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Reportage

«Grazie per il dono della fede ricevuto dai fidei donum ambrosiani»

Si è celebrata sabato a Chirundu una messa solenne per ricordare i cinquant’anni di presenza missionaria in Zambia. Vi ha partecipato la delegazione ambrosiana guidata nel Paese africano da monsignor Mario Delpini

di Luisa BOVE Inviata in Zambia

2 Maggio 2011

C’era attesa a Chirundu per la celebrazione solenne del 50° di presenza dei fidei donum ambrosiani in Zambia. Nelle prime ore del mattino numerosi fedeli vestiti a festa hanno invaso la parrocchia dove si è svolta la messa all’aperto, aperta con un canto festoso a ritmo di tamburi, mentre un gruppo di ragazze danzavano davanti all’altare. La scritta 50 hears on service in Zambia ambrosian prests faceva da sfondo e da slogan per l’intera giornata.
La messa, presieduta dal cardinale Joseph Medardo Mazombwe, già arcivescovo di Lusaka e nativo dello Zambia, prevedeva il saluto iniziale di monignor. Emilio Patriarca, già fidei donum in Zambia e ora vescovo di Monze. Oltre a presentare i concelebranti (una quarantina tra vescovi e preti), ha ricordato le origini della missione ambrosiana a Kariba, voluta da monsignor Giovanni Battista Montini, con il primo fidei donum don Ernesto Parenti, e ha espresso riconoscenza per il lavoro svolto in questi 50 anni.
Le letture sono state precedute da un gesto suggestivo: un bambino, con in mano la Parola di Dio, è stato accompagnato all’ambone seduto in una piccola barca in legno portata a mano da un gruppo di donne. Quindi ha consegnato il libro sacro a un celebrante per la proclamazione.
«Tutta la Chiesa, non solo lo Zambia, deve ringraziare la missione ambrosiana per l’opera svolta nelle diocesi di Lusaka e di Monze – ha detto durante l’omelia monsignor Nicola Girasoli, nunzio apostolico dello Zambia -. La speranza è che il lavoro insieme possa continuare per altri 50 anni». Citando il cardinale Dionigi Tettamanzi e sapendo della crisi e del calo di preti, ha ammesso che «la diocesi di Milano ha nel cuore lo Zambia» e rivolgendosi ai fidei donum presenti ha aggiunto: «Abbiamo bisogno di voi e del vostro sostegno pastorale». Al momento dell’offertorio una lunga sfilata di fedeli hanno portato all’altare i propri doni: frutti della terra, animali, manufatti, oggetti artistici… sempre in un clima di festa e canti africani.
Al termine della celebrazione, secondo la tradizione locale, vescovi e personalità ecclesiastiche presenti, hanno preso la parola prima del congedo finale. Don Francesco Airoldi, parroco a S. Maurice (Chirundu), non si è preso il merito di un’eredità di 50 anni di missione ambrosiana, ma ha detto: «Insieme abbiamo costruito questa Chiesa e questo Paese». Oltre a lui oggi lavorano in Zambia anche don Camillo Galafassi, don Michele Crugnola, don Emilio Rimoldi, don Paolo Pupillo, don Maurizio Oriani, Paola Corti, Giuseppina e Giovanni Stanca, Morgan e Letizia Antoniazza e naturalmente lo special fidei donum monsignor Emilio Patriarca. «Noi possiamo fare qualcosa – ha detto ancora rivolgendosi ai fedeli africani -, solo se voi ci aiutate».
«Siamo qui a celebrare l’amicizia tra due Chiese – ha esordito monsignor Mario Delpini, delegato arcivescovile che ha portato la benedizione del cardinale Tettamanzi -. Non possiamo promettere nulla per i prossimi 50 anni, ma l’augurio è di continuare a camminare sulle orme di Gesù».
Non sono mancati i ricordi personali nei confronti di monsignor Patriarca. Monsignor Gianni Cesena, che ora da Roma segue le missioni a livello nazionale, ha ricordato di aver conosciuto don Emilio a 11 anni, quando era in Seminario, e di averlo sentito parlare dello Zambia e di Chirundu. Da allora sono passati tanti anni e in diverse occasioni monsignor Cesena è stato in Zambia, dove ha imparato molto anche per il suo lavoro. «Missione significa essere uniti, essere una sola famiglia, lavorare insieme, stimarsi, sentirsi fratelli», perché «non ci sono confini tra le persone, le razze, le culture».
Quando ha preso la parola don Antonio Novazzi, oggi responsabile dell’Ufficio di Pastorale missionaria della diocesi di Milano e già fidei donum in Zambia, non poteva che dire: «Mi sento a casa». Poi ha aggiunto: «Don Ernesto Parenti, che ha iniziato la missione a Kariba, non avrebbe mai immaginato che oggi saremmo stati qui a festeggiare 50 anni». Anche don Novazzi ha un ricordo personale di monsignor Patriarca, suo insegnante di matematica in Seminario di cui ha scoperto, anni dopo, che era partito per Chirundu: incuriosito, ha consultato le carte per capire dov’era. Poi a sua volta è partito missionario in Zambia.
L’ultimo discorso lo ha tenuto l’arcivescovo di Lusaka, monsignor George Telesphore Mpundu, che ha ringraziato Dio «per il dono della fede che ci ha fatto attraverso i fidei donum». «I missionari sono degli eroi che hanno lasciato il loro Paese per annunciare il Vangelo e ora voi dovete imitarli e diventare missionari a vostra volta perché siete cresciuti».
Al termine della celebrazione, pranzo per tutti con taglio della torta, poi festa conclusiva con danze africane di un gruppo di ragazzi che si sono esibiti con grande maestria a ritmo di tamburo. Giornata memorabile per Chirundu e per tutti i rappresentanti delle altre comunità parrocchiali sparse sul territorio: Siavonga, Lusitu, Chiawa, Monze, Mazabuka, Kanyama…

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