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Marcia

«Non siamo il problema, ma la risorsa»

Migliaia di studenti hanno sfilato per la città nell’ambito della campagna del Pime contro la fame nel mondo

di Silvio MENGOTTO

21 Ottobre 2011
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Questa mattina oltre 4000 studenti hanno sfilato per le vie della città nell’ambito della campagna “Contro la fame cambio la vita!”, organizzata dal Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) in vista di Expo 2015.

Sotto l’Arco della Pace, luogo di partenza del lungo corteo, si sono concentrati studenti di Milano e provincia, accompagnati da numerosi insegnanti. In attesa dell’inizio della marcia, sul palco si sono esibiti i comici di area Zelig Diego Parassole e Leonardo Manera. La marcia ha coinciso con i 50 anni di vita del Centro missionario Pime di Milano, una realtà che ha sempre proposto momenti di riflessione e informazione attraverso dibattiti, conferenze e altre iniziative.

In testa al corteo una grande immagine di padre Fausto Tentorio, missionario del Pime, ucciso lunedì 17 ottobre nelle Filippine. Un uomo che contro la fame ha cambiato la sua vita fino a sacrificarla nel martirio. Poi solo striscioni con slogan significativi: Alimentare la speranza; Giro giro tondo: cambio il mondo; La nostra casa è il mondo intero; Noi la crisi ve la “micro”risolviamo; People before profit; La pace comincia da me; Non siamo il problema ma la risorsa. Proprio citando quest’ultimo cartello, Maria Grazia Guida, vicesindaco di Milano e assessore all’Istruzione e alla Scuola, ha portato il saluto del Comune: «Non siamo il problema, ma la risorsa: credo che su questo vada impostata la nostra vita – ha detto -. Voi siete il futuro della nostra città e del nostro Paese. Anche la crisi economica è un grande problema, ma può essere una risorsa se ci porta a interrogarci su che tipo di mondo vogliamo costruire insieme».

Diritto alla pace, al cibo e all’ambiente sono alcuni dei temi che hanno coinvolto gli studenti, muniti di coloratissimi occhialini di cartone quale icona della marcia, definita in 3D (tre dimensioni): la dimensione del Dire, cioè il raccontare le motivazioni dell’iniziativa agli altri, scegliendo in prima persona come renderla migliore a beneficio di tutti (Dare) e di non esaurire l’impegno sul problema nella mezza giornata della manifestazione (Durare).

Per Alessia, educatrice dell’Ufficio mondialità del Pime, si è ripreso «una marcia che l’Istituto lanciò negli anni Sessanta. Allora lo slogan era “Contro la fame cambia la vita”. Oggi abbiamo voluto attualizzarlo: contro la fame, in prima persona cambio io! Questo per far capire ai giovani, ma anche agli adulti, quanto le nostre scelte influenzano le condizioni di vita di altre persone in altri Paesi del mondo».

Beatrice è una studentessa che ha collaborato alla manifestazione: «Vorrei precisare che il mondo non ha fame solo di cibo, ma anche di istruzione e di famiglia». Per gli organizzatori anche fame di relazione, di incontro, di gratuità e solidarietà.

La marcia si è conclusa alla sede del Pime in via Mosè Bianchi. A seguire, 11 workshop, o laboratori, per approfondire il tema della fame del mondo e altri temi di attualità: finanza e microfinanza, alimentazione, energia rinnovabile, impresa e responsabilità sociale.