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Teatro

Torna “Aggiungi un posto a tavola”

Agli Arcimboldi la nuova edizione dello spettacolo�di Garinei&Giovannini, molto simile a quella storica del 1974: regista è Johnny Dorelli, principale protagonista�suo figlio Gianluca Guidi

di Ylenia SPINELLI Redazione

27 Gennaio 2010

A 35 anni dal suo debutto torna in scena, prodotto dal Sistina di Roma, Aggiungi un posto a tavola, uno degli spettacoli più amati di Garinei e Giovannini, ispirato al romanzo After me the deluge di David Forrest, e diventato ormai un classico del teatro italiano.
Dal 28 gennaio al 14 febbraio la commedia musicale – scritta con la collaborazione di Jaja Fiastri, le musiche di Armando Trovajoli, le coreografie di Gino Landi e le scene e i costumi di Giulio Coltellacci – fa tappa all’Arcimboldi di Milano in una nuova edizione, molto simile a quella del 1974.
Sebbene la regia sia quella originale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, la ripresa teatrale è stata affidata al suo primo protagonista, Johnny Dorelli, che ha passato il testimone al figlio Gianluca Guidi nel ruolo di don Silvestro, il parroco di un paese di montagna scelto da Dio per costruire una nuova arca, in grado di salvare gli abitanti da un secondo diluvio universale.
«Questa quinta edizione è davvero la più fedele alla prima – spiega Guidi – per l’impostazione musicale e soprattutto per la distribuzione dei ruoli, affidati a veri attori teatrali. Accanto a me (che si dice assomiglio molto a papà), ci sono Enzo Garinei (fratello di Pietro), da sessant’anni sulle scene, e Marisa Laurito, due straordinari caratteristi come in passato lo furono Paolo Panelli nel ruolo del sindaco Crispino e Bice Valori in quello di Consolazione. Anche Valentina Cenni, che interpreta Clementina, è una giovane attrice di teatro come lo fu all’epoca Daniela Goggi. Totò, lo scemo del paese, è Marco Simeoli, attore di prosa allievo di Proietti. E la voce di Dio è quella registrata dello scomparso Renato Turi».
Per Guidi non c’è solo l’emozione di calarsi in un ruolo che fu per ben tre edizioni interpretato da papà Johnny: «Mi è già capitato altre volte, per esempio in Taxi a due piazze, ma qui entra in gioco un fatto molto personale, perché io ho iniziato a fare questo mestiere proprio guardando Aggiungi un posto a tavola. Interpretandolo oggi, è come se in me si fosse chiuso un piccolo cerchio».
La Laurito non ha dubbi sulla forza di questo spettacolo, adatto a un pubblico di tutte le età: «Sta nel divertimento e nel testo – spiega -, che tocca temi ancora attualissimi, perché l’Italia purtroppo non è cambiata. Allora c’era l’austerity, oggi la crisi e poi si parla ancora di celibato dei preti e dei “diversi”. Io interpreto una diversa, una prostituta; ma oggi quanti sono i diversi e gli esclusi nella nostra società?».
Anche le musiche, parte dei costumi e delle scenografie sono quelli del 1974: la canonica, la piazza con il sagrato, l’Arca, così come furono pensati da Coltellacci, si succedono in maniera continua grazie a due girevoli che da sempre strappano applausi a scena aperta.
«Dorelli – ci tiene a precisare la Laurito – è stato in questi mesi il nostro “Fantasma dell’opera”: ci ha seguiti sempre durante le prove, dandoci importanti consigli dei quali ho fatto tesoro, perché quello di Consolazione non è un ruolo semplice».
