Link: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/le-misericordine-ricordano-maria-biffi-levati-2838843.html
Radio Marconi cultura
Share

Monza

Le Misericordine ricordano Maria Biffi Levati

A 190 anni dalla nascita e a 120 dalla morte della vedova che, insieme al beato Luigi Talamoni, fondò la Congregazione, sono previsti numerosi appuntamenti per scoprirne vita e attualità: il secondo è domenica 25 maggio

di Emilia FLOCCHINI

24 Maggio 2025
Maria Biffi Levati

Il 2025 è un anno importante per le Suore Misericordine di San Gerardo: ricorrono infatti il 190° della nascita e il 120° della morte di Maria Biffi Levati. Conosciuta a Monza come «la buona signora», incoraggiò il beato Luigi Talamoni, suo padre spirituale, a trovare un modo per aiutare i poveri della città. Le Suore Misericordine di San Gerardo, che riconoscono entrambi come fondatori a pari merito e a pieno titolo, hanno pensato a vari appuntamenti per questi anniversari significativi.

Domenica 25 maggio, dalle 16, la casa di riposo Mater Misericordiae di Monza (via Ernesto Messa 36 angolo via Costa) ospita il secondo di questi incontri, che segue quello tenuto domenica 2 febbraio, a ridosso dell’anniversario della nascita, avvenuta il 26 gennaio 1835. «Pomeriggio in compagnia di Maria Biffi Levati: santa della porta accanto» è il titolo: riecheggia da una parte l’invito di papa Francesco in Gaudete et exsultate a riconoscere coloro che accanto a noi «sono un riflesso della presenza di Dio», dall’altra l’intima convinzione che fu di monsignor Talamoni, che invitava a ricorrere alla sua intercessione già dopo la morte, avvenuta il 17 luglio 1905.

Il primo momento inizierà alle 16, con le «Pennellate spirituali» che accompagneranno i presenti alla scoperta di Maria e della sua vita di sposa, madre, vedova: «Non fu mai suora, ma guidò le Misericordine nelle loro prime visite a domicilio, mostrando loro come avvicinare i malati poveri: per questo, nel corso della nostra storia, non è mai stata dimenticata», spiega suor Laura Miolo, della comunità di Lecco.

Sarà lei a tenere, alle 17, il secondo momento, in cui porterà la sua testimonianza, di cui anticipa qualche punto: «Da quando sono entrata in Congregazione, nel 1984, mi sono appassionata alla fondatrice. Per la Chiesa di allora era necessario che un sacerdote portasse avanti la fondazione, ma l’apporto di Maria è fondamentale: con le sue parole e i suoi scritti ha aiutato Talamoni a scoprire la volontà di Dio per lui».

Dall’unica fotografia che ci rimane di lei, Maria ha un volto serio, ma la sua profondità spirituale meraviglia ancora oggi suor Laura. «Era consapevole che a volte doveva consolare lei il padre spirituale, ma, come scriveva in una lettera: “Ciò oso perché l’amo. Sì l’amo, né temo, né arrossisco a dirlo. L’amo teneramente sì, ma santamente”». La vedova Maria e monsignor Talamoni si sono quindi uniti in un cammino verso la santità che ancora oggi è sorgente ed esempio di carità concreta.