Dedichiamo una domenica per fare un appello di pace, coinvolgendo ragazzi e ragazze, animatori e comunità educanti nel dire: «Facciamo la pace!». All'interno della nostra proposta di Avvento in oratorio, proponiamo che la giornata di domenica 10 dicembre possa essere dedicata a un'animazione che possa chiedere a bambini e ragazzi di stare dalla parte della pace, facendosi messaggeri di pace. In che cosa consiste la proposta «Facciamo la pace»? Realizzare un semplice cartellone o un murale, scrivere, raccoglie e condividere messaggi di pace, chiedere a uno o più gruppi di ragazzi di preparare un appello per la pace, da leggere poi in un'occasione particolare durante la giornata di domenica (attorno alla messa domenicale o in un momento speciale dedicato). Mettiamo a disposizione la grafica per preparare il materiale (vedi allegati) e invitiamo a diffondere anche attraverso i social questa iniziativa, raccontandola per immagini e storie (menzionando @fondazioneoratorimilanesi su Instagram).


pace FACE BOOK copia

Facciamo la pace! Desideriamo lanciare questo appello e coinvolgere ragazzi e ragazze, animatori e comunità educanti nel dare voce a un messaggio di pace che li interroghi anche sul loro modo di fare la pace, in famiglia, con gli amici, a scuola, nello sport e nel tempo libero.

Invitiamo i più giovani a riflettere su come sia possibile fare la pace e fare in modo che pensieri di pace si tramutino in messaggi da diffondere. La domanda che si può fare ai gruppi di ragazzi di ogni età è: come si fa la pace? Le risposte dei ragazzi certamente ci stupiranno ma daranno anche un orientamento che li può responsabilizzare in prima persona.

 

In che modalità potremo coinvolgere tutti? Nella giornata di domenica 10 dicembre 2023, gli oratori, simbolicamente insieme, possono aderire alla proposta “Facciamo la pace”, elaborando dei messaggi di pace, in modo personale e in gruppo, realizzando uno o più cartelloni, un murale in oratorio e scrivendo e raccogliendo parole di pace che possono essere condivise con gli altri, in uno o più appelli.
Si può chiedere a uno o più gruppi di scrivere un appello di pace da leggere poi in un momento opportuno della giornata (attorno alla messa domenicale o in un momento speciale dedicato).

 

Cartelli, murales, messaggi di pace

Mettiamo a disposizione alcune grafiche in allegato che possono servire:
da immagine per un cartello o un murale – scarica il pdf;
da foglietti da consegnare perché ciascun ragazzo possa scrivere il proprio messaggio e condividerlo (si possono consegnare i foglietti nei giorni precedenti e chiedere di consegnarli compilati domenica 10 dicembre alla messa. Raccolti, possono essere depositati sotto l’altare o sotto l’ambone. Al termine della messa ogni ragazzo “pescherà” un messaggio – che sarà di un suo compagno e riceverà dunque un messaggio diverso dal suo) scarica il pdf.

 

Per l’animazione della Messa di domenica 10 dicembre
V domenica di Avvento – Il precursore
con la parola chiave “A di Avvento” che è APPELLO!

APPELLO!
Per un mondo pieno di giustizia, noi mettiamo in pratica il vangelo.

