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Religioni e regole democratiche

15 Ottobre 2003

La Segreteria diocesana per la formazione all’impegno sociale e politico della Diocesi di Milano, nel suo compito di pensare, coordinare e suscitare iniziative di formazione all’impegno sociale e politico e di preparare strumenti e sussidi per questo scopo, ha organizzato nel febbraio 2002 un Convegno dal titolo “Religioni e regole democratiche”, invitando tutti i membri delle Commissioni decanali per la formazione all’impegno sociale e politico e tutti coloro che sono interessati a questi temi educativi.

Il Convegno ha dato la parola all’Arcivescovo Carlo Maria Martini che è intervenuto con un messaggio scritto nel quale afferma che “si tratta di chiedersi come conciliare tra loro l’appartenenza religiosa e la convivenza civile nel rispetto e nella promozione della democrazia e delle sue regole” e che “credo che la sfida sia quella di realizzare una “convivialità delle culture”, in grado di trasformare ogni rinascente tentazione di contrapporre tra loro culture e civiltà in una gara di mutuo servizio e di accoglienza tra culture diverse, in una sintesi a misura di uomo e di cittadini, in una grande realtà dove possano trovare casa tante piccole nazioni e culture”.

Due “profili” del tema in discussione hanno animato la mattinata: il profilo culturale teologico e il profilo giuridico-istituzionale. Il Prof. Paolo Branca, docente di Lingua Araba all’Università Cattolica del Sacro Cuore ha portato il suo contributo dentro il primo profilo esaminando “Islam e convivenza civile”, mentre il Prof. Luigi Pizzolato, Ordinario di Letteratura cristiana Antica sempre dell’Università Cattolica, ha riflettuto su “cattolicesimo e convivenza civile”. Il secondo profilo ha visto relatore il Prof. Nicola Coliannni, dell’Università di Bari, e Consigliere di Corte di Cassazione a Roma.

Nel pubblicare gli Atti, riteniamo utile, dentro le nostre comunità cristiane e nei luoghi dovc si “fa” cultura, un di più di conoscenza, di formazione e di attenzione culturalmente motivata e cristianamente ispirata alle responsabilità civili e all’impegno sociale e politico nella certezza che come dice il Cardinal Martini: “La formazione all’impegno sociale e politico, infatti, è da annoverare tra le necessità e le urgenze dell’azione pastorale, nella consapevolezza – come ha scritto il Papa nella Novo millennio ineunte – che il «versante etico-sociale si propone come dimensione imprescindibile della testimonianza cristiana» e che «si deve respingere la tentazione di una spiritualità intimistica e individualistica, che mal si comporrebbe con le esigenze della carità, oltre che con la logica dell’incarnazione e, in definitiva, con la stessa tensione escatologica del cristianesimo» (n. 51)”.

Don Giuliano Parravicini