla Caritas Ambrosiana. La legge, inoltre, prevede che i giovani volontari possano prestare la propria attività anche presso enti e amministrazioni operanti all’estero, nell’ambito di iniziative assunte dall’Unione Europea, nonché in strutture per interventi di pacificazione e cooperazione fra i popoli, istituite dalla stessa Ue o da organismi internazionali operanti con le medesime finalità ai quali l’Italia partecipa.
«Incontrarsi con contesti diversi da quello italiano, conoscere culture, lingue e popolazioni diverse è sicuramente un modo per ampliare i propri orizzonti e acquisire nuove competenze, prima di entrare nel mondo del lavoro o di iniziare un percorso di studi universitario», sottolinea Nissoli. Gli enti impegnati con progetti all’estero sono diversi. Tra questi ci sono, per esempio, Caritas Italiana, Cesc Project – Coordinamento Enti di Servizio Civile, Associazione Casa Famiglia Rosetta, Volontari nel Mondo – Focsiv, Papa Giovanni XXIII, Federazione Scs/Cnos Salesìani, Vides Volontariato Internazionale, Comunità di Capodarco, Acli -Associazione Cristiane Lavoratori Italiani, Avsi – Associazione Volontari per il Servizio Internazionale, Associazione Mosaico, Comune di Ferrara, Provincia di Foggia, Arci Servizio Civile, Cospe – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, Amesci – Associazione Mediterranea per la Promozione e lo Sviluppo del Servizio Civile e Unitalsi. Proprio in quest’ambito per il 2009 la Caritas Ambrosiana, per esempio, seleziona 15 volontari da inserire nel progetto “Impronte di pace 2009 – Milano”, che vedrà impegnati i volontari in diversi Paesi, come Bolivia, Giordania, Kenya, Libano, Nicaragua, Repubblica Democratica del Congo, Moldavia. Info: www.caritasitaliana.it Un’occasione di crescita personale. Ma anche un’esperienza dedicata al prossimo e ai suoi bisogni. È il servizio civile, una scelta che coinvolge oggi, solo su base volontaria, i giovani tra i 18 e i 28 anni. Istituito con la legge 64 del 6 marzo 2001, dà la possibilità a chi lo desidera di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno per il bene di tutti, a servizio di chi ha più bisogno: un valore nella ricerca di pace. Trenta ore settimanali di lavoro, per cinque o sei giorni a seconda del progetto, per un compenso mensile di 433 euro.«Noi consideriamo quest’attività soprattutto come un momento educativo e formativo, che permetta ai ragazzi di crescere e formarsi», spiega Ivan Nissoli, responsabile del Servizio civile per la Caritas Ambrosiana. Le aree di intervento per le quali è possibile candidarsi sono riconducibili a diversi settori. Dall’assistenza alla protezione civile, dall’ambiente al patrimonio artistico e culturale, dall’educazione e promozione culturale fino al servizio in un Paese straniero. Imparare a confrontarsi con situazioni critiche, maturare e avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità nei confronti della città: obiettivi importanti che si coniugano poi con le aspirazioni, l’età e le scelte di vita di ognuno.«Tra quanti fanno questa scelta ci sono innanzitutto giovani laureati, in genere sui 25 anni, che vedono questo momento come una verifica del percorso di studi che hanno compiuto e che iniziano a valutare i possibili sbocchi professionali – aggiunge Nissoli -. Oppure i diciottenni, che sono in una fase di scelta e devono capire cosa fare nello studio». E poiché si tratta di un’attività a pagamento, c’è anche chi vede nel servizio civile un inizio di autonomia economica in attesa di un lavoro. «In una situazione occupazionale critica come quella di oggi c’è il rischio reale che questa opportunità sia vista come ammortizzatore sociale. Ma non deve essere così – precisa Nissoli -. Chi decide di muoversi in questa direzione deve essere ben motivato: è un’esperienza che pone dei vincoli e deve essere fatta in modo consapevole».I bandi per il prossimo anno sono già stati pubblicati e scadono il 27 luglio. Ne sono stati predisposti due: uno nazionale e uno regionale. Nel primo sono indicati gli enti che hanno carattere nazionale, mentre nel secondo quelli locali. Chi desidera partecipare può trovare tutte le informazioni sul sito www.serviziocivile.it. La domanda di partecipazione, in carta semplice, va indirizzata all’ente che ha proposto il progetto, deve essere redatta secondo il modello allegato al bando, deve contenere l’indicazione del progetto prescelto ed essere corredata, ove possibile, di titoli di studio, titoli professionali, documenti attestanti esperienze lavorative svolte. È ammessa la presentazione di una sola domanda per bando. Il modulo di domanda può essere scaricato dalla sezione “Modulistica” o dall’area “Bando” alla voce Modulo. Mentre i progetti possono essere consultati nell’area “Bando” attraverso un motore di ricerca che consente una selezione geografica o per settore dì interesse.Attività per i minori in difficoltà, servizi agli anziani, accoglienza verso gli stranieri e aiuto ai disabili. Queste i principali ambiti proposti dagli enti. E le strutture variano: dai centri di aggregazione, oratori, comunità alloggio, alle case di riposo, istituti di cura, centri diurni, fino ai centri di accoglienza e di ascolto. Non mancano poi anche i servizi innovativi, rivolti a nuove fasce di emarginazione come rom, tratta e prostituzione, disagio psichico, attività educative di strada, grave emarginazione, che saranno offerti quest’anno dalla Caritas Ambrosiana. La legge, inoltre, prevede che i giovani volontari possano prestare la propria attività anche presso enti e amministrazioni operanti all’estero, nell’ambito di iniziative assunte dall’Unione Europea, nonché in strutture per interventi di pacificazione e cooperazione fra i popoli, istituite dalla stessa Ue o da organismi internazionali operanti con le medesime finalità ai quali l’Italia partecipa.«Incontrarsi con contesti diversi da quello italiano, conoscere culture, lingue e popolazioni diverse è sicuramente un modo per ampliare i propri orizzonti e acquisire nuove competenze, prima di entrare nel mondo del lavoro o di iniziare un percorso di studi universitario», sottolinea Nissoli. Gli enti impegnati con progetti all’estero sono diversi. Tra questi ci sono, per esempio, Caritas Italiana, Cesc Project – Coordinamento Enti di Servizio Civile, Associazione Casa Famiglia Rosetta, Volontari nel Mondo – Focsiv, Papa Giovanni XXIII, Federazione Scs/Cnos Salesìani, Vides Volontariato Internazionale, Comunità di Capodarco, Acli -Associazione Cristiane Lavoratori Italiani, Avsi – Associazione Volontari per il Servizio Internazionale, Associazione Mosaico, Comune di Ferrara, Provincia di Foggia, Arci Servizio Civile, Cospe – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, Amesci – Associazione Mediterranea per la Promozione e lo Sviluppo del Servizio Civile e Unitalsi. Proprio in quest’ambito per il 2009 la Caritas Ambrosiana, per esempio, seleziona 15 volontari da inserire nel progetto “Impronte di pace 2009 – Milano”, che vedrà impegnati i volontari in diversi Paesi, come Bolivia, Giordania, Kenya, Libano, Nicaragua, Repubblica Democratica del Congo, Moldavia. Info: www.caritasitaliana.it – – «Il compenso conta, in più ti senti utile» (https://www.chiesadimilano.it:81/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=1847973) – Con la Nostra Famiglia (https://www.chiesadimilano.it:81/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=1847321)