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Progetto Pasteur

A Milano tre nuovi appartamenti per accogliere
le famiglie che affrontano la malattia

Si trovano in uno stabile adiacente alla parrocchia di San Gabriele Arcangelo in Mater Dei. Il progetto del Pio Istituto di Maternità Onlus dà la precedenza ai nuclei bambini malati. Già accolte oltre 100 famiglie

23 Ottobre 2015

Sono stati inaugurati ieri tre nuovi appartamenti del Progetto Pasteur nello stabile adiacente alla parrocchia di San Gabriele Arcangelo in Mater Dei, in Via Termopili 7 a Milano. Si tratta di bilocali situati al secondo piano dello stabile e si aggiungono ad altri tre appartamenti già attivi al terzo piano.

Progetto Pasteur accoglie famiglie che vengono a Milano per far curare un familiare negli ospedali milanesi e nei centri di ricerca ospedaliera della nostra città. Dà la precedenza alle famiglie con bambini malati, nello spirito di attenzione verso l’infanzia che da oltre un secolo caratterizza la missione del Pim – Pio Istituto di Maternità Onlus, una delle più antiche iniziative caritative milanesi fondata da Laura Solera Mantegazza intorno al 1856. Il Pim promuove il Progetto Pasteur dal 2006 e a oggi sono state accolte, nei bilocali di Via Termopili e nell’appartamento di Via Baldinucci (Zona Bovisa), oltre 100 famiglie.

«La peculiarità del Progetto Pasteur è aver individuato strutture nelle quali non viene dato solo l’alloggio, ma anche l’assistenza: accogliamo famiglie che vengono da lontano- afferma Giovanni Testori, presidente del Pim -. Sono famiglie che affrontano non solo una città sconosciuta, ma che si trovano in situazioni di sofferenza. Un accumularsi di difficoltà che noi sosteniamo non solo dando una casa, un luogo dove poter riposare e preparare i pasti, ma anche vicinanza con i nostri volontari che si occupano dell’accoglienza. Al Progetto Pasteur partecipano tanti collaboratori e volontari che sanno veramente accogliere a 360 gradi, e questo credo sia una grande ricchezza per i quartieri che li ospitano e per tutta la città di Milano»

Oltre alla creazione di tre nuovi appartamenti al secondo piano di Via Termopili 7 è stato realizzato un ascensore che serve tutto lo stabile e un montascale, ed è stata creata una sala gioco per i bambini e le famiglie, che possono utilizzare anche una porzione del terrazzo disegnato da Achille Castiglioni durante la realizzazione del complesso parrocchiale. In questo modo sono state abbattute le barriere architettoniche che impedivano ai malati in carrozzina di accedere agli appartamenti: spesso infatti, oltre alle famiglie, vengono accolti anche i malati nei giorni immediatamente precedenti o successivi al loro ricovero, o i malati che seguono terapie in day hospital.

«Questo progetto è stato possibile perché tanti attori del territorio hanno saputo lavorare insieme – commenta Giulio Boati, membro del Consiglio di Amministrazione del Pim -, dalla Parrocchia di San Gabriele in Mater Dei che ha concesso i locali, al Pio Istituto che ci ha fortemente creduto, ai finanziatori che hanno permesso tutto questo: Fondazione Cariplo, Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, Banca del Monte di Lombardia. In particolare in questo empowerment del Progetto Pasteur abbiamo coinvolto attraverso l’iniziativa Terzo Valore di Banca Prossima numerosi investitori privati, dai quali abbiamo raccolto 80 mila euro».

L’accoglienza sul territorio, con l’indicazione agli ospiti dei servizi di prossimità e vicinanza, dai supermercati alla farmacia più vicina, dagli orari delle funzioni religiose a quelli dei mezzi pubblici, è uno dei segni distintivi del Progetto Pasteur che caratterizzano un’attenzione verso i bisogni più immediati delle famiglie: «La collaborazione tra la parrocchia di San Gabriele Arcangelo in Mater Dei e il PIM è iniziata con la realizzazione dei primi tre appartamenti al terzo piano dell’edificio parrocchiale, che era rimasto inutilizzato» spiega don Davide Caldirola, parroco della Comunità Pastorale di Santa Maria Beltrade e San Gabriele Arcangelo in Mater Dei, «desideravamo promuovere un servizio concreto che potesse essere utile a persone in difficoltà e che potesse essere un servizio reale per il quartiere e per la città. Quando poi anche il secondo piano è rimasto vuoto abbiamo scelto, tra le numerose proposte, di ampliare gli spazi a disposizione del Progetto Pasteur, visto che il numero di malati e di famiglie che utilizzano questo servizio è aumentato negli anni».

Info: info@pioistitutodimaternita.it; www.pioistitutodimaternita.it