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Palazzo Marino

«Ogni Goccia Conta», Milano per la gestione consapevole e responsabile dell’acqua

Un dibattito tra istituzioni, accademici ed esperti del settore idrico promosso da MM S.p.A., Gruppo CAP e Comune, con gli interventi, tra gli altri, del sindaco Sala e di Romano Prodi

18 Giugno 2025

La Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano ha ospitato ieri il convegno «Ogni Goccia Conta», promosso da MM S.p.A. insieme a Gruppo CAP e Comune di Milano, per riflettere sulla gestione responsabile e sostenibile della risorsa idrica, nel contesto dei cambiamenti climatici e delle sfide globali. A tutti gli effetti, secondo i dati riportati dall’Onu, la domanda globale di acqua è destinata ad aumentare del 20–30% entro il 2050.

L’iniziativa, condotta e moderata dalla giornalista Tiziana Ferrario, ha visto la partecipazione di istituzioni, accademici ed esperti del settore idrico, e ha offerto una visione articolata tra scenario internazionale, innovazione industriale e responsabilità civica, mettendo in luce l’urgenza di una nuova cultura dell’acqua fondata su consapevolezza e cooperazione. Dall’incontro è emerso che la città di Milano e la sua area metropolitana rappresentano oggi un modello virtuoso, grazie a una risorsa idrica abbondante di qualità e controllata. Contestualmente è emersa la necessità di evitare lo spreco e rafforzare le competenze per una gestione industriale della risorsa, cui si devono accompagnare investimenti anche in termini di implementazione delle infrastrutture.

Sala: «Un motore di resilienza»

«La storia di Milano è fortemente legata all’acqua. L’acqua è un motore di resilienza urbana e cultura, a Milano abbiamo perdite del 12%, sicuramente ottimo rispetto alla media italiana che è del 40% – ha dichiarato il indaco di Milano Giuseppe Sala -. Importante nella gestione dell’acqua il contributo dei cittadini. A Milano negli ultimi anni abbiamo posizionato 52 case dell’acqua, dove i milanesi possono prendere acqua naturale o gasata ipercontrollata gratis, il che ha a che fare anche con il risparmio della plastica. Un obiettivo nella gestione dell’acqua è resistere ai fenomeni esterni, come per esempio le bombe d’acqua. Come e cosa fare? Cambiare investimenti per il ripristino/ ammodernamento della rete idrica, Continuare con il drenaggio, anche implementando il verde pubblico, mettere a sistema tutte le competenze».

Prodi: «Base di convivenza e sviluppo»

«John F. Kennedy diceva che chiunque riesca a risolvere i problemi dell’acqua merita due Nobel: uno per la Pace e uno per la Scienza. Aveva ragione», ha dichiarato Romano Prodi, che ha poi proseguito: «L’acqua è oggi una delle risorse più critiche e al centro di tensioni crescenti. Per arrivare a una gestione responsabile dell’acqua tra gli Stati serve una connessione fortissima, capace di coniugare la dimensione macroeconomica con quella microeconomica. Non bastano i buoni propositi: i grandi progetti di redistribuzione idrica possono essere realizzati solo con il coinvolgimento delle grandi imprese. Ci sono in gioco aspetti tecnici, scientifici e geopolitici. I conflitti legati all’acqua sono ormai una realtà, sia a livello nazionale si internazionale: pensiamo all’Etiopia e all’Egitto, o all’Iraq e alla Turchia, che ha costruito dighe a monte. Anche negli Stati Uniti si registrano tensioni crescenti sull’uso delle risorse idriche. E se esistesse un Nobel per l’agricoltura, dovremmo assegnarlo anche a chi lavora per un uso efficiente dell’acqua dolce, che è cruciale per la produzione agricola e la sicurezza alimentare. L’acqua, insomma, non è solo una risorsa: è la base stessa della convivenza pacifica e dello sviluppo sostenibile».

MM: «Puntiamo a un uso circolare»

«Stiamo affrontando gli effetti del cambiamento climatico, che richiedono interventi urgenti e importanti: sono queste le parole chiave – ha affermato nel suo intervento Simone Dragone, Presidente di MM Spa -. Le conseguenze sono evidenti a tutti, e la sfida è ora rispondere con un’operatività più coordinata tra i gestori, piani pluriennali chiari e concessioni tarate sulle esigenze reali. Come MM abbiamo ridotto le perdite dal 15% all’11,3%, un risultato positivo rispetto alla media nazionale, ma non ci vogliamo accontentare. Milano ha tra le tariffe idriche più basse d’Europa e puntiamo su un uso circolare dell’acqua: ogni anno ne restituiamo decine di milioni di metri cubi all’agricoltura. Stiamo anche sviluppando progetti per usarla come fonte energetica, sfruttando le acque reflue per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici. L’acqua è una risorsa strategica per la transizione sostenibile».

