È la domenica in cui la comunità può finalmente radunarsi per celebrare insieme l'eucaristia. Purtroppo non tutti potranno partecipare alla messa, ma noi vogliamo raggiungere tutti i ragazzi, nessuno escluso. Per cui è ancora utile stabilire un contatto virtuale e trovare il modo per consegnare la preghiera per i ragazzi e il video di commento al Vangelo che abbiamo preparato per loro.


foto_domenica

 

Testi per la preghiera

Preghiera ragazzi domenica dopo l’Ascensione – VII di Pasqua

Celebrazione della domenica in famiglia

Foglietto della Messa

 

Video del Commento al Vangelo


YouTube
Wetransfer 1 (bassa risoluzione)
Wetransfer 2 (alta risoluzione)

 

Chiediamo ai ragazzi in questa domenica di farsi confidenti di Gesù, di parlargli come ad un amico e di raccontargli quanto hanno vissuto in tutte queste settimane di Quarantena.

La preghiera personale può essere ancora in questo tempo uno dei pochi richiami rivolti ai ragazzi perché mantengano viva la loro crescita nel cammino di fede. L’altro elemento è la lettura del Vangelo. Rimane poi l’esortazione a fare felici gli altri con gesti semplici di attenzione e di servizio, da scegliere ogni giorno.

Chi può stare “dietro” ai ragazzi in questo periodo? Solo una comunità educante che sente l’impegno a prendersi cura personalmente di ciascuno, come riesce ma con tutta la creatività possibile, può corrispondere all’esigenza di accompagnare i ragazzi in un cammino di crescita che non può mai interrompersi, anche se l’oratorio resta chiuso ancora per un po’.

Uno degli obiettivi è far uscire i ragazzi fuori dall’isolamento. Gli incontri fra due amici sono possibili e possiamo esortare i genitori a non far mancare questo appuntamento nella vita reale oltre che nelle videochiamate e nel virtuale.

Uscire di casa significa riappropriarsi dei luoghi delle abitudine, come ad esempio uscire per fare visita alla propria chiesa per una semplice preghiera.

 

Questo tempo per ricominciare a sperare coincide con gli ultimi giorni del tempo di Pasqua, dedicati alla preparazione per la grande festa di Pentecoste.
Il mese di maggio si sta concludendo e le proposte future saranno incentrate sull’estate.

 

Che promessa potranno fare i ragazzi e le ragazze in questi giorni?

Potendo uscire, indossando la mascherina e mantenendo la distanza di almeno un metro, i ragazzi e le ragazze potrebbero passare a fare visita non solo ad un congiunto ma anche ad un amico o ad un’amica che non vedono di persona dall’inizio della quarantena. Dopo tante videochiamate ci si può dare appuntamento in casa o all’aperto per guardarsi negli occhi e raccontarsi un po’ di cose. L’amicizia è il perno su cui puntare per tornare alla normalità, anche in vista della riapertura degli oratori. Occorre invitare i ragazzi ad uscire dall’isolamento anche se dovranno incontrare a distanza un amico alla volta. 

Radunarsi sarebbe il nostro stile, ma incontrarsi due alla volta a distanza potrebbe essere la possibilità per riattivare la relazione.

 

 

Pagine social (iscrivetevi e seguite per aggiornamenti costanti):
Facebook
(trovate tutte le nostre novità sempre aggiornate)
Instagram
(nelle storie condividiamo le belle iniziative per gli oratori e degli oratori)
Telegram
(scaricate l’app dallo store dello smartphone, aprite e unitevi al nostro canale, riceverete tanto materiale in tempo reale)


 

 

 

«La speranza e la gioia che vengono dalla risurrezione del Signore accompagnano il tempo pasquale. C’è una tristezza diffusa che siamo mandati a consolare… Noi cantiamo ed esultiamo e diciamo a tutti: abbiamo una buona notizia anche per voi» (Mario Delpini, dalla Lettera per il tempo pasquale, in La situazione è occasione, p. 97).

Giorno dopo giorno, ci vengono date buone notizie che però sono ancora dentro un contesto di preoccupazione e giusta vigilanza.

La tensione educativa delle nostre comunità educanti non viene meno: educare alla fede resta la nostra priorità. Generare nei ragazzi continuamente il senso di appartenenza a qualcosa di più grande che si chiama “comunità” resta un obiettivo alto, che deve spronarci ad entrare in contatto con i più giovani, pronti ad “accenderli” e ad alimentare in loro la gioia.

L’invito e l’incontro in forme da studiare ora in questa Fase 2 sembrano più possibili.

Cerchiamo la strada della bellezza – attraverso proposte a cui non si può dire di no – per comunicare la Buona Notizia che ci è stata affidata e per attivare anche i ragazzi perché siano testimoni del Risorto.

«Ciò che è bello suscita passione. E se un giovane si appassiona di qualcosa, o meglio, di Qualcuno, finalmente si alza e comincia a fare cose grandi; da morto che era, può diventare testimone di Cristo e dare la vita per Lui. Cari giovani, quali sono le vostre passioni e i vostri sogni? Fateli emergere, e attraverso di essi proponete al mondo, alla Chiesa, ad altri giovani, qualcosa di bello nel campo spirituale, artistico, sociale. Vi ripeto nella mia lingua materna: hagan lìo! Fatevi sentire!» (Papa Francesco, dal Messaggio per la GMG del 2020)

Ogni mezzo è buono per farci vicino ai ragazzi, con la bellezza e la creatività dell’amore.

Ribadiamo che lo sforzo delle comunità educanti consista in questo periodo in un contatto costante con i genitori o con chi vive con i più giovani. Tutti le nostre mediazioni, i nostri tentativi di comunicazione, se parliamo della fascia dei ragazzi e dei preadolescenti, non possono che passare attraverso la voce e l’esortazione dei genitori, o almeno la loro simpatia nell’appoggiare iniziative e contatti da parte della comunità.
Anche per gli adolescenti un’ottima alleanza o un consenso accondiscendente dei genitori può fare la differenza in queste settimane, perché la comunità si stringa attorno a loro, in tutti i modi possibili.

Il dialogo con i ragazzi deve passare dunque attraverso i nostri canali, attraverso lo smartphone, con una telefonata, facendo sentire la presenza dell’oratorio con i video, le challenge, le bellissime cose che ci stiamo inventando, ma passa realmente solo se chiediamo “permesso”, entrando in una casa anche se solo virtualmente, passa solo se creiamo un’alleanza con i genitori o con gli adulti che stanno con i ragazzi, chiedendo anche a loro di che cosa hanno più bisogno in questo momento per educare e accompagnare i loro figli in questo momento così delicato.

L’invito alla partecipazione alla Messa torna ad essere l’invito principale che possiamo rivolgere ai ragazzi e alle loro famiglie nel limite della capienza e della sicurezza, secondo le disposizioni, ma con creatività e senza troppe esclusioni.

La vicinanza con i ragazzi di ogni fascia d’età e le loro famiglie resta dunque l’imperativo
che ci siamo dati per tutto questo periodo in cui gli oratori sono chiusi. Tutte le comunità educanti sono mobilitate e non smettono di farlo.

Interveniamo in prima persona, facendo sentire la voce della comunità.

 

Ti potrebbero interessare anche: