Il Centro "C. M. Martini" dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca invita tutte le persone interessate a partecipare ad un percorso dedicato alle ragioni geopolitiche dei conflitti: attraverso un viaggio tra la Storia e la Geografia, Manlio Graziano, docente di Geopolitica e Geopolitica delle Religioni a Sciences Po e alla Sorbona, ci aiuterà a comprenderle e a posizionarle sulla linea del tempo per farcene cogliere i possibili esiti. Iscrizioni entro il 23 febbraio


Le ragioni geopolitiche dei conflitti 2023 - Sito

“Mai la storia dell’umanità aveva conosciuto un periodo di assenza di guerra così prolungata su un territorio così vasto come l’Europa.
Ma il Vecchio Continente del secondo dopoguerra è un’eccezione perché il mondo, nel frattempo, ha continuato a conoscere guerre. Secondo uno studio della Cornell University, contando solo i conflitti con più di mille vittime, tra il 1945 e il 2000 ci sarebbero state, nel mondo, 158 guerre e quasi 41 milioni di morti”.

Dal suo osservatorio parigino Manlio Graziano sembra smorzare la nostalgia della pace che, per noi europei, si è infranta giusto un anno fa con lo scoppio del conflitto in Ucraina e che, invece, buona parte del mondo non aveva mai conosciuto.

Perché si combattono le guerre? “Per il territorio e per i mercati”, sintetizza il Professor Graziano. “E, da questo punto di vista, non ci stiamo facendo mancare nulla. L’Europa è ripiombata in una guerra d’altri tempi, fatta di trincee, armi convenzionali, terreno perso e guadagnato a costo di enormi perdite.
E, sullo sfondo, un conflitto finora solo evocato per l’isola che non c’è, come la definì lo scrittore Giorgio Manganelli di ritorno da un viaggio in Asia negli Anni Settanta. E invece milioni di prodotti con impressa la scritta MADE IN TAIWAN, che vengono acquistati ogni giorno in ogni angolo del globo, ci ricordano che quell’isola c’è, eccome, ed è proprio lì che potrebbe scatenarsi il prossimo conflitto tra le maggiori potenze economiche e militari del mondo”.

Il corso Le ragioni geopolitiche dei conflitti, che si svolgerà nelle aule dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca dal 27 febbraio al 3 marzo 2023, intende ripercorrere alcuni tra i conflitti che più hanno segnato il recente passato, le cui conseguenze si sono protratte fino ai giorni nostri.

Che cosa ha innescato la scintilla? Quali parti si sono affrontate, con quali esiti sul campo di battaglia e, soprattutto fuori, nelle Cancellerie e sul vissuto delle popolazioni che l’hanno combattuta e, spesso, subita?
E la pace duratura è possibile? O dobbiamo rassegnarci a considerarla un armistizio temporaneo tra una guerra e l’altra?
Come è possibile rispondere all’appello-monito di papa Francesco: “Tutto il mondo è in guerra, in autodistruzione, fermiamoci in tempo!”?

PROGRAMMA
Il corso Le ragioni geopolitiche dei conflitti, organizzato dal Centro “C. M. Martini”, si svolgerà in presenza nell’Università degli Studi di Milano-Bicocca dal 27 febbraio al 3 marzo 2023 secondo questo programma:

27 febbraio 2023 | 15.00-17.00 | AULA U6-28
AFGHANISTAN

28 febbraio 2023 | 15.00-17.00 | AULA U6-28
MEDIO ORIENTE

1 marzo 2023 | 15.00-17.00 | AULA U6-01C
EX JUGOSLAVIA

2 marzo 2023 | 15.00-17.00 | AULA U6-27
MARI DELLA CINA

3 marzo 2023 | 15.00-17.00 | AULA U6-27
EX URSS

La partecipazione al corso è aperta a tutti e gratuita.

ISCRIZIONI E INFORMAZIONI
Clicca qui per iscriverti al percorso entro il 23 febbraio.

Per ulteriori informazioni consulta la sezione FAQ oppure scrivi a bbetween@unimib.it

Referente del percorso: Federico Gilardi: federico.gilardi@unimib.it

Vai alla pagina web dedicata al percorso.

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