Gruppo CAP: «Il ruolo dei depuratori»

«Le aziende del servizio idrico integrato si trovano oggi ad affrontare sfide cruciali, dall’adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici all’efficienza energetica – ha dichiarato Yuri Santagostino, Presidente di Gruppo CAP -. Il settore idrico è uno dei settori industriali e produttivi più energivori: i depuratori, in questo senso, possono giocare un ruolo chiave nel diventare centri di produzione energetica altamente efficienti e hub di sperimentazione per progetti di economia circolare. Nei prossimi anni la priorità sarà agire tempestivamente su due fronti in particolare: da un lato accelerare sulla strada dell’efficienza energetica, dall’altro garantire continuità agli investimenti. Il Pnrr ha rappresentato un’occasione preziosa: il sistema idrico italiano ne ha beneficiato in modo capillare e Gruppo CAP ha potuto contare su circa 100 milioni di euro tra fondi diretti e indiretti. Queste risorse hanno reso possibile l’avvio di importanti progetti infrastrutturali, integrandosi con il nostro piano industriale. Tuttavia, siamo consapevoli che i fondi del PNRR si esauriranno nel 2026: da qui la necessità di adottare a livello di sistema Paese una visione di lungo periodo, che assicuri stabilità agli investimenti e supporti il settore in un percorso strutturato di sostenibilità ed efficienza gestionale e operativa».

Le tavole rotonde

Nel corso del convegno si sono tenute due le tavole rotonde tematiche:

  • «Per una Governance dell’Acqua», dedicata al ruolo dei soggetti pubblici tra regolazione, investimenti e sostenibilità, con interventi di Tania Tellini (direttore del Settore Acqua di Utilitalia), Egidio Fedele Dell’Oste (presidente dell’Ufficio d’Ambito della Città metropolitana di Milano), Elena Grandi (assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano), Yuri Santagostino (presidente di Gruppo CAP) e Simone Dragone (presidente di MM Spa). Il confronto ha messo in luce come stia cambiando il ruolo dei soggetti pubblici nella gestione della risorsa idrica, in un contesto che impone nuove responsabilità in termini di regolazione, pianificazione e investimento
  • «Il futuro del servizio idrico integrato, tra Europa e dimensione locale», ha evidenziato la necessità di integrare innovazione, competenze e resilienza tra scala locale e indirizzi europei. Durante la tavola rotonda è emerso quanto i cambiamenti climatici impongano investimenti in infrastrutture intelligenti resi possibili dallo sviluppo tecnologico. L’acqua rappresenta sempre di più una risorsa strategica, richiedendo ricerca e collaborazione tra pubblico e accademia. Hanno partecipato Carlo Altomonte (docente dell’Università Bocconi di Milano), Francesco Mascolo (vicepresidente APE – Aqua Pubblica Europea e amministratore Delegato di MM Spa), Michele Falcone (coordinatore dell’Organo di Gestione di Water Alliance, direttore generale di Gruppo CAP), Donatella Sciuto (rettrice del Politecnico di Milano) e Alberto Prini (docente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa).

Andrea Boccaletti, scienziato e autore tra i più autorevoli esperti a livello mondiale in materia di risorse idriche, ha dichiarato nel corso del suo keynote speech: «Quando parliamo di acqua non possiamo dire di farlo davvero se non viene fatto riferimento a tre grandi temi: Il primo è di natura economica, anche se raramente viene esplicitato. Parlarne significa anche vedere il fallimento di molte infrastrutture e istituzioni che nate per altro sono state riconvertite alla gestione idrica, ma erano appunto state create con altri obiettivi e logiche. L’acqua e la sua gestione sono una piattaforma economica. Il secondo punto è politico: ignorare la dimensione politica dell’acqua è un errore. L’acqua è spesso fonte di tensioni e conflitti, ma può diventare anche un potente strumento di cooperazione e negoziazione tra Stati e comunità. Infine, il terzo punto riguarda la capacità progettuale che può derivare da una buona governance dell’acqua. L’esempio della Tennessee Valley Authority negli Stati Uniti, istituita durante il New Deal di Roosevelt nel 1933, è emblematico: la gestione integrata del bacino ha trasformato radicalmente l’area, migliorando la qualità della vita e promuovendo sviluppo economico. Dobbiamo quindi guardare all’acqua non solo come risorsa da gestire, ma come elemento fondamentale per ripensare il nostro modello di sviluppo».