Il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno, uno dei più amati e dei più belli in Diocesi di Milano, è in festa, perché ricorda i 500 anni da quando furono eseguiti al suo interno gli splendidi affreschi di Bernardino Luini. Così orgoglioso di aver realizzato quel lavoro da voler lasciare la sua firma e la data: 1525, appunto.
Secondo Vasari, Bernardino Scapi detto il Luini aveva così tante virtù, sia come uomo, sia come pittore, che faceva «risplendere le opere della vita sua come quelle dell’arte». Il cardinal Federico Borromeo, cugino e successore di san Carlo, nonché fondatore dell’Ambrosiana, lo considerava il suo artista preferito in assoluto. E ancora a metà Ottocento si sosteneva che Luini non fosse in nulla inferiore a Leonardo…
Nato attorno al 1480 a Dumenza sulla sponda varesina del Lago Maggiore, Bernardino fu chiamato con il nome del capoluogo di quel territorio: Luino. Di famiglia assai umile, ma dotato di un talento prodigioso, si fece presto apprezzare per lo stile aggraziato della sua pittura. Con richieste via via sempre più vaste, per le quali aveva bisogno dell’aiuto di figli e allievi.
Quando Luini giunse a Saronno era già uno dei pittori più noti e ammirati del suo tempo, e proprio per questo venne chiamato per ornare il Santuario appena edificato, sorto dopo l’apparizione della Vergine al Pedretto, attorno al 1460.
Nelle grandiose scene affrescate nel Santuario di Saronno, Bernardino dimostra una perfetta padronanza della composizione, con scorci ariosi e virtuosistici, atmosfere serene, la misurata nobiltà delle sue figure. Testimonia la sua devozione per Leonardo, ma rivela pure la sua ammirazione per Raffaello, lasciandosi ispirare anche da qualche invenzione del Sodoma…
Affascinante è la maestosa «Presentazione al tempio di Gesù», nel presbiterio. L’«Adorazione dei Magi», affrescata sulla parete di fronte, è stata imitata da generazioni di pittori. E nell’antipresbiterio Luini rinnova la meraviglia, con il «Gesù tra i dottori» e lo «Sposalizio della Vergine», affollato di personaggi.
Proprio questa scena farà da sfondo, giovedì 23 gennaio, alle 18, alla Messa e alla speciale benedizione per i fidanzati e per gli sposi. Con la distribuzione dell’Amoretto, l’ormai celebre biscotto del Santuario saronnese a forma di angioletto e al sapore di amaretto.




