Gennaio è tradizionalmente il mese in cui la Chiesa invita a riflettere sulla pace come vocazione dell’umanità e responsabilità quotidiana. In questo orizzonte si colloca il messaggio di Papa Leone XIV per la Giornata Mondiale della Pace 2026: un appello a considerare la pace non come un traguardo lontano, ma come un cammino presente, concreto, quotidiano. Una pace “disarmata e disarmante”, capace di liberare dalla paura e dalle logiche del conflitto, aprendo alla fiducia, all’empatia e alla speranza.
È in questa prospettiva che il Servizio per la Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Milano promuove l’incontro del 16 gennaio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, intitolato “Quale economia come via di pace? un’occasione di approfondimento e dialogo per interrogarsi sul ruolo che l’economia può giocare nella costruzione di una pace reale, duratura, inclusiva.
A volte è facile pensare alla pace come a una meta da raggiungere, quasi che il fine potesse giustificare i mezzi e che tutto dipendesse dal risultato finale. Ma il messaggio di Papa Leone XIV ci ricorda che non è così: la pace non è solo un punto d’arrivo, è anche – e soprattutto – la via attraverso cui si arriva alla pace stessa. È il modo con cui si costruisce, passo dopo passo, aprendo quelle “vie di pace” che rendono possibile un futuro diverso. È un cammino fatto di scelte quotidiane, di relazioni vissute nella cura e nella responsabilità, di politiche e decisioni economiche orientate al bene comune. Non un ideale astratto, dunque, ma un processo vivo, che chiede creatività, coraggio e gesti concreti.
Vi invitiamo dunque a partecipare a questo importante momento di confronto e riflessione, convinti che ogni contributo, piccolo o grande, possa alimentare quella cultura della pace di cui il nostro tempo ha così urgente bisogno. L’incontro si terrà giovedì 16 gennaio alle ore 18.00 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Aula San Francesco (Largo A. Gemelli, 1). Insieme, con il cuore aperto e la mente vigile, potremo seminare responsabilità e speranza, per costruire un futuro di convivenza e solidarietà.







