Capita di sentirsi inadatti, scoraggiati, sconfitti; ma le parole di speranza che Papa Francesco ha rivolto ai giovani in GMG colpiscono anche Adele, con la Comunità pastorale Dio Padre del Perdono di Melegnano: nella Chiesa c'è spazio per tutti, così come siamo!

Adele Radaelli
Comunità Pastorale Dio Padre del Perdono - Melegnano

Venerdì 4 agosto 2023, ore 7.00
Eccoci qui, tutti all’oratorio del Giardino, pronti a partire con i nostri zaini che, se potessero parlare, ci pregherebbero di smollare un po’ le cinghie: “Non respiriamo!”.
Qua siamo in undici: io e altri dieci diciottenni e giovani della comunità, insieme a don Alessandro; all’aeroporto, poi, si aggiungerà anche Paolo (“Jean Paul” per gli amici di Melegnano), il seminarista che ci è stato accanto per tutto l’anno oratoriano appena passato.
Anche se un po’ addormentati, i nostri occhi sono pieni di entusiasmo e i nostri cuori ricchi di aspettative.
Stiamo per partire con i nostri amici, verso un mondo di gioia e allegria, fatto di incontri, di musica, di riflessione, scambi di opinione, amicizia, colori, preghiera, condivisione e, probabilmente, anche un po’ di fatica.
Lasciamo Melegnano alla ricerca di Qualcosa di grande, con la voglia di scoprire la fede in modo diverso e nuovo da quello ordinario e forse un po’ abitudinario che spesso rischiamo di vivere nella nostra routine.
Mentre tutto questo invade le nostre menti, ecco che l’aereo decolla (che paura!) e dopo quasi tre ore di volo, finalmente ci siamo: ci troviamo a Lisbona!
A questo punto, raggiungiamo la Igreja de São Joaquim e Sant Ana di Oeiras, il comune portoghese in cui siamo ospitati e poi ci spostiamo nella scuola dell’infanzia dove alloggeremo.
Adesso, però, è il momento del nostro primo incontro con il Papa e tutti gli altri ragazzi che partecipano alla Giornata Mondiale della Gioventù 2023: la Via Crucis.
Siamo un po’ in fondo, purtroppo riusciamo solo a vedere lo schermo; ma non importa, le emozioni sono comunque tante. Per ogni stazione c’è un ragazzo o una ragazza che racconta la sua storia. Ogni testimonianza è preziosa, è un esempio di coraggio e forza di volontà, è una conferma del fatto che la fatica e il dolore esistono, ma che possono anche essere sconfitte. Che poi, è esattamente quello che ci insegna Gesù, che muore sulla croce, vive la sua sofferenza, ma poi risorge, sconfigge la morte e il male.

Sabato 5 agosto 2023
È arrivato il momento di incamminarsi verso il Campo da Graça per la Veglia e la Messa con il Papa, i momenti clou della GMG.
Fa davvero tantissimo caldo e zaini e borse pesano; abbiamo preso un pullman e un treno e ormai stiamo camminando da un po’. Eccola qua la fatica.
Però, guardiamoci un attimo intorno. Siamo circondati da bandiere di Paesi di tutto il mondo; ci sono mille colori. Su ogni viso un sorriso diverso. Si sente la musica, le canzoni dei cileni che camminano dietro di noi; e poi le voci di persone che parlano, si raccontano, ognuno nella propria lingua; ogni, tanto, poi, compare un inglese un po’ storpiato e scopriamo che anche la barriera più resistente, quella della lingua, può essere abbattuta.
Eccoci al campo; inizia per noi un pomeriggio intenso in cui ci improvvisiamo architetti per costruirci un riparo dal sole, fabbrichiamo bracciali di cotone, ascoltiamo il rock sacro che le casse mandano a tutto volume e mangiamo qualcosa per riprendere un po’ di energia dopo la camminata.
Sono circa le otto e mezza e due aerei militari sorvolano il cielo di Lisbona per dare il benvenuto al Papa, arrivato ora in mezzo a noi giovani. Che spettacolo!
Durante la Veglia è impossibile non stupirsi osservando questa massa di persone che sono così diverse tra loro, ma anche così incredibilmente unite: siamo tutti qui per lo stesso motivo, stiamo tutti pregando lo stesso Dio nello stesso modo. Sembriamo tutti così lontani, se si guarda una carta geografica… e invece, adesso, sembriamo come una cosa sola.
E allora le parole del Papa, che dice: “Nella Chiesa c’è spazio per tutti. Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così cone siamo. Tutti, tutti, tutti” sembrano davvero concretizzarsi. Aiutano a sentirsi meno soli, a sentirsi parte di qualcosa di grande, a scoprire può esistere un posto in cui si può essere amati così come si è.
E adesso, che è arrivato il momento di dormire tutti insieme, di condividere una parte della giornata così personale, ci si sente ancora più simili. È come se nella diversità di colori, voci, sentimenti e sogni fossimo tutti racchiusi dentro un NOI più grande.

