Non solo giochi e divertimento con gli amici. L’oratorio estivo può anche essere un momento di servizio e di rete nella realtà in cui si vive. Come è da quest’anno nelle parrocchie di Gorla Minore e Marnate, in provincia di Varese. «Abbiamo organizzato l’oratorio estivo in modo diverso rispetto agli altri anni – spiega don Luca Molteni, referente per la pastorale giovanile e gli oratori di Gorla Maggiore, Gorla Minore e Marnate -. Da un lato c’è quello per i bambini, che a Gorla Minore si svolge solo il pomeriggio e a Marnate per tutta la giornata»: qui gli adolescenti sono animatori e organizzano prevalentemente giochi per i più piccoli. «Dall’altro una proposta mirata per gli adolescenti – prosegue -. Abbiamo pensato infatti che per loro servisse un oratorio speciale, perché altrimenti non è abbastanza incisivo. Con finalità chiare: stare insieme, mettersi a servizio del prossimo e creare rete nella realtà dei nostri Comuni».

Così per quattro settimane al pomeriggio gli adolescenti si ritrovano e incontrano diverse realtà del territorio: due centri per anziani, uno a Gorla e uno a Marnate, una casa di riposo. Sono previste anche attività di cura dell’ambiente pubblico: a Marnate viene realizzato un murale, mentre a Gorla Minore i ragazzi si sono presi l’incarico di pulire un parco, comprese le panchine e i giochi. La settimana prossima ci sarà invece un incontro con i Carabinieri per sensibilizzare i ragazzi sui temi della legalità e della droga. In tutto partecipano una quarantina di ragazzi, di cui 12 sempre presenti e gli altri pronti ad aggregarsi per le esperienze che più interessano. A seguire i ragazzi due educatori: uno che già era stato loro punto di riferimento per l’oratorio estivo dello scorso anno e l’altro che li ha seguiti anche in inverno.
«Sono molto contento di questa esperienza, perché come comunità cristiana siamo riusciti a proporre qualcosa di alternativo – sottolinea don Molteni -. Un momento apprezzato anche da chi in estate vuole solo passare del tempo con gli amici perché è comunque un incontro educativo».
C’è soddisfazione anche da parte dei diversi enti e Comuni che hanno contribuito anche a livello economico e gli stessi ragazzi sono molto interessati: «Mi dà molta soddisfazione sentire ragazzi, all’inizio un po’ scettici, dire: “Voglio partecipare di più”. Perché vuol dire che siamo riusciti a vincere la sfida. Coinvolgere i ragazzi, motivarli e aiutarli a sentirsi utili per la comunità è sicuramente importante», conclude don Molteni.






