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Nel “Dittico Trivulzio” il Vangelo della Risurrezione

Uno straordinario capolavoro in avorio, databile tra il IV e il V secolo, che presenta una delle prime immagini dell'Anastasis

di Luca FRIGERIO

17 Aprile 2025

Il «Dittico Trivulzio» è un capolavoro, una pietra miliare dell’arte paleocristiana, il cui soggetto è legato alla Pasqua di Risurrezione.

In questo straordinario pannello d’avorio, infatti, custodito nelle Civiche raccolte del Castello Sforzesco di Milano, si vedono due scene sovrapposte: in alto, due guardie cadono come svenute, davanti a un edificio circolare; mentre in basso due donne si prostrano di fronte a una figura nimbata, assisa su una roccia, sullo sfondo di una parete con una porta socchiusa.

Questa duplice raffigurazione, insomma, rimanda direttamente al racconto dei vangeli, e in particolar modo a quello di Matteo al capitolo 28.

Osservando però che il personaggio seduto è raffigurato con un rotolo nella mano sinistra, mentre con la destra sembra benedire le due donne, alcuni studiosi hanno proposto di identificarlo non con l’angelo «sceso dal cielo», ma con il Risorto stesso, secondo quanto Matteo afferma poco più avanti: «Ed ecco Gesù venne incontro alle donne dicendo: “Salute a voi”. Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono».

È probabile, tuttavia, che l’artista abbia voluto fare qui una «sintesi» di tutti questi versetti, fondendo insomma in un unico momento sia il dialogo fra le pie donne e l’angelo, sia il successivo incontro con Gesù.

In ogni caso, resta l’incanto per la bellezza di ogni singolo dettaglio di quest’opera mirabile. La morbidezza del modellato, ad esempio, con i mantelli delle guardie che sembrano agitarsi al vento impetuoso della Risurrezione. Ma anche la presenza di particolari significativi: come l’edera, in alto, davanti al sepolcro, simbolo di eternità; o le storie raffigurate sulle ante della porta, in basso, dove si riconosce la risurrezione di Lazzaro e Zaccheo che si è arrampicato sull’albero.

L’elemento però che da sempre ha attirato l’attenzione degli studiosi è proprio l’edificio che si osserva nel registro superiore, individuato come l’Anastasis, ovvero il santuario in onore della Risurrezione fatto erigere dall’imperatore Costantino attorno al 325 (quindi 1600 anni fa), per coprire ed onorare il Santo Sepolcro a Gerusalemme. Secondo la tradizione romana per i mausolei imperiali, ebbe forma rotonda. Questa del Dittico Trivulzio, insomma, potrebbe essere la più antica rappresentazione giunta fino a noi.

Sì, perché questo pannello eburneo è datato dagli esperti tra la fine del IV secolo (quindi ancora durante l’episcopato di sant’Ambrogio) e gli inizi del V, quando cioè Milano era capitale dell’impero romano. E dove erano attive botteghe capaci di realizzare simili tesori.

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