Un'esperienza potente ed intensa, inaspettata e sorprendente, per i giovani della Comunità pastorale Divina Misericordia di Bellinzago Lombardo, Cambiago e Gessate. Che lascia il segno e travolge, entrando nel cuore: "Gesù era lì, più vivo che mai e camminava in mezzo a noi".

I giovani della
Comunità pastorale Divina Misericordia in Bellinzago Lombardo, Cambiago, Gessate

Siamo partiti, 24 giovani delle nostre parrocchie, e abbiamo detto il nostro “sì”, come Maria, alla chiamata di partire in fretta e di metterci in cammino con Gesù.

Ognuno con la sua storia, abbiamo partecipato a qualcosa di grande e che mai avremmo pensato di vivere se fossimo rimasti confinati alla quotidianità di tutti i giorni.

Per le vie colorate di Lisbona, si respirava un’aria di gioia autentica, eterna e tutti sentivamo di appartenere a una Bellezza magnifica… i colori delle bandiere che sventolavano, i canti in diverse lingue intrisi di gioia, i sorrisi genuini che si incontravano per le strade di Lisbona e le parole di fraternità che ci si scambiava con naturalezza, nonostante le difficoltà dovute alla lingua perchè eravamo tutti lì per la stessa ragione: Dio.

Non sono mancate la fatica, la stanchezza e diverse situazioni di disagio che ci avrebbero potuto fermare più volte ma che non ci hanno impedito di proseguire il nostro cammino, anzi, sono state la nostra forza che ci ha aiutato a viverlo più sinceramente e intensamente.
E proprio queste parole hanno ispirato la testimonianza di uno dei nostri compagni che dice: “L’esperienza della GMG mi ha aiutato a vivere e a considerare la diversità come una ricchezza, tracciare un legame con uno sconosciuto e fare sì che la nostra amicizia fosse bella e produttiva, vivere e sopportare la fatica della strada, il sole del giorno, il freddo della notte, dormire per terra, confrontare la propria fede con quella degli altri. Essere in grado di dimenticare se stesso per dare posto all’altro, aiutandolo a fare qualsiasi cosa così come ha fatto la Madonna con sua cugina Elisabetta.
Il tema della GMG – ‘Maria si alzò e andò in fretta’ – era da vivere ogni giorno perchè dava spazio all’amore e al servizio verso l’altro con gratuità senza aspettarsi nulla in cambio. Se potessi rifarlo, lo rifarei con piacere”.

Tra di noi, erano tangibili sentimenti di serenità, pura gioia e pace mai assaporati nella quotidianità. Lì, in mezzo a milioni di persone, tutti ci sentivamo liberi di essere noi stessi senza il timore di essere giudicati; ci siamo sentiti spensierati, leggeri, genuinamente felici e amati di un Amore che era tangibile, che superava ogni limite e difficoltà. Con parole molto simili un altro giovane parla così: “La GMG non ti cambia la vita, ma lascia in essa un segno. È un’esperienza di Chiesa molto più potente e intensa rispetto a quella che viviamo tutti i giorni nella quotidianità. Ad un ragazzo di diciotto anni la Giornata Mondiale della Gioventù permette di rendersi conto che non è solo, che la comunità cristiana non è fatta di pochi ragazzi della propria parrocchia, ma di milioni di persone aventi tutte lo stesso scopo, l’incontro con il Signore. Questa sensazione di qualcosa e qualcuno di più grande che accomuna tutti viene percepita nei momenti più semplici e comuni, ma soprattutto durante i momenti di preghiera come la Via Crucis o la Veglia. Uno dei momenti più forti è stata l’adorazione durante la Veglia, dove un milione e mezzo di ragazzi si sono messi in silenzio davanti a Lui per diversi minuti: un momento unico che mi ha permesso di vivere emozioni uniche”.

