Il volume Papa XVI Benedict, Aziz Pavlus [San Paolo] (Sakofset, Istanbul 2014), pubblicato dalla Fondazione Internazionale Oasis grazie al sostegno di Kirche in Not – che il Patriarca ecumenico Bartolomeo I e il cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano e presidente di Oasis, hanno presentato oggi a Istanbul – offre la traduzione in turco delle 20 catechesi che Benedetto XVI dedicò a San Paolo durante l’anno paolino 2008-2009 (l’edizione originale in italiano è L’Apostolo Paolo, Libreria editrice vaticana, 2009).
Attraverso un linguaggio semplice, il lettore viene introdotto alla figura dell’Apostolo delle Genti, che proprio in Turchia, a Tarso, ebbe i natali e che percorse in lungo e in largo la penisola anatolica durante la sua predicazione. Si rivolge prima di tutto alla comunità cristiana in Turchia, per andare alle radici della fede comune e favorire il cammino ecumenico. Esso offre inoltre al lettore non-cristiano una presentazione autorevole della persona di San Paolo e della sua importanza teologica, spirituale e pastorale, in vista del dialogo di culture e religioni a cui Papa Francesco esorta tutta la Chiesa. «In uno dei suoi panegirici – scrive Benedetto XVI -, San Giovanni Crisostomo instaura un originale paragone tra Paolo e Noè, esprimendosi così: Paolo “non mise insieme delle assi per fabbricare un’arca; piuttosto, invece di unire delle tavole di legno, compose delle lettere e così strappò di mezzo ai flutti, non due, tre o cinque membri della propria famiglia, ma l’intera ecumene che era sul punto di perire”. Proprio questo può ancora e sempre fare l’apostolo Paolo. Attingere a lui, tanto al suo esempio apostolico quanto alla sua dottrina, sarà quindi uno stimolo, se non una garanzia, per il consolidamento dell’identità cristiana di ciascuno di noi e per il ringiovanimento dell’intera Chiesa».
Il libro è arricchito dalla duplice prefazione di Bartolomeo I e del cardinale Scola. «Parafrasando Massimo il Confessore – sostiene il Patriarca – San Paolo serve veramente come un mediatore e un ponte che unisce terra e cielo, tempo ed eternità, materia e spirito, uomo e donna, Oriente e Occidente». «San Paolo è letteralmente il fondatore della Chiesa in Turchia – scrive invece il Cardinale -: tornare alla sua persona e ai suoi scritti non potrà che giovare al cammino ecumenico».
Il volume fa seguito a un’analoga iniziativa in lingua araba (Bûlus al-Rasûl, Jounieh Libano 2010) e rappresenta per la Fondazione Oasis il primo esperimento di traduzione in turco, affidato a un gruppo di religiosi e laici locali. Per Oasis tradurre costituisce una parte essenziale del dialogo, poiché la lingua non è mero strumento di comprensione, ma insostituibile medium d’incontro.