Domenica 6 agosto 2023, ore 6.30
Musica da discoteca? Alle 6.30 del mattino?!? In GMG? E il DJ è un prete? Wow.
Qualcuno balla ed è felice… ma qualcun altro vorrebbe decisamente spegnere la musica e tornare a dormire.
È già il giorno della Messa, l’ultimo giorno di GMG vera e propria. Le parole del Papa risuonano per il campo. Parla a tutti noi, ci dice: “No tengan miedo” che significa “non abbiate paura”.
Questa frase mi prende, mi colpisce, mi fa sentire capita. Perché è vero quello che dice Papa Francesco: capita di sentirsi inadatti, scoraggiati, sconfitti; capita di sentire dentro di sé la voglia di fare qualcosa di buono, di grande per noi e per il mondo e di avere paura di non farcela; capita di pensare che i nostri sogni non valgano, che siano irrealizzabili. Però, se c’è qualcuno ad incoraggiarti, ad accompagnarti, a dirti che non devi avere paura, allora ecco che il coraggio, pian piano, arriva. E allora, l’idea che di fianco a ognuno di noi c’è Gesù, che ci conosce a fondo e che ci sta accanto sempre, forse è un buon motivo per “non avere paura”.


7 e 8 agosto 2023

Adesso è arrivato il momento di fare i turisti!
Visitiamo la cattedrale, l’Arco della Rua Augusta e il Convento do Carmo. Giriamo per le piccole vie in salita e passeggiando incontriamo spesso interi negozi che vendono solo ed esclusivamente sardine. Ogni tanto ci fermiamo a comprare qualche souvenir e vediamo che quello che viene venduto è fatto tutto di sughero, dai sottopentola ai ventagli, e così scopriamo che il Portogallo è il primo produttore di sughero al mondo.
Poi andiamo a vedere il Monumento alle Scoperte, la Torre de Belém e il Monastero dos Jerónimos.
Alla fine, ci concediamo anche un pomeriggio in spiaggia; i più coraggiosi di noi, che non si lasciano spaventare dall’acqua fredda, fanno il bagno nell’oceano. Ci voleva proprio.
La sera usciamo a mangiare con Carolina, la volontaria portoghese che ci ha seguiti da quando siamo arrivati. Ha vent’anni e, insieme alla sua famiglia, si è occupata di noi per tutti i giorni. Ci ha sempre chiesto se avessimo bisogno di qualcosa, ci ha aiutati a trovare i mezzi da prendere per spostarci e ci ha anche tenuto da parte la Nutella per la colazione! Abbiamo avuto modo di conoscerla bene, di chiacchierare con lei; le abbiamo insegnato a fare i braccialetti e lei ha giocato a carte con noi e ci ha prestato la sua chitarra. Non è più solo la volontaria che ci ha ospitati con immensa gentilezza, è diventata un’amica!
9 agosto 2023
Penso che nessuno di noi voglia tornare a casa. Forse c’è un po’ di voglia di dormire in un letto, ma niente di più.
Andiamo a Messa e poi salutiamo Carolina. Le lasciamo una delle nostre bandiere dell’Italia con un grande “GRAZIE” e tutte le nostre firme. Lei è molto felice e commossa e tutti insieme le diamo un forte abbraccio.
Adesso è proprio il momento di andare, sono arrivati gli Uber che ci portano in aeroporto.
Mentre siamo in macchina, ripenso all’esperienza e a cosa mi porto a casa.
Penso ai braccialetti scambiati con dei ragazzi polacchi, ai francesi e portoghesi che cantavano sui mezzi, alle parole di speranza del Papa, alla chiacchierata con le ragazze americane sul treno, alla spilla del Sudafrica che ho scambiato con la mia bandiera dell’Italia, ai bagel col tonno che ho mangiato per due giorni di fila, alla camminata sotto il sole con i miei amici per arrivare al Campo da Graça, all’oceano che ho visto per la prima volta, a tutte quelle persone in ginocchio per pregare, alle bandiere colorate, al materassino che non si gonfiava, alle serate passate a giocare a carte con una torcia in testa, e mi rendo conto che forse, in questi giorni, ho davvero assaggiato la felicità.
E allora, adesso è il momento di conservare questa nuova consapevolezza e trasformarla in energia da mettere a disposizione senza paura, per portare la speranza, la gioia e la voglia di cambiare il mondo anche a casa.

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