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Medio Oriente

Attacco alla parrocchia di Gaza, le Chiese di Gerusalemme: «Un crimine»

L'appello: «I leader mondiali lavorino per un immediato cessate il fuoco». Tre morti e dieci feriti, tra cui il parroco padre Romanelli, ricoverato in ospedale. La solidarietà del Papa e della Cei

di Daniele ROCCHIAgenSir

17 Luglio 2025
IL cardinal Pizzaballa in una recente visita alla parrocchia (Foto Patriarcato Latino Gerusalemme)

«I luoghi di culto sono spazi sacri che devono essere protetti. Sono inoltre protetti dal diritto internazionale. Prendere di mira una chiesa che ospita circa 600 rifugiati, tra cui bambini con bisogni speciali, è una violazione di queste leggi. È anche un affronto alla dignità umana, un calpestamento della sacralità della vita umana e una profanazione di un luogo sacro. In un’unità incrollabile, denunciamo fermamente questo crimine»: è la dura condanna dei Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme dell’attacco israeliano avvenuto il 17 luglio alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia, che ha provocato tre morti e dieci feriti, tra cui il parroco, padre Gabriel Romanelli.

In un comunicato i Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme chiedono ai leader mondiali e alle agenzie delle Nazioni Unite di «adoperarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza che ponga fine a questa guerra. Li imploriamo inoltre di garantire la protezione di tutti i siti religiosi e umanitari e di provvedere al sollievo delle masse affamate in tutta la Striscia di Gaza. Le nostre preghiere e il nostro sostegno – conclude la dichiarazione – rimangono costanti, invocando giustizia, pace e la cessazione delle sofferenze che si sono abbattute sul popolo di Gaza».

La dichiarazione di Pizzaballa

«Colpita la parrocchia latina della Sacra Famiglia di Gaza. Sei feriti, di cui 2 gravi. Lievemente ferito il parroco, padre Gabriel Romanelli, che si trova attualmente in ospedale». Questa la prima dichiarazione del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, subito dopo l’attacco.

La parrocchia attualmente ospita circa 500 sfollati cristiani, rifugiatisi fin dall’inizio del conflitto tra Hamas e Israele.

Ciò che resta del tetto della chiesa latina di Gaza dopo l’attacco di oggi (Foto Saleh/Iss/Sir)

La vicinanza del Papa e della Chiesa italiana

«Papa Leone XIV è stato profondamente rattristato nell’apprendere della perdita di vite umane e dei feriti causati dall’attacco militare alla chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza». Lo si legge in un telegramma di cordoglio inviato dal Santo Padre, a firma del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, al parroco padre Gabriele Romanelli e all’intera comunità parrocchiale. Il Papa assicura «la sua vicinanza spirituale» e «affida le anime dei defunti alla misericordia amorosa di Dio onnipotente», pregando «per la consolazione di quanti sono nel dolore e per la guarigione dei feriti». Leone XIV rinnova inoltre «il suo appello per un cessate-il-fuoco immediato» ed esprime «la profonda speranza in un dialogo, una riconciliazione e una pace duratura nella regione».

«Apprendiamo con sgomento dell’inaccettabile attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza. Esprimiamo vicinanza alla comunità della parrocchia colpita, con un particolare pensiero a coloro che soffrono e ai feriti, tra i quali padre Gabriel Romanelli – scrive la Presidenza della Cei in una nota -. Nel condannare fermamente le violenze che continuano a seminare distruzione e morte tra la popolazione della Striscia, duramente provata da mesi di guerra, rivolgiamo un appello alle parti coinvolte e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si avvii un negoziato, unica strada possibile per giungere alla pace». La Presidenza ringrazia infine «la Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, per il suo messaggio di solidarietà e quanti, in queste ore, stanno manifestando la loro prossimità alla Chiesa cattolica».

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