A conclusione delle attività giubilari, il Dicastero per l’Evangelizzazione promuove una ricerca sociologica sull’Anno santo, affidata alla direzione scientifica del prof. Roberto Cipriani. Si rivolge a tutti i pellegrini che saranno stati a Roma – entro il 6 gennaio 2026 – per partecipare al Giubileo.
Un contributo alla Chiesa che ascolta
Compilare il questionario in oggetto, può sembrare un gesto quasi burocratico. Ma non è così. Significa invece offrire la propria voce a una Chiesa che desidera ascoltare, comprendere e discernere. Una Chiesa fatta di persone concrete, di storie, di cammini spirituali unici. Attraverso la ricerca, l’esperienza personale di ciascun pellegrino diventa parte di un racconto collettivo, capace di illuminare il presente e orientare il futuro. Aiutando a preparare, per esempio, anche il già annunciato Giubileo del 2033, quello che celebrerà la Risurrezione di Gesù.
Rispondere, e farlo in maniera sincera, è quindi un atto di responsabilità e di comunione ecclesiale.
Un’occasione di rilettura spirituale
Le domande proposte, per lo più, toccano il cuore dell’esperienza giubilare. Chiedono che cosa sia il Giubileo per il compilatore; se durante il pellegrinaggio ha pregato; oppure che cosa intenda per speranza e per appartenenza alla Chiesa cattolica. Fino alla domanda in genere più silenziata dalla cultura contemporanea: le capita di pensare alla morte?
Sono interrogativi che invitano a fermarsi, a rileggere il proprio cammino, a dare nome a ciò che spesso resta implicito. In questo senso, spuntare le risposte del questionario può diventare una forma di interiorizzazione del pellegrinaggio, un momento di silenzio e verità davanti a sé stessi.
Anche le domande più provocatorie vanno viste come un’opportunità di esprimere con libertà il proprio sentire, contribuendo a una riflessione ecclesiale autentica.
Un piccolo gesto, un grande valore
Il questionario è anonimo, richiede solo pochi minuti: qui il link. Si consiglia di compilarlo dopo aver vissuto il pellegrinaggio. Il termine ultimo per l’invio è fissato al 10 gennaio 2026.
In un tempo in cui si parla spesso di partecipazione e corresponsabilità, questo gesto semplice diventa un modo concreto per servire la verità, aiutare la ricerca e sostenere una Chiesa che vuole comprendere meglio come il Giubileo venga interiorizzato.
Partecipare significa anche esercitare una forma di speranza attiva: credere che la propria esperienza conti e possa aiutare a costruire percorsi più autentici di fede e di evangelizzazione.
È, in fondo, anche un modo per continuare il Giubileo: condividendo ciò che il pellegrinaggio ha seminato dentro ciascuno.
Link al questionario: https://survey.uniroma3.it/ateneo/index.php/637437?lang=it