Una delle cose più incredibili è sicuramente stata la fraternità: ci siamo scoperti capaci di creare legami profondi, di tessere nuove ed inaspettate amicizie perchè ognuno di noi era pronto ad aiutare il prossimo e a condividere le sue capacità e limiti con gli altri.
Ognuno di noi non pensava mai solo a se stesso ma era sempre pronto ad accogliere l’altro, non lasciando indietro nessuno. Questo concetto di fraternità viene ripreso da uno di noi nella sua testimonianze: “Ciò che più mi ha segnato di questa GMG, oltre le testimonianze e omelie varie, sono le persone. In quella settimana ho imparato a guardare coloro che erano accanto a me, conosciuti e non, e, osservandoli, vedere la loro bellezza, la loro gioia, la loro serenità che stavano provando vivendo tutto quello che stavo vivendo anche io. E ciò mi rendeva ancora più felice”.

Questa esperienza ha lasciato un segno indelebile dentro di noi, piccolo o grande che sia, e di certo nessuno è tornato uguale a come è partito: ognuno di noi si è lasciato guidare dalle parole ascoltate nei momenti di preghiera, abbiamo tutti seguito la nostra voglia e curiosità di scoprire cosa questa esperienza avesse da offrire per poter tornare a casa arricchiti il più possibile: ci siamo resi disponibili a lasciarci travolgere dall’unicità dell’esperienza. Queste sensazioni vengono ben riassunte da un altro pellegrino: “Quello che rende la GMG unica è la continua sorpresa che si vive; dall’arrivo del Papa che mi ha fatto capire, per la prima volta durante la GMG, quante persone avessero deciso di venire, pronunciando il loro ‘sì’ a Dio. Durante la Via Crucis, la sorpresa è stata l’incredibile bellezza che ho provato nel vedere come è stato scelto di rappresentare la Passione di Cristo e dei forti messaggi rivolti a noi giovani ma anche agli adulti. Infine, durante la Veglia, ogni secondo era una continua sorpresa: il discorso del Papa, le coreografie, lo spettacolo di luci, l’alba la domenica mattina seguente e la Messa conclusiva. Questa è stata la mia esperienza, una sorpresa inaspettata continua che ti lascia incantato e voglioso di migliorarsi”.

È il luogo in cui mettere in discussione se stessi e la vita che si sta vivendo per poter percorrere il disegno di Dio per noi: la Felicità vera. E forse anche un nostro amico ha vissuto questa GMG come una scoperta di sè e parla così: “Questa GMG è stata per me, inaspettatamente, un incontro con Gesù e uno stare ‘faccia a faccia’ con me stessa e ciò che fino a quel momento non andava nella mia vita. Tanto è venuto a galla di inaspettato ma ad ogni momento di preghiera, pian piano ogni puntino si collegava da solo senza che lo volessi io o che me ne accorgessi, fino a completare un puzzle sorprendente che ha ordinato tanti tasselli. Ho potuto sperimentare diverse cose, tra cui l’autentico Amore di Dio, lo sguardo con cui ho iniziato a guardare le persone – come quando guardo un bambino – e soprattutto, l’aver riconosciuto Gesù tra i fratelli che mi ha affidato. In particolare, è stato prezioso osservare come tutti noi venissimo smossi da Qualcosa di continuo e come Dio sia entrato nei nostri cuori in modo unico e speciale. Gesù era lì, più vivo che mai e camminava davvero in mezzo a noi”.

Infine, anche altri due giovani hanno raccontato la loro GMG così:
“Sono rimasto toccato da tutta la GMG, custodisco come doni preziosi soprattutto l’esame di coscienza che ci ha aiutato a vivere il nostro Arcivescovo Mario e l’omelia del Papa nella Messa conclusiva. È indimenticabile questa GMG che è stata la prima che ho vissuto”.

“Grazie alla GMG, mi sono sentito rinnovato, incoraggiato e confermato nella fede”.

La gioia è missionaria: ciò che abbiamo vissuto non può rimanere chiuso nel cassetto dei ricordi ma ha bisogno di venir fuori, vedendoci missionari dell’Amore di Gesù che abbiamo visto tra i fratelli di tutto il mondo, che ha abbracciato ognuno di noi nella notte della Veglia e che ha messo in ordine ogni tassello di puzzle della vita.

Questa esperienza ha permesso ad ognuno di noi di incontrare Dio personalmente e di permettergli di cambiare la nostra vita: perchè sì, dalla GMG non si può tornare a casa come prima, occorre andare “in fretta come Maria” ed essere testimoni della Bellezza vissuta.

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