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Famiglia

Un’energia morale per la città e l’economia

Una tavola rotonda all’Ambrosianeum scardina alcuni luoghi comuni e ripropone i nodi cruciali della situazione italiana e milanese. Con l’ottimismo della volontà e la fiducia dei cristiani

di Loris CANTARELLI

27 Febbraio 2012

Nell’agosto scorso anche un osservatore giramondo come Beppe Severgnini segnalava sul Corriere della sera quanto, al contrario di altri Paesi europei, «una buona famiglia italiana» sia «capace di diventare assicurazione e banca, consultorio e ristorante, ospedale e albergo, asilo e ospizio, ufficio informazione e scuola professionale, parcheggio e seconda casa».

In questo quadro, la tavola rotonda di sabato 25 febbraio all’Ambrosianeum di Milano “Milano 2012, la valenza civica e il ruolo economico della famiglia per lo sviluppo” – promossa dalla Fondazione Ambrosianeum, dalla onlus Stakeholders aziende di credito “Etica, dignità e valori” e dalla Fondazione Milano Famiglie 2012 – ha raccolto le sfide e le speranze a meno di cento giorni dal VII Incontro Mondiale delle Famiglie, che vedrà la presenza a Milano di Benedetto XVI.

Dopo l’introduzione di Adriano Propersi, nel Cda della Fondazione ospitante, relatori qualificati e appassionati hanno testimoniato come l’istituto familiare sia in grado di sprigionare ancor oggi energie formidabili per la crescita del Paese. Il moderatore Gianni Vernocchi, presidente di “Etica, dignità e valori”, ha letto il messaggio “Una società amica delle famiglie” inviato dal cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, giustamente definito «un vero inno e un cantico a favore della famiglia», ma anche «un forte grido lanciato sui tetti» per affrontare l’emergenza demografica del nostro Paese.

Gioacchino Attanzio, direttore generale dell’Associazione Italiana delle Aziende Familiari, ha portato il suo punto di vista su “Il ruolo delle imprese familiari per lo sviluppo economico del Paese”. Talvolta considerate addirittura un freno alla crescita e allo sviluppo del Sistema Italia nei nuovi scenari internazionali, le imprese a conduzione familiare (l’82% delle aziende italiane) hanno in realtà dimostrato di saper affrontare più agevolmente il difficile momento di crisi finanziaria mondiale.

Francesco Belletti, presidente nazionale del Forum delle Associazioni familiari, ha poi vigorosamente richiamato “Il valore civico della famiglia nella società per il suo autentico sviluppo”, ricordando che la definizione della famiglia come cellula fondamentale appartiene non solo alla dottrina sociale della Chiesa cattolica, ma anche all’Onu, che l’ha ribadita in più occasioni fino all’istituzione della Giornata Internazionale della Famiglia nel 1994 a essa dedicato.

Sergio Girgenti, segretario nazionale della Fiba/Cisl, ha quindi trattato di “Quale ruolo del sindacato e del mondo del lavoro per promuovere la cellula fondamentale della società?”. Significativo il richiamo a un cammino privo di contrapposizioni e a un confronto aperto, che ha coinvolto l’intero sindacato e ha portato a un riconoscimento unanime della valenza della famiglia come il più efficace (quando non l’unico) ammortizzatore sociale rimasto in epoca di tecnicismi ed economie virtuali.

Marco Granelli, assessore comunale alla Sicurezza e coesione sociale, ha promesso attenzioni alla famiglia nelle prossime tariffe delle aziende municipalizzate, come già avvenuto con gli abbonamenti Atm. Nel breve dibattito seguito, un rappresentante di Banca Etica ha illustrato alcuni progetti, tra cui uno di “alfabetizzazione finanziaria” per famiglie.

Conclusioni, sintesi e attese sono state affidate a monsignor Erminio De Scalzi, presidente della Fondazione Milano Famiglie 2012 e vicario episcopale per la città di Milano. «La crisi è sì economica, sociale e politica, ma soprattutto culturale e spirituale, etica e valoriale», ha ammonito De Scalzi (sconcertato da certi esempi televisivi d’insipienza a tutti i livelli, con inevitabili ricadute sociali), che poi ha richiamato gli appuntamenti delle prossime «nuove cinque giornate di Milano», con i pellegrini incontro al Papa soprattutto dai Paesi dell’Est europeo.

Un appuntamento ineludibile per i cristiani, ma affascinanti per tutti.