Non solo parrucchiere, cuoche ed estetiste. Con la crisi le donne svolgono sempre più anche lavori che un tempo erano solo maschili. Dal fabbro all’idraulico, dal falegname al camionista e perfino il calzolaio. Tra il 2011 e il 2015 crescono le donne calzolaie e le imprenditrici con un’attività nel settore idraulico: rispettivamente +10% e +11,5%, al contrario dei colleghi uomini che fanno registrare –6% e -5,4%. A dirlo è un’elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro imprese.
Un lavoro di impresa, che piace e che soddisfa anche se fino a pochi anni fa era considerato esclusivamente maschile. «La dimensione femminile è un formidabile motore di crescita economica, una straordinaria leva di cambiamento sociale e politico in tutto il mondo, ed è per questo che sembra oggi la più adeguata per affrontare le nuove sfide globali», spiega Mina Pirovano, presidente del Coordinamento Regionale dei Comitati per l’Imprenditoria femminile Lombardi e del Comitato della Camera di commercio di Monza e Brianza.
Le donne rappresentano un patrimonio unico di competenze che va assolutamente promosso e incoraggiato a misurarsi sul mercato attraverso l’impresa. «Come ho già detto altre volte, le donne stanno imparando a “giocare a calcio”, a fare squadra, a connettersi, a fare rete in contesti in cui si possono esprimere attraverso il lavoro, senza dover rinunciare al proprio ruolo nella vita familiare – rileva -. Certo, gli sforzi delle imprese non bastano, la politica deve fare la sua parte. Occorre disegnare un quadro normativo che crei e rafforzi gli strumenti di flessibilità nel mercato del lavoro, sviluppando le possibilità delle donne di accedere al mercato e alle risorse finanziarie».
Ogni nove autotrasportatori iscritti nel 2015 uno è donna. Ogni 16 elettricisti, uno è donna. Una su cinque le donne che hanno scelto di vivere facendo le tappezziere. Mentre il 18,4% dei nuovi calzolai è femmina. Non mancano nemmeno quelle che hanno deciso di fare l’idraulico: tre ogni cento nuove imprese. La percentuale sale per le figure di carrozziere e meccanico: qui le donne iscritte nel 2015 sono 5 su 100. E infine il fabbro: ogni 100 nuove imprese iscritte 12 sono rosa.