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Immigrazione

Senza sede l’orchestra di via Padova

Composta da artisti di nazionalità diverse, provava nella stanza occupata di una palazzina. Ora la proprietà ha fatto cambiare la serratura senza preavviso

30 Novembre 2011

Da bravi artisti quali sono, non si fanno spaventare dalla strada. Ma l’Orchestra multietnica di via Padova di Milano dal 25 novembre è senza sede. Nata nel 2006, è composta da 17 artisti di 8 nazionalità diverse: il repertorio spazia dalla musica berbera a quella ucraina. Due i cd finora realizzati: Tunjà (“Verità” in lingua bambarà) e Stanotte!.

«Per due anni siamo stati ospiti dell’Anpi di Crescenzago nella palazzina di piazza Costantino 1 – racconta Massimo Latronico, direttore dell’Orchestra -. Nel maggio 2011 abbiamo occupato una stanza abbandonata sul retro dell’edificio e l’abbiamo attrezzata come sala prove».

L’immobile, però, è della Property Management Italia srl, società collegata alla Bnp Paribas – Real Estate, che non ha gradito e venerdì scorso ha fatto cambiare le serrature alla stanza occupata. «Senza avvisarci e con dentro tutti i nostri strumenti musicali», sottolinea Latronico. Ora gli strumenti sono stati liberati. Ma l’Orchestra è senza casa. «Abbiamo provato a cercare un accordo con la proprietà. Speravamo di ottenere un contratto simile a quello che hanno le associazioni ospitate da tempo nella palazzina, ma la risposta è stata negativa».

Nella palazzina sono ospitate (alcune da decenni) l’Anpi, Legambiente, il Corpo musicale di Crescenzago e la Compagnia delle Opere. Per l’Orchestra però non c’è posto. «Sia chiaro, non ne facciamo una tragedia, ma il paradosso è che proprio grazie a questa nuova sede avevamo messo radici per cominciare ad attivare insieme ad altre associazioni di quartiere un progetto di cultural factory, ovvero un luogo dove si incontrano diverse esperienze musicali e culturali, esattamente come succede nei nostri concerti». «Nella sede tenevamo anche lezioni di musica per i ragazzi di via Padova», aggiunge Latronico che lancia un appello: «Cerchiamo una nuova sede: se qualcuno può aiutarci si faccia avanti».