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Crisi

Edilizia: 21 mila operai “cancellati” e +30% di fallimenti

Nei primi tre mesi dell'anno la Cisl denuncia la perdita di posti di lavoro e mette in guardia per i rischi di sicurezza e legalità nei cantieri. Pesante stop anche degli investimenti nel settore

20 Luglio 2010

Edilizia in crisi in Lombardia. Nei primi tre mesi dell’anno la Cisl denuncia la perdita di posti di lavoro e mette in guardia per i rischi di sicurezza e legalità nei cantieri. Secondo il sindacato, nel solo primo trimestre del 2010 i lavoratori cancellati dalla “casse edili” sono stati 21 mila e i fallimenti nello stesso periodo sono cresciuti del 30% rispetto al 2009, quando già si era registrato un aumento delle cessazioni del 30% sul 2008, mentre gli investimenti hanno subito un pesante stop. In tre anni sono diminuiti del 18% nelle costruzioni, del 20% nell’edilizia abitativa, del 23% nell’edilizia non residenziale privata, del 16% nei lavori pubblici. Dal 2003 al 2009, poi, l’importo dei lavori pubblici posti in gara è diminuito del 24% in termini reali, mentre il numero dei bandi si è ridotto del 55%. Un’ulteriore flessione del 25% si è avuta nei primi tre mesi di quest’anno.
«È una situazione che ci preoccupa fortemente, sia per la pesante perdita di occupazione, sia per la qualità e la sicurezza delle condizioni di lavoro – hanno detto il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, e della Filca Cisl regionale, Renzo Zavattari -. Sono indispensabili modifiche del Patto di stabilità e l’avvio concreto delle gare e non solo inaugurazioni che non creano occupazione». Una situazione che, secondo la Cisl, produce forti rischi sul versante della sicurezza e della legalità. «È una battaglia che stiamo combattendo da tempo e purtroppo in questi giorni ne abbiamo avuto conferma. Continuiamo a essere preoccupati – ha proseguito Petteni -, perché vediamo una Lombardia impreparata nel riconoscere il lavoro importante delle forze dell’ordine emerso in questi giorni. Ci sono troppi silenzi: forse servirebbe una rappresentanza delle imprese più decisa su temi che ormai riguardano la nostra regione più di altre parti del Paese. È arrivato il tempo che, al di là di tante interessanti iniziative, si lavori per far crescere la cultura della legalità. Per questo proponiamo che, a partire dalle scuole edili, nei percorsi formativi si preveda l’inserimento dell’insegnamento della legalità, coinvolgendo anche le scuole professionali e i corsi di formazione sostenuti dalla Regione».
Giovedì prossimo Gigi Petteni e Renato Zavattari saranno a Palermo nell’ambito del Progetto San Francesco, promosso da Filca, dal sindacato di polizia Siulp e da Cisl, nato a Milano lo scorso 22 gennaio e destinato ai sindacalisti, dirigenti e operatori, impegnati in territori sensibili al contrasto alla mafia. La Lombardia è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Campania, per numero di beni confiscati e per attività criminale, la prima assoluta per il narcotraffico. Edilizia in crisi in Lombardia. Nei primi tre mesi dell’anno la Cisl denuncia la perdita di posti di lavoro e mette in guardia per i rischi di sicurezza e legalità nei cantieri. Secondo il sindacato, nel solo primo trimestre del 2010 i lavoratori cancellati dalla “casse edili” sono stati 21 mila e i fallimenti nello stesso periodo sono cresciuti del 30% rispetto al 2009, quando già si era registrato un aumento delle cessazioni del 30% sul 2008, mentre gli investimenti hanno subito un pesante stop. In tre anni sono diminuiti del 18% nelle costruzioni, del 20% nell’edilizia abitativa, del 23% nell’edilizia non residenziale privata, del 16% nei lavori pubblici. Dal 2003 al 2009, poi, l’importo dei lavori pubblici posti in gara è diminuito del 24% in termini reali, mentre il numero dei bandi si è ridotto del 55%. Un’ulteriore flessione del 25% si è avuta nei primi tre mesi di quest’anno.«È una situazione che ci preoccupa fortemente, sia per la pesante perdita di occupazione, sia per la qualità e la sicurezza delle condizioni di lavoro – hanno detto il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, e della Filca Cisl regionale, Renzo Zavattari -. Sono indispensabili modifiche del Patto di stabilità e l’avvio concreto delle gare e non solo inaugurazioni che non creano occupazione». Una situazione che, secondo la Cisl, produce forti rischi sul versante della sicurezza e della legalità. «È una battaglia che stiamo combattendo da tempo e purtroppo in questi giorni ne abbiamo avuto conferma. Continuiamo a essere preoccupati – ha proseguito Petteni -, perché vediamo una Lombardia impreparata nel riconoscere il lavoro importante delle forze dell’ordine emerso in questi giorni. Ci sono troppi silenzi: forse servirebbe una rappresentanza delle imprese più decisa su temi che ormai riguardano la nostra regione più di altre parti del Paese. È arrivato il tempo che, al di là di tante interessanti iniziative, si lavori per far crescere la cultura della legalità. Per questo proponiamo che, a partire dalle scuole edili, nei percorsi formativi si preveda l’inserimento dell’insegnamento della legalità, coinvolgendo anche le scuole professionali e i corsi di formazione sostenuti dalla Regione».Giovedì prossimo Gigi Petteni e Renato Zavattari saranno a Palermo nell’ambito del Progetto San Francesco, promosso da Filca, dal sindacato di polizia Siulp e da Cisl, nato a Milano lo scorso 22 gennaio e destinato ai sindacalisti, dirigenti e operatori, impegnati in territori sensibili al contrasto alla mafia. La Lombardia è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Campania, per numero di beni confiscati e per attività criminale, la prima assoluta per il narcotraffico.