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La lettera

«Grazie, anche per i miei figli»

La gratitudine di una madre per il sostegno ricevuto attraverso il Fondo Famiglia-Lavoro, che in questi giorni ha superato i 10 milioni

di Pino NARDI

20 Dicembre 2010

«Grazie, grazie dal profondo del mio cuore!». Sono passate da poco le 2 del mattino, di venerdì della scorsa settimana. Ormai tutti dormono, soprattutto i tre figli. Così può finalmente trovare il tempo di scrivere una mail al Fondo Famiglia-Lavoro, per esprimere tutta la sua riconoscenza, pensando proprio ai quei piccoli che riposano nell’altra stanza. «Scusate mi presento, sono A., abito in Brianza, e sono moglie di V. da 11 anni e mamma di N., S. e L. Oggi tornando dal consueto “ritiro” dei bimbi da scuola, ho trovato nella posta la vostra lettera in risposta alla mia domanda di aiuto dello scorso maggio. Ci avete regalato un bellissimo Natale. Il lavoro scarseggia ancora e la preoccupazione su come affrontare i prossimi mesi è molto forte. Il vostro è un aiuto prezioso!». Una storia come quella di altre centinaia di famiglie aiutate dal Fondo, che ha superato i 10 milioni di raccolta. Eppure c’è ancora molto bisogno, tanti i nuclei che attendono una boccata di ossigeno come la mamma brianzola. «Per ora posso solo dire grazie al nostro vescovo, a tutti voi, alle persone che hanno donato parte del loro “patrimonio”, al mio parroco don Giovanni che ci sostiene continuamente, con la speranza un giorno di poter contraccambiare con un aiuto concreto tanto amore per tutte le persone. È un periodo difficile, la mancanza di lavoro ti porta via una parte di te, ti fa perdere la speranza per il futuro e la gioia di vivere. Siamo però riusciti a trovare un lato positivo in tutto questo: il tornare umili, semplici, il dover chiedere aiuto ci ha aperto le braccia di tante persone, ma soprattutto ci ha fatto riscoprire l’Amore di Dio, la sua presenza nella nostra vita, il suo starci a fianco, il prenderci in braccio e ricondurci a Lui nelle cose semplici e più insignificanti di ogni giorno, ma che ora acquistano valore, e che sappiamo apprezzare nuovamente. Grazie ancora e buona notte. A.».