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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Chagall e la Bibbia / 3

Il figliol prodigo

Continua, guidati dal direttore del Museo Diocesano di Milano, il nostro viaggio attraverso alcune tra le sessanta opere della mostra «Chagall e la Bibbia», allestita nelle sale di corso di Porta Ticinese fino all’1 febbraio prossimo. Una lettura per introdurci alla rassegna diocesana, ma anche al tempo di Avvento.

di Paolo BISCOTTINI Direttore Museo Diocesano di Milano

9 Dicembre 2014

Nel 1975 Chagall dedica un grande dipinto alla parabola del figliol prodigo (Luca, 15,11-32).

Non sono una novità le incursioni del grande artista russo ebreo nel Nuovo Testamento.

La figura di Gesù lo inquieta tanto da interrogare il rabbino: chi è questo Cristo? Il rabbino tace e Chagall, senza convertirsi, si lascia affascinare da questa figura, che compare tante volte nelle sue opere, riconoscendone la forza simbolica: il tema del dolore, dell’amore e della pace.

E’ il tema dell’amore di Cristo che lo conquista e lo sospinge verso la figura di Dio, Padre misericordioso:  Padre mio ho peccato contro Dio e contro di te”. Anche in questo dipinto riecheggiano le parole della parabola di Gesù e affiora il tema del padre che accoglie il figlio perduto. Intorno la gente brulica e Vitebsk, la città della memoria, la casa russa mai scordata, diventa lo sfondo di questo abbraccio. Tornare alla casa del Padre.

Questo il tema di Chagall che diventa nostro: aspirare ad un ritorno al Padre e lasciarsi abbracciare da Lui, affidandogli tutto di noi, anche la memoria di ciò che è stato. In questo abbraccio non è solo il perdono che ci dona la pace, ma anche il compiersi di una speranza, il senso di un’attesa di vita nuova, che Chagall simboleggia nella sposa, nella giovane che offre un mazzo di fiori e nel sole in alto a sinistra.

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