da Vatican News
Alla fine della Messa in San Pietro per il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza, il Pontefice rinnova la sua raccomandazione alla luce della Costituzione pastorale Gaudium et spes che al paragrafo n. 79 specifica proprio il dovere di mitigare l’inumanità della guerra.
La sottolineatura dell’insegnamento della Chiesa viene fatta prima della preghiera mariana domenicale, mentre si leva il ringraziamento alle autorità civili presenti in Vaticano per il loro pellegrinaggio, «per il loro servizio pastorale» e agli ordinari militari e cappellani. Ai militari sparsi in tutto il mondo, il Pontefice ricorda uno dei principali documenti del Concilio Vaticano II dove si legge: «Coloro che al servizio della patria esercitano la loro professione nelle fine dell’Esercito si considerino, anche esse, come servitori della sicurezza e della libertà dei loro popoli». E scandisce: «Questo servizio armato va esercitato solo per legittima difesa, mai per imporre il dominio sulle altre nazioni. Sempre osservando le Convenzioni internazionali in materia di conflitti. E prima ancora nel sacro rispetto della vita del Creato».
E affidando la sua preghiera alla Vergine, Regina della Pace, Francesco non dimentica di rivolgere il suo pensiero alla “martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, Myanmar, in tutto il Medio Oriente, in Kivu, in Sudan”: «Tacciano ovunque le armi e si ascolti il grido dei popoli che chiedono pace».



