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Crisi

Nokia Siemens, ore decisive

Il 27 settembre termina la procedura di contrattazione: 450 lavoratori a rischio

di Silvio MENGOTTO

26 Settembre 2012

Giovedì 27 settembre termina la procedura di contrattazione tra la Nokia Siemens Network di Cassina de’ Pecchi e i sindacati: ciò significa che l’azienda potrebbe licenziare 450 lavoratori essendo libera da impegni con le organizzazioni sindacali.

Dall’inizio dell’anno, quando l’azienda ha annunciato 580 esuberi, le organizzazioni sindacali hanno affrontato la situazione riconoscendo realisticamente il momento critico, ma puntando a garantire il più possibile le persone nel rispetto degli alti livelli di professionalità raggiunti e a coinvolgere le parti sociali per individuare percorsi di ricollocazione.

La settimana scorsa i dipendenti hanno nuovamente manifestato davanti a Palazzo Marino: una “provocatoria” rappresentazione teatrale che denunciava le responsabilità delle multinazionali riguardo gli annunciati licenziamenti. È stato scelto di farla davanti a Palazzo Marino, perché il Comune di Milano da tempo ha lanciato segnali di interessamento sulla vicenda-Nokia, in quanto vorrebbe cablare la città attraverso la diffusione gratuita della banda larga: cioè collegare in tempo reale tutti gli sportelli amministrativi comunali, con grande beneficio per aziende e cittadini, che eviterebbero lunghe file agli sportelli. Per Christian Gambarelli, segretario territoriale Fim-Cisl di Milano, «cablare una città come Milano semplifica il lavoro dell’amministrazione pubblica». E sarebbe un’opportunità per l’azienda per trovare spazi di crescita e di occupazione.

La manifestazione a Palazzo Marino ha voluto denunciare anche che l’Italia sta rinunciando alla ricerca, svendendo un importante patrimonio culturale e tecnologico. «Ci spiacerebbe vedere tra un anno il Comune acquistare tecnologie prodotte all’estero, con i lavoratori italiani licenziati…», precisa Gambarelli.

In questi mesi il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera si è adoperato per rilanciare il tema dello sviluppo e delle infrastrutture tecnologiche. Ora incontrerà i rappresentanti sindacali a Roma. «Non ci aspettiamo un grande risultato, perché le risorse potrebbero non salvare l’azienda – anticipa Gambarelli -, ma salvare un sistema nel futuro permetterebbe il mantenimento e la ricollocazione dei lavoratori».

La lettera che don Walter Magnoni, responsabile della Pastorale sociale e del lavoro, ha inviato in luglio ai dirigenti di Nokia Siemens, è stata accolta molto positivitamente tra i lavoratori, come segnale di una volontà di costruire un terreno dove poter ragionare in termini di speranza e non di rassegnazione. Molti lavoratori sollecitano la ripresa di una iniziativa che potrebbe concretizzarsi in una fiaccolata.

Ricordando la visita in azienda del cardinale Martini nel 1984, la Cisl e altre realtà vicine al mondo cattolico hanno lanciato l’iniziativa di  una giornata di riflessione sulla figura dell’Arcivescovo scomparso. «In quella sede – conclude Gambarelli – i lavoratori di Nokia Siemens vorrebbero partecipare affermando che un futuro senza sviluppo sociale sostenibile non esiste».