Non solo Porte sante. Non solo chiese giubilari. La grazia straordinaria del 2025 la si può invocare anche in circostanze diverse. Ne daremo conto, man mano, nei mesi a venire. Segnaleremo anche, esemplificativamente, alcuni appuntamenti al riguardo.
La Penitenzieria Apostolica, lo scorso maggio, ha reso note le Norme sulla concessione dell’Indulgenza durante il presente Giubileo (leggi qui). Questa – la citazione è tratta dalla Bolla d’Indizione Spes non confundit – è «una grazia giubilare» che «permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio». Per volontà del Santo Padre, la Penitenzieria «intende spronare gli animi dei fedeli a desiderare e alimentare il pio desiderio di ottenere l’indulgenza». Ha stabilito, quindi, alcune prescrizioni e linee guida per i pellegrini.
Esercizi spirituali e incontri
È «l’illimitata misericordia di Dio», pertanto, a far da pivot durante l’anniversario venticinquennale in corso. Insieme alla indispensabile predisposizione del fedele. Poiché, come si legge ancora nel suddetto documento, nulla è magico e automatico: potranno ricevere l’indulgenza, con la remissione e il perdono dei peccati, tutti i fedeli «veramente pentiti», «mossi da spirito di carità».
Sono diversi, come detto, gli strumenti per farsi abbracciare calorosamente dal Padre celeste. Tra questi, i primi sui quali riflettiamo riguardano l’intelletto (uno dei doni dello Spirito santo).
Così recita il punto III delle Norme (Nelle opere di misericordia e di penitenza): «Inoltre, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se, con animo devoto, parteciperanno alle Missioni popolari, a esercizi spirituali o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, da tenersi in una chiesa o altro luogo adatto, secondo la mente del Santo Padre».
Per chi non può accostarsi ai sacramenti
Del passo citato sottolineiamo tre occorrenze: Concilio/Catechismo; luogo adatto; Santo Padre. Esse rimandano a una esperienza estesa di Chiesa, a una comunità e a una storia di credenti. Anche quando il fedele, apparentemente, vi attendesse come singolo, la mediazione ecclesiale resta. Secondo il mandato evangelico indirizzato agli apostoli: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20, 22-23).
Questa forma per rappacificarsi pienamente con Dio, come le altre ipotizzate dalla Penitenzieria, è offerta a tutti. I pigri – che poco frequentano l’Eucarestia e la Confessione – non ne facciano però un alibi. Al contrario, quanti non possono accostarsi ai sacramenti – per impedimento canonico, per esempio – trovino nelle prassi in elenco piena consolazione e valorizzazione ecclesiale.
Anche il predicatore/relatore, che presiede tali appuntamenti, riceverà un vantaggio giubilare, in quanto esecutore di opere di misericordia. Tra cui insegnare agli ignoranti e ammonire i peccatori.
Il linguaggio datato non faccia velo alle virtù perenni.



