La Settimana dell'educazione, dedicata a «Le vie per educare nell'oratorio oggi» sulla linea del «nuovo umanesimo» delineato dal Convegno di Firenze, può aiutare le comunità a lasciarsi educare al pensiero di Cristo. La possibilità per rinsaldare il proprio impegno educativo e focalizzare l'attenzione sull'accompagnamento alle giovani generazioni.


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La lunga «Settimana dell’educazione» inizia il 21 gennaio con la memoria di Santa Agnese, martire tredicenne del terzo/quarto secolo, e termina il 31 gennaio nella memoria di san Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù. In mezzo a queste due date simboliche, la comunità cristiana è chiamata a mettere al centro il tema dell’educazione, richiamando soprattutto gli educatori a vivere momenti di condivisione e di confronto, di preghiera e di riflessione, che possano rinsaldare il proprio servizio educativo e l’attenzione nei confronti dell’accompagnamento delle giovani generazioni, di ogni fascia d’età.

 

È la Settimana in cui ci si riscopre insieme come comunità educante, sviluppando il metodo e lo stile educativo che il nostro Arcivescovo ci ha affidato a partire dallo scorso anno pastorale. Ed è la Settimana in cui provare a rinsaldare alleanze educative anche fuori dai propri ambienti, promuovendo iniziative che invitino e accolgano, in primo luogo, genitori e famiglie, e poi altri soggetti coinvolti nei diversi ambiti di vita dei ragazzi, ad esempio nel mondo della scuola, dello sport o dell’associazionismo.
Il tema delle «vie per educare nell’oratorio oggi», così come descritto sopra, può mettere insieme diverse anime dell’educazione attorno alla «simpatia» per l’oratorio, che non coinvolge solo la comunità cristiana, ma anche molti altri soggetti che abitano il nostro territorio. Riflettere insieme sull’oratorio, a partire dai dati, può essere molto proficuo per uscire dall’abitudine e intessere nuove relazioni e legami utili allo sviluppo della comune «missione educativa».

 

Non mancherà nella Settimana dell’educazione 2016 la dimensione spirituale. È importante che le comunità educanti, insieme o divise per fasce d’età, si ritrovino a pregare e a celebrare.
Si può iniziare radunandosi per la celebrazione dell’eucaristia, il 21 gennaio, in un orario adeguato per il coinvolgimento di tutti, insieme alla comunità, per iniziare la Settimana dell’educazione nel segno del pane spezzato. 
In quest’occasione (o comunque all’inizio della Settimana) si può consegnare ai membri delle comunità educanti il libretto per la preghiera e la riflessione personale e quotidiana «Non abbiate paura! – Educatori alla scuola di san Giovanni Paolo II», pensato per questa Settimana dell’educazione 2016 (cfr. in seguito). 
Si può poi trovare un momento particolare per rinnovare il proprio impegno educativo, o personalmente o come comunità educante, con una preghiera insieme in una serata specifica (forniremo, scaricabile online, uno schema per l’Adorazione eucaristica).

 

Le domeniche possono essere l’occasione per invitare l’intera comunità a riflettere sull’importanza dell’educazione alla vita e alla fede dei più piccoli, una responsabilità che coinvolge tutti. È importante fare riferimento alle due «giornate speciali» in calendario a gennaio (Giornata della solidarietà, il 24 gennaio; Festa della famiglia, il 31 gennaio).  
Potremo rileggere in chiave educativa i temi delle «giornate» 2016 che riprendono le opere di misericordia, in particolare l’accoglienza solidale verso chi è straniero e il perdono delle offese, dando suggerimenti utili affinché i più piccoli possano essere accompagnati a crescere in una cultura di prossimità e in uno stile familiare di perdono reciproco.

 

La Settimana dell’educazione, nel suo calendario, va necessariamente pensata dalle singole parrocchie, comunità pastorali o dai decanati e costruita «su misura», conoscendo la realtà delle proprie comunità educanti e il grado di coinvolgimento del proprio territorio. È certamente una opportunità da non perdere che, se condivisa, movimenta l’intera Diocesi sul tema fondamentale dell’educazione e, quest’anno in particolare, può coinvolgere la nostra Chiesa, e non solo, nel pensiero sull’«oratorio oggi», in un momento cruciale in cui ci viene restituito uno sguardo così completo sulla realtà. 