«Io sono voce di uno che grida nel deserto». Anche noi di fronte alle ingiustizie, alla guerra, alle tante violenze possiamo sentirci come Giovanni il Battista che, di se stesso, dice di essere solo “una voce che grida” che però rischia di non essere ascoltata, proprio perché è pronunciata nel “deserto”, dove c’è aridità e desolazione, dove uno parla o urla, con la possibilità che proprio nessuno lo ascolti. Ma, come Giovanni il Battista, anche se il rischio di non essere ascoltati è alto, non vogliamo smettere di essere “voce”, di essere portatori di un messaggio che dice che c’è un modo diverso di vivere. Lo abbiamo imparato dal Vangelo. Annunciare è la nostra missione, promuovere la giustizia e la pace è la nostra “beatitudine”, il nostro modo di anticipare la venuta del Signore, nella vita delle persone e nel mondo. La nostra missione è quella “via” che il Signore Gesù è venuto a insegnarci e a indicarci, una strada dove la giustizia si costruisce con il perdono e l’amore reciproco, dove la pace viene cercata a tutti i costi, anche rimettendoci del proprio, dove per ottenere qualcosa di buono serve il dono di sé e persino il sacrificio, dove la speranza consiste nel fare il PIENO DI VITA dall’incontro con Gesù e comunicare – con la voce e con le azioni – che la gioia è possibile ed è dono di Dio. Per questo capiamo che, se vogliamo un mondo pieno di giustizia, dobbiamo noi per primi mettere in pratica il vangelo. Questo è un appello che facciamo innanzitutto a noi stessi, al nostro oratorio, alla nostra comunità e poi lo gridiamo al mondo, insieme all’appello per la pace che vogliamo far risuonare oggi, ancora più forte, dicendo: «Facciamo la pace!». In questa domenica, Giovanni il Battista è chiamato il precursore, colui che prepara la venuta del Signore, non solo con le parole ma con i fatti. Impariamo allora che, se desideriamo che qualcosa accada, dobbiamo noi per primi prepararla e in qualche modo “anticiparla”, occorre lavorarci, quindi se vogliamo la pace, anche noi dobbiamo lavorare per la pace e darci da fare! Se oggi il nostro appello è “facciamo la pace”, noi per primi dobbiamo impegnarci per la pace, là dove siamo chiamati a vivere: facciamo la pace a casa nostra, a scuola, con i nostri compagni e amici, in oratorio, mentre ci alleniamo o giochiamo le partite, nei confronti di tutti quelli che incontriamo, noi per primi facciamo la pace. Come si fa la pace? Papa Francesco ai bambini del mondo che ha incontrato il 6 novembre scorso, ha chiesto a loro di riflettere e di capire come è possibile fare la pace, così come anche noi possiamo fare. E poi anche lui ci ha riflettuto e ha trovato questa risposta: «La pace si fa con il cuore e con la mano tesa», mettendo insieme dunque pensiero-emozione-azione.
N.B.: La lettura del profeta Isaia ci anticipa quello che Gesù viene a portarci, un mondo nuovo, un mondo pieno di vita, dove anche gli opposti o chi naturalmente è portato a odiarsi trova un modo per fare la pace. La pace non è un’utopia, se Dio abita con noi la pace è davvero possibile! Allora, iniziamo subito e… facciamo la pace!

Quali gesti valorizzare durante la Messa?
– La Lettura di questa domenica sottolinea la dimensione di pace e speranza che il Signore Gesù, pieno di vita, viene a donarci: è lui il germoglio di Iesse (padre del Re Davide) che, pieno di Spirito Santo, viene a portare la pace e la giustizia. Si può far precedere la lettura da un commento che richiami l’attenzione dei ragazzi e dei presenti. La lettura può essere letta da due lettori che si alternano nel leggere ogni paragrafo (entrambi chiedono la benedizione); alcune parole chiave possono essere riportate in cartelloni che vengono presentati al termine della lettura prima della proclamazione del salmo. I cartelloni possono riportare queste parole: Un germoglio spunterà… giudicherà con giustizia; Il lupo dimorerà con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme; la conoscenza del Signore riempirà la terra!
– I messaggi di pace (vedi sopra e scarica la grafica) possono essere raccolti all’inizio della messa e messi sotto l’ambone, da cui viene pronunciata la preghiera dei fedeli, con intenzioni di pace che possono essere scritte da un gruppo di ragazzi nei giorni precedenti (i messaggi da raccogliere, se non si ha avuto modo di prepararli prima, possono essere scritti, lasciando alcuni minuti dopo l’omelia, consegnando le penne e i foglietti ai ragazzi presenti che poi li raccoglieranno in una cesta sotto l’ambone). I messaggi saranno lasciati sotto l’ambone fino alla fine dello scambio della pace e spostati sotto l’altare al momento della presentazione delle offerte. Al termine della messa ciascuno potrà ritirare un foglietto dalla cesta: riceverà così un messaggio diverso dal suo, lo leggerà e ne farà tesoro.
– Il  gesto della pace prima della liturgia eucaristica può essere particolarmente curato. Si può accompagnare con un canto, chiedendo ai ragazzi di muoversi dai propri posti, per portare il dono della pace a tutti i partecipanti: si possono coinvolgere anche solo i preadolescenti e gli adolescenti, che si muoveranno per tutta la chiesa, compiendo il gesto della pace con tutti (per ragioni di igiene, possono prima igienizzarsi le mani oppure scegliere di girare per la chiesa semplicemente con le mani giunte e rivolgendo lo sguardo agli altri, dicendo: “la pace sia con te!”).
– Nei riti di comunione la preghiera della pace dopo il Padre nostro, può essere pronunciata tutti insieme, con l’aiuto di un cartello: «Signore Gesù Cristo che hai detto ai tuoi apostoli…».
– Dopo la messa ci si può ritrovare in oratorio per completare con i propri messaggi il murale di pace o il cartellone (scarica la grafica) che sarà posto in un luogo visibile dell’oratorio. Se lo si ritiene opportuno, dalla chiesa all’oratorio ci si può muovere anche tutti insieme, come in una “manifestazione” e gli animatori possono pensare a slogan di pace da proporre a tutti lungo il tragitto, durante questa camminata insieme.  

