Presentiamo il progetto "Ad alt(r)e frequenze", un'esperienze estiva con linguaggi multipli, occasione di inclusione e di crescita per alcuni giovani sordi insieme ad altri giovani

Letizia Gualdoni
Servizio per i Giovani e l'Università

Ad alt(r)e frequenze” - Sito

L’estate richiama alla mente di ciascun giovane il tempo delle vacanze. Un tempo che dovrebbe essere spensierato si rivela un’incognita quando si ha una disabilità, seppur in maniera differente a seconda della gravità e della patologia. È così che viene a intrecciarsi il bisogno di un gruppo eterogeneo di giovani sordi, con alle spalle gravi fatiche, con il cuore aperto all’accoglienza degli altri e di nuove esperienze di altri giovani.

Dalla possibilità di creare per loro momenti tra pari, per sentirsi effettivamente come gli altri, è stato predisposto un percorso che, facendo rete, non riduca la vacanza estiva a un episodio isolato ma possa diventare un appuntamento continuativo nel tempo.
Nasce così, dalla richiesta del Centro Ireos (cui afferiscono molti ragazzi con difficoltà relazionali) e il contatto con la Consulta diocesana “O tutti o nessuno” e lo sportello inclusione e disabilità della Fom, la Pastorale giovanile diocesana e Parole buone, il progetto “Ad alt(r)e frequenze”, un’esperienza estiva con linguaggi multipli, occasione di inclusione e di crescita per tutti.

Prima della vacanza condivisa, al passo del Mortirolo, tra la Val Camonica e la Valtellina, nel mese di agosto, il progetto prevede dei percorsi di avvicinamento, con alcuni momenti di preparazione e degli incontri di conoscenza, che possano permettere, con l’aiuto delle realtà coinvolte, degli educatori, dei mediatori linguistici e degli interpreti LIS, un dialogo reciproco, facilitando il mettersi in gioco nella relazione, oltrepassando la barriera comunicativa, cogliendo nell’uso della parola e dei gesti una ricchezza per crescere imparando altri linguaggi, cioè stili comunicativi differenti.

Il primo incontro si è tenuto all’oratorio di Lentate sul Seveso e ha visto i giovani (degli oratori di Lentate sul Seveso, con altri della diocesi di Como) coinvolti in una serie di attività, per dare la possibilità ad ognuno di esprimersi (identificando al termine un segno-nome per ciascuno), sensibilizzando i partecipanti e permettendo di integrare i giovani sordi con i giovani udenti, come grazie al laboratorio proposto da Parole buone.

Significativo il segno scelto per unire le diverse unicità, la Croce, che verrà realizzata in modo da rappresentare ognuno di essi, e sarà portata con fede in cima al passo del Mortirolo.

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