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A Lecco lo “Specchio di Gesù”

Martedì 27 maggio, nella Basilica di San Nicolò, concerto a cura della Harmonia Gentium

5 Giugno 2008

23/05/2008

Martedì 27 maggio, alle 21, nell’ambito della 23ª Rassegna Internazionale “Capolavori di Musica Religiosa” intitolata “La Musica Religiosa veicolo di coesione delle culture e dei popoli”, l’associazione musicale Harmonia Gentium organizza nella Basilica di San Nicolò a Lecco il concerto Le miroir de Jesus, oratorio per mezzo-soprano, coro femminile, archi e arpa di André Caplet (Havre 1878 – Neuilly-sur-Seine 1925). Solista Giovanna Caravaggio (mezzo-soprano), coro “Vocis Musicae Studium” di Oggiono, orchestra “Ensemble Note di passaggio” di Milano, direttore Giancarlo Buccino.

Lo specchio di Gesù o I Misteri del Rosario è la massima composizione di André Caplet, che ha inteso fondere la voce umana alla fede cristiana. Questo oratorio, su testo di Henri Ghéon, fu scritto in meno di tre settimane nell’estate del 1923 e, protagonista il mezzo-soprano Claire Croiza, fu eseguito sotto la direzione dello stesso compositore il 1° maggio 1924 al teatro del Vieux-Colombier.

I 15 sonetti di Henri Ghéon raccontano, sullo stile dei misteri medievali, i principali fatti della vita di Gesù attraverso il personaggio della Vergine che ne costituisce idealmente lo “specchio”. Il poema adotta una struttura tripartita, come lo sono i misteri del Rosario: una corona composta da 15 decine di Avemaria, ognuna preceduta da un Pater Noster. A ogni decina corrisponde un mistero della vita di Gesù. I Misteri sono raggruppati, secondo la tradizione, in Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi.

L’illustrazione musicale di Caplet rafforza la chiarezza dello schema testuale accentuando il riferimento al medioevo. Il compositore francese assegna ad ogni gruppo strumentale una funzione particolare: il mezzo-soprano canta i sonetti, i tre solisti del coro presentano ogni frammento come le miniature di un evangeliario, il coro abbellisce i misteri gaudiosi e gloriosi con termini in latino, mentre l’orchestra introduce ogni “specchio” con un breve preludio e assume il ruolo di accompagnamento, a volte rinforzato dal coro che canta su vocalizzi articolati.

L’insieme del coro intona le prime quattro parole, mentre i tre solisti cantano la fine del titolo. Grande amante del canto gregoriano, Caplet torna con questo oratorio alla polifonia medievale rimodernando l’Ars Antiqua per farne strumento quasi di “fede” in musica. Raramente rappresentato, lo Specchio di Gesù è un caposaldo della musica sacra del XX secolo.