 

 

Papa Francesco, nell’ultimo incontro “I bambini incontrano il Papa” del 6 novembre in Vaticano, ha risposto così a Ivan, bambino ucraino, che gli chiedeva “come si fa la pace?”:

«Come si fa la pace? …non è facile dirlo. Come si fa la guerra, è più facile, perché la guerra si fa con l’odio, con la vendetta, fare male all’altro, e questo viene dall’istinto. Ma la pace, come si fa? Pensiamo un minuto alla sua domanda, che è molto intelligente. La sua terra è in guerra e sa quanto bisogno abbiamo di pace… Come si fa la pace? Non c’è un metodo per imparare a fare la pace, no. C’è un gesto: la pace si fa con la mano tesa, con la mano dell’amicizia tesa, sempre cercando di coinvolgere le altre persone per andare insieme. La mano tesa. Così si fa la pace, salutando gli amici, ricevendo tutti a casa. La pace si fa con il cuore e con la mano tesa». 

 

 

Continuiamo gli appelli e l’impegno per la pace anche durante la settimana dal 10 al 16 dicembre

I ragazzi possono essere coinvolti anche per tutta la settimana successiva, da domenica 10 dicembre fino all’inizio della Novena di Natale, in alcune attività da studiare ad hoc (Caritas ambrosiana per il mese della pace 2022 aveva lanciato queste proposte ancora valide: clicca qui e vai alla pagina del sito di Caritas e scarica i materiali) e anche in una raccolta fondi da dedicare a Caritas Gerusalemme (versando la quota a Caritas ambrosiana che farà da tramite, con la causale: Emergenza Terra Santa 2023): clicca qui per info e estremi per la donazione.
Il murale o il cartelloFacciamo la pace” può rimanere “aperto”, per raccogliere nuovi appelli o messaggi che potranno essere scritti questa settimana, a cura degli animatori o dei ragazzi aiutati dai loro educatori.
N.B.: Attorno al murale o al cartello ci si può ritrovare per dire insieme, in gruppo, una semplice preghiera dedicata alla pace, prima o dopo le attività del gruppo. 

 

 

Continua in oratorio il presidio per la pace

Staremo ancora attenti a tutti i richiami e le sollecitazioni che ci verranno dal Papa, dall’Arcivescovo, dalla Chiesa e direttamente dalla Terra Santa, per promuovere, anche attraverso l’oratorio, giornate di preghiera, di digiuno, di appello e sollecitazione per la pace in Terra Santa e in Ucraina, secondo lo sviluppo che avranno eventualmente questi conflitti: si possono incaricare in tal senso alcuni preadolescenti e adolescenti che si mettano a monitorare la situazione – in una sorta di “presidio per la pace” – e possano sollecitare l’oratorio a compiere alcuni gesti, a divulgare appelli, a trovare momenti per fermarsi a pregare insieme.

P.S.: Possiamo anche incaricare alcuni educatori che insieme ai ragazzi pensino e programmino delle iniziative nel tradizionale “Mese della Pace”, gennaio 2024, a partire dalla lettura del prossimo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2024. 

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