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Presentazione

«Il Segno»: trent’anni di “pacifismo concreto”

Negli anni Novanta migliaia di volontari si mobilitarono per aiutare le vittime della guerra in Bosnia: un legame ancora vivo, continuano i ponti solidali che legano Milano a Sarajevo. Sul numero di novembre (in uscita domenica 2) il problema collettivo dell’analfabetismo “funzionale” e i “funerali di disinteresse” per i morti senza dimora

29 Ottobre 2025
Scorcio del cimitero musulmano di Sarajevo (foto Nicola Zolin / Contrasto)

A trent’anni dagli accordi di Dayton, il legame tra Milano e Bosnia ed Erzegovina resta vivo, testimoniando una solidarietà che si rinnova nel tempo. Negli anni Novanta, migliaia di persone si attivarono per portare aiuti umanitari, accogliere i profughi e chiedere la fine della guerra.

Quelle esperienze di fraternità hanno generato un legame che non si è mai interrotto e che Il Segno racconta nella storia di copertina del numero di novembre (in uscita da domenica 2). Subito dopo la fine della guerra Ipsia-Acli e Caritas ambrosiana hanno accompagnato le comunità bosniache in percorsi di riconciliazione e oggi sono impegnate in progetti di accoglienza e interventi psico-sociali a favore dei migranti che percorrono la “Rotta balcanica”. La Fondazione Don Gnocchi ha dato vita a un centro di riabilitazione per minori con disabilità mettendo a disposizione le competenze del proprio personale per sostenere la formazione degli operatori locali.

Tra gli altri servizi di questo numero, un’inchiesta sull’analfabetismo funzionale, che in Italia riguarda un adulto su tre. Questa situazione ha effetti concreti nella vita quotidiana: rende più difficile compiere scelte consapevoli e, sul piano collettivo, aumenta il rischio di aderire a posizioni populiste e di non riconoscere le fake news.

Da gennaio a ottobre 2025 sono stati registrati 322 decessi tra le persone senza dimora in tutta Italia. “Il Segno” di novembre indaga le loro storie e racconta quello che succede dopo la morte: quando non ci sono familiari o amici a occuparsi del defunto, è il Comune di Milano a provvedere ai cosiddetti “funerali di disinteresse”.

Anche questo mese, il mensile diocesano propone numerose storie di vita e fede. Segnaliamo, tra le altre, un’intervista al teologo Pierangelo Sequeri che riflette sull’incanto della celebrazione eucaristica; l’esperienza dell’oratorio della parrocchia del Sacro Cuore a Ponte Lambro che aiuta gli adolescenti a vivere relazioni sane con i propri partner; la riflessione della professoressa Chiara Giaccardi sui rischi della digitalizzazione.

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