All’inizio di novembre a Pizzighettone torna la maratona gastronomica dei Fasulin de l’òc cun le Cudeghe (Fagiolini dall’occhio con le cotenne), dedicata al piatto tipico pizzighettonese delle solennità dei Defunti, rispolverato dal cassetto delle tradizioni gastronomiche locali dal Gruppo Volontari Mura per riscoprire i sapori perduti del territorio, con fondi interamente devoluti al prosieguo del recupero e della manutenzione delle Mura.
Quest’anno, all’ambizioso traguardo della 20ma edizione, il piatto (con marchio e logo depositati), ha chiuso il cerchio della filiera cortissima e di un prodotto a Km Zero. Con la coltivazione in loco del Fagiolino (unico ingrediente non proveniente dal territorio) si è dato così vita al Fagiolino dell’Occhio di Pizzighettone da agricoltura locale, godendo della preziosa collaborazione della locale azienda agricola Le Gerre e recuperando una tipologia di coltura della tradizione contadina locale che si era persa negli anni. Proprio come i Fasulin de l’òc cun le Cudeghe, piatto povero che un tempo veniva preparato nelle cascine in occasione dell’uccisione del maiale (ottobre-novembre), oggi riscoperto da un’utenza di circa 15 mila visitatori e buongustai di tutte le età provenienti da diverse regioni italiane.
La maratona si svolge all’interno delle Casematte delle antiche mura, suggestivi ambienti a volta di botte, tutti collegati tra loro in un unico percorso al coperto e riscaldati dai grandi camini d’epoca ancora perfettamente funzionanti, che tornano a trasformarsi in una grande osteria con panche e tavoloni in legno. Impressionanti i numeri dei Fasulin: 700 posti a sedere, quasi 300 volontari di tutte le età impegnati, circa 15 mila porzioni di Fasulin (all’incirca 40 quintali) cucinate “espresso” due volte al giorno da mamme e nonne del paese seguendo l’antica ricetta e servite in fumanti scodelle con pane fresco e buon vino.
In tavola anche altri prodotti tipici ed eccellenze dell’autunno contadino locale: lardo e salame nostrano, polenta abbrustolita e fresca, Provolone Valpadana dop con mostarda Cremona, raspadùra (soffici nuvole di Grana Padano raschiate con la lama di un coltello) e la Torta rustica dei mort’, squisita ricetta creata appositamente per la festa e cucinata una sola volta l’anno in questa occasione.
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