Divertenti sono i siparietti comici tra don Silvestro e l’ateo sindaco Crispino, che ricordano un po’ quelli fra don Camillo e Peppone. Ma alla fine a trionfare saranno l’amore, l’amicizia e l’altruismo. A dimostrare poi lo spirito di accoglienza che caratterizza questo spettacolo, tutti i personaggi, intonando il celebre Aggiungi un posto a tavola, accoglieranno la colomba bianca, simbolo della presenza di Dio alla loro mensa. A 35 anni dal suo debutto torna in scena, prodotto dal Sistina di Roma, Aggiungi un posto a tavola, uno degli spettacoli più amati di Garinei e Giovannini, ispirato al romanzo After me the deluge di David Forrest, e diventato ormai un classico del teatro italiano.Dal 28 gennaio al 14 febbraio la commedia musicale – scritta con la collaborazione di Jaja Fiastri, le musiche di Armando Trovajoli, le coreografie di Gino Landi e le scene e i costumi di Giulio Coltellacci – fa tappa all’Arcimboldi di Milano in una nuova edizione, molto simile a quella del 1974.Sebbene la regia sia quella originale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, la ripresa teatrale è stata affidata al suo primo protagonista, Johnny Dorelli, che ha passato il testimone al figlio Gianluca Guidi nel ruolo di don Silvestro, il parroco di un paese di montagna scelto da Dio per costruire una nuova arca, in grado di salvare gli abitanti da un secondo diluvio universale.«Questa quinta edizione è davvero la più fedele alla prima – spiega Guidi – per l’impostazione musicale e soprattutto per la distribuzione dei ruoli, affidati a veri attori teatrali. Accanto a me (che si dice assomiglio molto a papà), ci sono Enzo Garinei (fratello di Pietro), da sessant’anni sulle scene, e Marisa Laurito, due straordinari caratteristi come in passato lo furono Paolo Panelli nel ruolo del sindaco Crispino e Bice Valori in quello di Consolazione. Anche Valentina Cenni, che interpreta Clementina, è una giovane attrice di teatro come lo fu all’epoca Daniela Goggi. Totò, lo scemo del paese, è Marco Simeoli, attore di prosa allievo di Proietti. E la voce di Dio è quella registrata dello scomparso Renato Turi».Per Guidi non c’è solo l’emozione di calarsi in un ruolo che fu per ben tre edizioni interpretato da papà Johnny: «Mi è già capitato altre volte, per esempio in Taxi a due piazze, ma qui entra in gioco un fatto molto personale, perché io ho iniziato a fare questo mestiere proprio guardando Aggiungi un posto a tavola. Interpretandolo oggi, è come se in me si fosse chiuso un piccolo cerchio».La Laurito non ha dubbi sulla forza di questo spettacolo, adatto a un pubblico di tutte le età: «Sta nel divertimento e nel testo – spiega -, che tocca temi ancora attualissimi, perché l’Italia purtroppo non è cambiata. Allora c’era l’austerity, oggi la crisi e poi si parla ancora di celibato dei preti e dei “diversi”. Io interpreto una diversa, una prostituta; ma oggi quanti sono i diversi e gli esclusi nella nostra società?».Anche le musiche, parte dei costumi e delle scenografie sono quelli del 1974: la canonica, la piazza con il sagrato, l’Arca, così come furono pensati da Coltellacci, si succedono in maniera continua grazie a due girevoli che da sempre strappano applausi a scena aperta.«Dorelli – ci tiene a precisare la Laurito – è stato in questi mesi il nostro “Fantasma dell’opera”: ci ha seguiti sempre durante le prove, dandoci importanti consigli dei quali ho fatto tesoro, perché quello di Consolazione non è un ruolo semplice».Divertenti sono i siparietti comici tra don Silvestro e l’ateo sindaco Crispino, che ricordano un po’ quelli fra don Camillo e Peppone. Ma alla fine a trionfare saranno l’amore, l’amicizia e l’altruismo. A dimostrare poi lo spirito di accoglienza che caratterizza questo spettacolo, tutti i personaggi, intonando il celebre Aggiungi un posto a tavola, accoglieranno la colomba bianca, simbolo della presenza di Dio alla loro mensa. La scheda – Al Teatro degli Arcimboldi (viale dell’Innovazione 20, Milano): dal 28 gennaio al 14 febbraio, mercoledì – sabato h 21, domenica h 16 (info tel. 02. 641142212-214). –

Marisa Laurito