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Assistenza

Rimodulato il taglio dei contributi ai caregiver familiari

Dai 250 inizialmente previsti, la decurtazione passa a 65 euro. Lo stanziamento è tuttavia valido solo per il 2024, il prossimo anno saranno necessari ulteriori fondi. Giovanni Merlo (Ledha): «Apprezziamo il lavoro svolto, ma restiamo comunque preoccupati, l’impianto complessivo rimane»

di Lorenzo GARBARINO

29 Febbraio 2024
Foto di Sabine van Erp da Pixabay

Il taglio dei contributi per l’assistenza ai caregiver familiari resta, ma in forma ridotta. A seguito delle segnalazioni di Ledha, Fand e altre 21 associazioni del territorio, Regione Lombardia e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali hanno deciso di rivedere al ribasso la decurtazione, che entrerà comunque in vigore dal 1° giugno: dai 250 euro inizialmente previsti, il taglio si è ora ridotto a 65 euro.

Le risorse per evitare il calo dei contributi provengono da Ministero e Regione Lombardia. Già un mese fa il Consiglio regionale aveva stabilito ulteriori 3,5 milioni in più rispetto ai 14 inizialmente previsti. A questi fondi si è aggiunta ora una rimodulazione dei fondi nazionali vincolati ai servizi diretti. Un riequilibrio che ha consentito diridurre il taglio dei contributi ai caregiver familiari, ma solo per il 2024. Per l’anno prossimo sarà necessaria una nuova soluzione per evitare che il taglio torni alla cifra originale. 

Una revisione che in parte soddisfa le associazioni, come spiega il direttore generale di Ledha Giovanni Merlo: «Apprezziamo il lavoro svolto dall’assessore Elena Lucchini e dagli uffici della Direzione generale Famiglia di Regione Lombardia, perché il primo risultato è positivo: la contrazione dei tagli ai contributi per caregiver familiari, che rimangono, adesso sono fortemente ridotti. Restiamo comunque molto preoccupati, perché l’impianto complessivo della misura rimane, per cui il problema che stiamo affrontando in questi giorni ci verrà riproposto per l’anno prossimo, in forma maggiore». 

Tra le questioni ancora irrisolte nell’assistenza ai caregiver restano gli stalli nei nuovi ingressi nella misura B1, riservati alle persone con gravissima disabilità. «Coloro che presenteranno le richieste a partire da marzo – spiega Merlo – rimarranno probabilmente senza alcuna risposta: entreranno in una lista d’attesa di cui non abbiamo notizie su quando sarà risolta. Questo fatto per noi è inaccettabile, perché parliamo di persone che hanno una condizione di elevatissimo bisogno di sostegno e che devono essere supportate oggi, per cui continueremo a chiedere una iniezione di risorse maggiori».

L’origine di questa decurtazione è da ricercare nelle indicazioni del nuovo Piano nazionale sull’assistenza. La Lombardia è stata la prima Regione ad aver applicato questo provvedimento, e da più di due mesi erano in corso confronti istituzionali per evitare il taglio, senza che però avessero prodotto ancora dei risultati. Una accelerata al dibattito era stata impressa nei giorni scorsi da numerose associazioni, che con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore della misura avevano promesso di scendere in piazza per manifestare il proprio dissenso, nel caso non si fosse trovata una soluzione.

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