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Sirio 8 - 14 dicembre 2025
Radio Marconi cultura
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Missione

Noli, la fede vissuta accanto al popolo, camminando con i piedi e con il cuore

Già fidei donum ambrosiano in Perù, ad Haiti e in Niger, è morto il 16 maggio a 85 anni. Il ricordo affettuoso di don Alessandro Vavassori, insieme a lui a Huacho negli anni Novanta

di don Alessandro VAVASSORI

21 Maggio 2025
Don Giuseppe Noli

Il mio primo incontro con padre José fu al mio arrivo all’aeroporto Jorge Chavez di Lima. Intravidi il cappellino rosso su un volto europeo tra la folla dietro la vetrata e tra me dissi: «Ecco, quello deve essere don Giuseppe Noli». Toccavo con timore quella terra che sarebbe diventata la mia casa per quattro anni, senza conoscere nessuno e balbettando solo un po’ di castigliano appreso al corso del Cum di Verona per preparami alla missione. La sua forte stretta di mano e il suo «Bienvenido!» mi rassicurarono subito: non ero solo, avevo trovato una casa e un padre. Avrei ricordato più volte quel primo incontro in una terra sconosciuta: una persona che si prende cura di te in un luogo dove giungi da straniero.

Fin da subito padre José mi chiese di iniziar le giornate insieme, con la preghiera delle Lodi e una condivisione sul Vangelo del giorno, sempre in castigliano nonostante fossimo solo noi due. Una condivisone sempre spontanea e profonda, mai formale o di circostanza: cibo spirituale di una Parola che nutriva la Missione e forgiava giorno per giorno la scelta di condividere la vita con la comunità a noi affidata. Alla nostra preghiera si univano il lunedì mattina le collaboratrici responsabili dei settori della Parrocchia, perché la sinodalità con José non era un concetto, ma una pratica assodata nella quotidianità.

Panoramica di Huacho

La casa, come l’ufficio parrocchiale, ambienti essenziali e sempre aperti a tutti, erano i luoghi dove poter cercare padre José. Ma la giornata e spesso la sera già inoltrata la si trascorreva lungo le strade polverose del «cono sur de Huacho, a lado del pueblo». José, in particolare, visitava la gente, girava tra «las chositas» dei settori più poveri della parrocchia tra gli ultimi arrivati, per portare a tutti la certezza di sentirsi parte di una famiglia, di una comunità cristiana che non esclude o dimentica nessuno. Padre José mi ha insegnato con la sua vita condivisa il dovere cui sono chiamati i preti: «Imparare ad avere stima dei valori umani e ad apprezzare i beni creati come dono di Dio… vivendo in mezzo al mondo» (PO17).

I giorni più impegnativi, ma certamente più intensi, erano quelli dove a turno (ma qui io spesso cedevo il posto perché sapevo di fargli un regalo) ci si recava a Cajatambo: la parrocchia sulla Sierra affidata a noi dal vescovo monsignor Lorenzo Leòn, perché in quegli anni il pericolo degli attacchi terroristici aveva consigliato di ritirare il parroco. Un viaggio di otto ore circa con la camioneta e poi spesso a piedi o a cavallo per raggiungere le comunità più distanti.

A Huacho con don Antonio Colombo (a destra)

José era uomo autentico e schietto, sempre rispettoso e in ascolto, non precipitoso nel volere dire la sua opinione e, soprattutto, senza mai farla pesare come fosse imposta. Non pretendeva di conoscere già tutto o di saper interpretare nel modo giusto le situazioni più difficili. Si metteva accanto, camminava con i piedi e il cuore, condividendo la fatica nella ricerca delle possibili vie che avrebbero potuto aprire il cammino che ciascuno di noi è chiamato a fare, come singolo insieme alla comunità.

Questi valori padre José li ha vissuti con convinzione e libertà, «haciendo caminos», ossia accogliendo con serenità il compito evangelizzatore che Dio ha affidato alla sua Chiesa (At 1:8). Credo che questi siano solo alcuni degli insegnamenti di vita che definiscono un compito per la Chiesa, quello di essere comunità missionaria disponibile a partire e a farsi piccola accanto ai fratelli. Un compito necessario e urgente per la Chiesa di oggi, sia per quella locale, sia per quella universale. Il Risorto ci precede, anzi è già là dove noi probabilmente arriviamo per la prima volta. Il suo Volto e la sua Parola, quelli che noi tentiamo di percepire nel suo passare in punta di piedi nella nostra vita, padre José li ha annunciati con la sua parola, ma prima ancora con il tratto gentile e tenace del suo essere prete per la missione: fidei donum per i fratelli.