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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Acec

“Corti” per emozionare e per pensare

Presentiamo alcune delle opere al centro della rassegna svoltasi in collaborazione con la scuola di cinema di Busto Arsizio, visibili su Fb fino al 15 giugno

di Gabriele LINGIARDI

7 Giugno 2020

Sulla pagina Facebook Acec Milano dal 25 al 29 maggio si è svolta la rassegna di cortometraggi intitolata «Il cinema del futuro… in breve». L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Associazione cattolica esercenti cinema e l’istituto cinematografico Michelangelo Antonioni di Busto Arsizio, un’importante scuola di cinema che ha concesso la pubblicazione, per un periodo di tempo limitato, di alcuni cortometraggi dei suoi studenti. Le opere mostrate saranno infatti disponibili nel profilo social dell’Associazione fino al 15 di giugno. Ne presentiamo alcune, con l’invitoa immergersi in questi sguardi freschi e lasciarsi guidare nel cinema di domani.

In «2068», diretto da Vittorio Rifranti, viene affrontato il tema della violenza sulle donne con un taglio insolitamente luminoso e fonte di speranza perché questa piaga, un giorno nel futuro, possa essere solo un ricordo.

«Oro giallo», diretto dal giovane Vito G. Signorile prova ad immaginare, in soli 10 minuti, una nuova economia che possa fare rinascere una società ormai schiacciata dall’accumulo di insensatezze. Il rispetto e la conoscenza delle materie prime, unite ad azioni di solidarietà mostrate nel corto, possono ispirare un nuovo domani.

«Tutte, nessuna e Giulia» di Alessandra Coratella è una bella analisi di un personaggio femminile stratificato. Un musical a metà tra «La La Land» e un’opera di Pirandello che non mancherà di mettere di buon umore ribadendo l’importanza della fantasia.

Non mancano anche esempi di come la forza delle idee riesca a sopperire alla mancanza di budget come in «Press Play» di Luca Casartelli, in cui un uomo cerca di salvare la sua amata ascoltando la sua voce impressa in un nastro.

Infine, mentre si riaffaccia timidamente la riapertura di qualche cinema il 15 giugno, «La macchina dei sogni» di Andrea Gianviti fa un omaggio sentito e commovente alla sala cinematografica come luogo di incontri e di emozioni. Un giovane ragazzo entra in un vecchio cinema abbandonato e all’interno ritrova sedie, luci, e tutti i personaggi che hanno fatto la storia di quello schermo.

Con un importante messaggio: nei film si parla spesso della cura reciproca tra le persone, ma non dimentichiamoci che ci sono anche alcuni luoghi, in cui nasce la magia, che hanno bisogno di attenti custodi.