Dopo il taglio del nastro del 24 febbraio, Il Paese Ritrovato è operativo. Dal 25 giugno iniziano gli inserimenti delle persone con Alzheimer e demenza. L’annuncio è stato dato in occasione dell’inaugurazione dell’Arco delle Rose, un’installazione floreale donata da Soroptimist International Club Monza e allestita negli spazi de Il Paese Ritrovato.
Un vero e proprio villaggio
Il Paese Ritrovato è una vera e propria cittadina con vie, piazze, giardinetti, negozi, il teatro, la chiesa, la pro loco, l’orto e gli appartamenti. Un villaggio che rivoluziona il modo di intendere la cura e l’assistenza, che offre alle persone malate la possibilità di vivere in libertà e al tempo stesso di usufruire della necessaria assistenza e protezione.
I numeri
Il Paese Ritrovato ospiterà 64 persone e sorge su un un’area di oltre 14 mila mq, di cui 5350 mq calpestabile (parte costruita). Ci saranno nuove assunzioni (55 circa nuovi posti) con adeguata e apposita formazione.
In un anno e mezzo è nata una cittadina
A novembre 2016 Il Paese Ritrovato era un progetto sulla carta. L’8 gennaio dell’anno successivo è stato aperto il cantiere; 18 marzo del 2017 è la data che segna la posa della prima pietra. Il 22 dicembre dello stesso anno si festeggia il Natale e suonano per la prima volta le campane della chiesa del villaggio. Il 24 febbraio 2018 si taglia il nastro e dal 25 giugno, sempre del 2018, varcano la soglia i primi cittadini de Il Paese Ritrovato.
Una città da 10 milioni di euro
Il costo complessivo supera i 10 milioni di euro. Poco meno di sette sono giunti attraverso donazioni operate da famiglie, cittadini, imprese, fondazioni, associazioni. Non è mancata la collaborazione con gli enti pubblici: Comune di Monza, Regione Lombardia, Ats Brianza, Asst Monza. I contributi più importanti, quelli che hanno fatto sì che il progetto decollasse, sono arrivati da tre famiglie illuminate della Brianza: Rovati, Fontana, Fumagalli. Decisivi anche gli interventi di Fondazione Cariplo, della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, Assolombarda Confindustria Milano-Monza Mb e dell’Associazione Petri Cagnola
I costi e la retta per le famiglie
La retta, sino a che Regione non definirà il suo contributo, sarà di 98 euro al giorno per persona. In realtà i costi quotidiani, per ciascun utente, sono di circa 120 euro. La differenza rimane a carico del bilancio della cooperativa. «Abbiamo deciso di partire comunque accollandoci 22 euro a persona – spiega Roberto Mauri -. Questo perché non possiamo far attendere le famiglie che vivono situazioni complesse e difficili. Considerato il carattere sperimentale del progetto, con Regione Lombardia e Ats Brianza è in corso un dialogo finalizzato a ridurre i costi per ogni utente e a definire il contesto in cui si potrà collocare Il Paese Ritrovato all’interno della rete dei servizi socio sanitari. Siamo fiduciosi che presto avremo buone notizie».
Grazie ai supporti tecnologici progettati dal team di Meridiana in collaborazione con Università e Centri di Ricerca fra i quali il Cnr, e il Politecnico di Milano, i costi de Il Paese Ritrovato sono sensibilmente inferiori, circa la metà, rispetto ad esperienze analoghe situate in altri Paesi europei.
Richieste da tutta Italia e dall’estero
Dopo il taglio del nastro dello scorso 24 febbraio, grazie alla risonanza mediatica offerta da giornali e televisioni nazionali «siamo stati contattati da persone che hanno chiamato da diverse parti del nostro Paese – aggiunge Mauri -: da nord a sud, da grandi centri a piccole località. Siamo molto soddisfatti che tanti concittadini desiderano replicare questo modello anche in piccoli centri e borghi che fanno della nostra Italia, insieme ai rinomati tesori artistici, uno dei Paesi più belli del mondo. Anche dall’estero sono giunte richieste di visitare il nostro Centro».
Info: assistente.sociale@cooplameridiana.it; tel. 039.3905200.