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Bruxelles

I vescovi belgi: «Angoscia e preghiera»

Dopo gli attentati terroristici all’aeroporto internazionale di Zaventem e alla metropolitana della capitale. Il Ccee: non cedere alla paura. Il Comece: vicinanza alle vittime

22 Marzo 2016

Con gli attentati all’aeroporto internazionale di Zaventem e alla metropolitana il Belgio piomba nel terrore dopo che, negli ultimi tre giorni, ha assistito a una vera e propria caccia all’uomo che ha portato all’arresto di Salah Abdeslam, ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre.

Immediata la reazione dei vescovi del Belgio che esprimono la loro «costernazione» per l’attacco all’aeroporto di Zaventem. «I vescovi – fa sapere il direttore dell’ufficio stampa della Conferenza episcopale belga, padre Tommy Scholtes – condividono l’angoscia di migliaia di viaggiatori e le loro famiglie, gli addetti all’aviazione e le equipe di soccorso che si ritrovano ancora una volta in prima linea. Affidano alla preghiera tutta questa nuova situazione drammatica, in particolare le vittime». La Conferenza episcopale fa inoltre sapere che i cappellani dell’aeroporto sono tutti al servizio.

Ccee: non cedere alla paura

«Appresa questa mattina la notizia degli attentati perpetrati nell’aeroporto di Bruxelles e nella metropolitana della città belga, davanti a questo nuovo atto disumano, assicuro la mia preghiera per le vittime ed esprimo la mia vicinanza alle loro famiglie»: il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Ccee, commenta così i fatti di Bruxelles. Erdő aggiunge: «In questo tempo tormentato, invito a non lasciarci sopraffare dalla paura e a pregare per la pace in Europa, in Medio Oriente e in tutto il mondo».

Comece: tristezza e vicinanza

«Sono turbato e rattristato di fronte agli attentati di questa mattina all’aeroporto e alla metropolitana di Bruxelles». Il presidente della Conferenza episcopale tedesca e presidente della Comece, cardinale Reinhard Marx, commenta gli attentati terroristici che questa mattina hanno seminato morte nella capitale del Belgio. «Il mio pensiero e la mia vicinanza va in queste ore ai morti, ai feriti e ai loro parenti. In questa Settimana santa pregheremo in particolare per le vittime della violenza e per le loro famiglie». «Quanto accaduto quest’oggi mi colpisce molto, anche personalmente, dal momento che, per i miei incarichi europei, sono spesso a Bruxelles – prosegue Marx -. In questo momento sono particolarmente vicino anche a tutti i collaboratori che lavorano nella segretaria della Comece a Bruxelles».