 

 

Lasciamoci provocare dal contesto

La Settimana dell’educazione 2016 si inserisce in un contesto in cui siamo chiamati a «lasciarci educare al pensiero di Cristo». Nella nostra proposta dell’anno oratoriano abbiamo ribadito come sia il Signore Gesù il nostro primo educatore (cfr. Il Gazzettino della Fom n. 7 del 2015): «Avere il suo “pensiero” significa avere anche i suoi stessi sentimenti, è sforzarsi di donare, perdonare, mettersi al servizio, vivere pienamente la gioia della comunione». Confrontarsi con questo stile è il compito di ogni educatore chiamato all’interno della comunità cristiana.

Il Giubileo della Misericordia ci sta aiutando ad un’imitazione sempre più convinta per essere «misericordiosi come il Padre». Ancora Gesù è il criterio per il «nuovo umanesimo» che il Convegno di Firenze ci ha aiutato a delineare, grazie alle cinque «vie» tracciate durante i lavori: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. Queste cinque vie possono essere la chiave per leggere la realtà del nostro lavoro educativo, soprattutto in oratorio (cfr. Editoriale). E poi c’è il contesto sociale di ogni singola realtà, il vissuto dei ragazzi e delle loro famiglie che interpella e sprona non tanto a trovare soluzioni immediate ma a lavorare per «uno spostamento di accento dai bisogni da colmare ai desideri da dilatare» (cfr. il volume della Fom «L’oratorio oggi»), andando al cuore della nostra «risposta» specifica, che parte dalla comprensione di quello che siamo e siamo chiamati ad essere, nella continua tensione a intrecciare la vita delle persone e l’annuncio del Vangelo.

 

 

Non abbiate paura!

Educatori alla scuola di san Giovanni Paolo II

Invitiamo gli educatori, soprattutto quelli coinvolti con le fasce dei preadolescenti e degli adolescenti, a mettersi quest’anno alla scuola di san Giovanni Paolo II, attraverso il libretto di preghiera e di riflessione «Non abbiate paura!», realizzato dalla Fondazione Oratori Milanesi (ed. Centro ambrosiano) per accompagnare le giornate della Settimana dell’educazione 2016. Molti degli educatori che formano le comunità educanti nei nostri oratori sono giovani che parteciperanno alla GMG a Cracovia nella prossima estate. Chi sarà in Polonia non potrà non confrontarsi con questo grande Papa, con le sue origini e la sua storia, ma soprattutto con il suo messaggio. Vorremmo che la Settimana dell’educazione 2016 sia un’ulteriore tappa di avvicinamento verso Cracovia 2016, con un’attenzione a quanto san Giovanni Paolo II ha detto agli educatori e sull’educazione, nei lunghi anni del suo pontificato.

Anche chi non riuscirà a partecipare alla GMG potrà comunque confrontarsi con chi ha saputo traghettare la Chiesa nel nuovo millennio, infondendo in tutti la speranza che il Signore Gesù ha tutte le risposte per contribuire a costruire insieme una «nuova umanità».

L’invito «Non abbiate paura!», che fece il giorno dell’inizio del suo ministero come Papa e che più volte ripeté nella sua vita, è il titolo che abbiamo dato a questo agile libretto che raccoglie in dieci tappe alcuni suoi interventi, associati alla Parola di Dio, ad una breve preghiera e ad alcune domande che sollecitano la riflessione di ogni educatore.

Chi si pone al servizio dei più giovani sa che è chiamato non solo a risolvere i problemi ma soprattutto a tracciare un orizzonte.  «L’educazione – diceva san Giovanni Paolo II – consiste in sostanza nel fatto che l’uomo divenga sempre più umano, che possa “essere” di più e non solamente che possa “avere” di più». In questa sfida non manca per noi il riferimento a Gesù Cristo. Nel giorno dell’inizio del suo pontificato il 22 ottobre 1978, il Papa tracciava un programma che può valere anche per gli educatori di oggi: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! … Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa!».

Nella Settimana dell’educazione del Giubileo della Misericordia, vorremmo fornire un semplice strumento che possa accompagnare il «cambiamento» di ciascuno, nel confronto con uno dei più grandi testimoni della nostra storia. Con san Giovanni Paolo II, ogni educatore può trovare il coraggio di aprire quelle porte del cuore che ancora hanno bisogno di essere spalancate per rinnovare la scelta di spendersi per i più piccoli, trasmettendo con trasparenza il Vangelo della speranza.

 

Il libretto per la riflessione e la preghiera «Non abbiate paura! Educatori alla scuola di san Giovanni Paolo II» (ed. Centro ambrosiano), a cura della Fom, sarà disponibile a gennaio presso la libreria Il Cortile di via S. Antonio 5 a Milano (tel. 0258391348 – www.libreriailcortile.it).

 

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